Ucciso a bastonate il tecnico scomparso

Ucciso a bastonate il tecnico scomparso SPARITO DA FIORANO, IL CADAVERE SCOPERTO IN PROVINCIA DI CASERTA Ucciso a bastonate il tecnico scomparso Mistero sulle cause dell'omicidio: è stato massacrato e poi mutilato Era andato via di casa agli inizi di luglio, dopo la morte della madre Mauro Revello FIORANO Ha trovato la morte a mille chilometri dal suo paese, dalla casa che aveva abbandonato tre mesi e mezzo fa senza dare alcuna spiegazione ai familiari, ai pochi amici, ai colleghi di lavoro. Massimo Ubert, 42 anni, di Fiorano Canavese, è stato barbaramente ucciso a bastonate nel Casertano: il suo cadavere è stato trovato all'alba del 16 ottobre a Vairano Patenora, abbandonato lungo una stradina di campagna, seminudo e mutilato delle parti intime. Soltanto ieri, però, è stato identificato con certezza. Un difficile compito attende ora i carabinieri di Caserta e della Compagnia di Ivrea: ricostruire gli ultimi mesi e soprattutto le ultime ore di vita di un uomo che aveva indubbiamente manifestato problemi legati a stati depressivi, ma che mai era rimasto coinvolto in questioni al di fuori della legalità. La macabra scoperta del corpo senza vita di Massimo Ubert è stata fatta da un contadino, in località Pantani di Vairano Patenora, una zona frequentata da prostitute. Secondo gli inqui¬ renti, l'omicidio risale alla notte fra mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre, quindi a poche ore dal ritrovamento. L'assassino, o gli assassini, si sarebbero accaniti su di lui con particolare ferocia: prima le botte, anche con l'utilizzo di una spranga o un bastone, poi la mutilazione, una profonda ferita alla base del pene inferta con un coltello. L'identificazione non è stata facile, anche perchè agli inquirenti mancava (e manca tuttora) una pista su cui lavorare. Poco per volta i carabinieri hanno cercato di ricostruire i pezzi della storia, come in un mosaico. Sempre nel Casertano, il 12 ottobre, era stata ritrovata l'auto di Ubert, una Opel Tigra di colore blu, completamente bruciata; e poi c'erano le segnalazioni nel registro delle «persone scomparse», fatte partire dai militari di Ivrea dopo la denuncia presentata dai familiari. Era il 9 luglio quando Basilio Ubert, padre di Massimo, ha varcato per la prima volta l'ingresso della caserma dell'Arma. «Mio figlio se ne è andato da dieci giorni - ha spiegato, sconvolto dal dolore per la morte della moglie e per l'immediata scomparsa di Massimo -. Nessuno sa dove sia: ha preso l'auto ed è partito, lasciando a casa il telefono cellulare e il bancomat». Anche alla Olivetti Tecnost di Agliè, dove lavorava, non si è più presentato, senza alcuna spiegazione. In paese Massimo Ubert era conosciuto come una persona molto riservata: un bravo ragazzo, seppur poco propenso alla vita sociale. Viveva al numero 19 di via Marconi, nello stesso cortile dove abita il padre; la mamma, malata, era da tempo ricoverata ad Agliè. A fine giugno il cuore dell'anziana donna ha cessato di battere: «Forse è stato questo - dicono in paese - a causare un tracollo psicologico in Massimo». Senza alcun preavviso, senza essersi confidato con un parente o un amico. Massimo Ubert si è messo al volante della sua Opel Tigra ed ha iniziato a macinare chilometri. Nessuno ha mai saputo dove fosse e quale fosse la sua metà, neppure la trasmissione «Chi l'ha visto» ha portato a qualche risultato. Soltanto a metà agosto sono arrivate sue notizie, quando una pattuglia della polizia stradale lo ha fermato per un normale controllo ad Arezzo. «Fate sapere ai miei che sto bene - avrebbe detto agli agenti -. Ma non voglio tornare a casa, voglio vivere come uno zingaro». Da lì più nulla, fino al ritrovamente del cadavere la settimana scorsa. Le ipotesi sulla sua morte sono diverse. L'omicidio potrebbe essere stata la feroce reazione di un uomo sorpreso da Ubert mentre era appartato con una donna, e questo spiegherebbe anche lo sfregio sui genitali. Gli inquirenti non si sbilanciano: «Ci sono troppe cose da chiarire, forse qualche testimonianza potrà essere decisiva». Massimo Ubert, era sparito da Fiorano lo scorso luglio

Luoghi citati: Agliè, Arezzo, Caserta, Fiorano Canavese, Ivrea, Vairano Patenora