Blitz antiterrorismo, 40 indagati

Blitz antiterrorismo, 40 indagati PERQUISIZIONI A MILANO E A BRESCIA Blitz antiterrorismo, 40 indagati «Sospettati di voler collaborare con le Br» Silvano Rubino MILANO Trenta perquisizioni a Milano, altre dieci a Brescia, 40 persone indagate. Sequestri di volantini, documenti, foto e materiale informatico. Tra ieri e martedì l'attività degli inquirenti che indagano sulle nuove Brigate Rosse in Lombardia ha conosciuto un'impennata improvvisa. Nel mirino un gruppo di persone dell'area di estrema sinistra, frequentatori di centri sociali, ma non solo, con contatti con brigatisti della vecchia guardia. Persone, secondo gli inquirenti, che si trovavano in una fase di «elaborazione di un possibile avvicinamento al progetto delle Brigate Rosse: parlare di fiancheggiatori sarebbe eccessivo». L'inchiesta milanese è alle sue battute finali. Aperta dal pm Stefano Dambruoso all'indomani dell'attentato incendiario alla sede della Cisl di Milano il 6 luglio 2000, rivendicato dalla sigla Npr (Nucleo Proletario Rivoluzionario), ipotizza il reato di associazione finalizzata al terrorismo. Solo per la metà delle persone perquisite dal nucleo informativo dei carabinieri, però, l'avviso di garanzia fa cenno direttamen¬ te a quell'episodio. Nell'elenco delle persone indagate (alcune lo erano già, altre lo sono da ieri), ci sono militanti dei sindacati di base e dei centri sociali, una coppia di irriducibili con un passato nella lotta armata, due ufficiali giudiziari della Corte d'appello milanese e un dirigente di un circolo di Rifondazione comunista, consighere di zona. L'uomo, 40 anni, dichiara di ignorare le accuse che gli sono mosse: «Mai andato oltre all'aver avuto qualche amico o amica dei centri sociali - dice - e in questo non ci vedo nulla di illegale». Tutti i perquisiti sono tra i 35 e 50 anni, la maggior parte già noti agli inquirenti. I carabinieri hanno sequestrato documenti, materiale informatico e una folta corrispondenza con irriducibili delle Br quali Ario Pizzarelli, Stefano Minguzzi e Cesare Di Lenardo. Negli ambienti giudiziari la parola d'ordine è prudenza. Anche perché l'inchiesta in questione si starebbe avviando salvo grandi novità che potrebbero emergere proprio da queste ultime perquisizioni - verso un'archiviazione. Diverso il discorso per un altro fascicolo, relativo sempre sull'episodio dell'attentato alla Cisl. A procedere, in questo caso, è il pm Elio Ramondini, che ha recentemente iscritto sul registro degli indagati 5 persone. L'inchiesta bresciana scaturisce, invece, da un incendio scoppiato ad un capannone dell'Ikea il 2 agosto 2000. Alle 10 persone perquisite su ordine della procura di Brescia (e in due casi anche su ordine di quella di Milano) sono contestati i reati di associazione finalizzata al terrorismo, di strage e incendio. Sono stati sequestrati computer, volantini a carattere politico, materiale sulla Palestina e sulla Turchia e su dibattiti politici. E, anche in questo caso, corrispondenza: per esempio le lettere dal carcere (e foto) di Pizzarelli (coinvolto nell'attentato alla base Usaf di Aviano). Tra i perquisiti, vi sono anche aderenti ai «Comitati contro la repressione», impegnati nel settore dell'assistenza ai detenuti e personaggi riconducibili all'area anarchica. Insomma, l'attenzione degli inquirenti lombardi sul nuovo terrorismo continua a essere alta. Anche se nessuno vuole parlare di allarme. «Il fenomeno attuale del terrorismo intemo non è neppure lontanamente paragonabile con il passato», spiega il procuratore aggiunto Ar- mando Spataro. Tuttavia, aggiunge, «minimizzare, dopo l'omicidio di D'Antona e Biagi, sarebbe cinico». Anche perché Milano continua a essere «un territorio, in cui pensiamo sia ragionevole ipotizzare la presenza di organizzazioni terroristiche, sulla base della storia, del fenomeno, dell'organizzazione e anche della collocazione strategica che la città ha in un panorama nazionale». Parole, quelle di Spataro, che il ministro degli intemi Beppe Pisanu giudica «sensate»: «Immagino - dice - che siano il frutto m conoscenze appropriate». L'attentato alla sede Cisl di Milano nel 2000: è da quel fatto che è scaturita l'inchiesta