Voto Onu, alt al muro d'Israele di Aldo Baquis

Voto Onu, alt al muro d'Israele LA RISOLUZIONE APPROVATA DA 144 PAESI: L'OPERA CONTRADDICE IL DIRITTO INTERNAZIONALE Voto Onu, alt al muro d'Israele Ma Gerusalemme replica: lo costruiremo Aldo Baquis TEL AVIV La realizzazione di una vasta barriera di separazione fra israeliani e palestinesi - eretta ai margini della Cisgiordania, ma anche al suo intemo - è destinata a proseguire a ritmo accelerato nonostante un voto di censura emesso nella notte di martedì dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Approvata da 144 Paesi (con i 4 voti contrari di Israele, Stati Uniti, isole Marshall e Micronesia, e 12 astensioni) la risoluzione stabilisce che tale barriera è «in contraddizione con il diritto intemazionale» e che pertanto Israele deve bloccare i cantieri di lavoro e rimuovere quanto è già stato eretto: oltre 110 chilometri di reticolati, accompagnati da un profondo vallo e da sistemi elettronici di sorveglianza sul lato Nord-occidentale della Cisgiordania, e una muraglia di cemento nella zona di Kaklldlya e alla periferia di Gerusalemme. Ma Israele ha subito chiarito che la risoluzione dell'Assemblea Generale (che non ha carattere vincolante) non sarà presa in considerazione. «Continueremo ad erigere quella barriera e a garantire la sicurezza dei nostri cittadini», ha dichiarato il vicepremier Ehud Olmert, un dirigente del Likud. Del resto ancora lunedì, in Parlamento, il premier Ariel Sharon aVeva assicurato ehè" l'intero progetto (lungo 350 chilometri) sarà realizzato a tappe forzate, e prevedibilmente completato entro dodi- ci mesi. Il costo previsto è di quattro miliardi e mezzo di shekel (oltre 800 mihoni di euro): ma ne vale la pena, secondo Sharon, perché la barriera servirà a ridurre in maniera sensibile gh attentati palestinesi in Israele e perché impedirà l'«mimigrazione strisciante e continua» di migliaia di palestinesi dalla Cisgiordania in Israele. Pur di portare a termine il progetter- hai chiarito ancora Sharon Israele non teme di confrontarsi anche con Washington. . Da New Yorkl'Assemblea Generale ha però fatto presente al govemo israeliano che l'acquisizione di tenitori con la forza è inammissibile e che il tracciato scelto per la barriera - essendo all'interno di zone controverse potrebbe pregiudicare l'esito di futuri negoziati. Il rischio, avverte l'Onu, è che una volta completata la barriera la soluzione dei «due Stati» (Israele e Palestina) sarebbe «fisicamente impossibile». Da parte palestinese si è fatto presente, con crescente allarme, anche l'aspetto umanitario immediato. La realizzazione del primo tratto di barriera ha di fatto separato dalla Cisgiordania 50 mila palestinesi. Il secondo tratto approvato due settimane fa - rischia di tagliarne fuori altri 60 mila. Ad essi si dovranno aggiungere i chea 200 mila palestinesi di Gerusalemme Est i quah, ad opera completata, si troveranno forzatamente all'interno del settore «israeliano». Per i palestinesi non si tratta affatto di una barriera difensiva, bensì di un «Muro dell'apartheid». Israele ha reagito con grande fastidio al voto deUe Nazioni Unite. Per Dany Gillerman, il suo ambasciatore all'Onu, l'intero dibattito è stato «una farsa umiliante». In particolare ha espresso amarezza per il voto dei Paesi dell'Unione europea che «trovano più gravi le misure di sicurezza adottate da Israele che non gh assassini perpetrati dai gruppi terroristici palestinesi». Olmert, da parte sua, ha lamentato l'esistenza alla Assemblea generale di «una maggioranza automatica anti-israeliana». Ieri intanto un aumento di tensione è stato segnalato a Gerusalemme Est quando il ministro israeliano per la sicurezza intema Zahi Hanegbi (likud) si è presentato nella Spianata deUe Moschee per un sopralluogo a sorpresa. L'imminenza del digiuno rituale del Ramadan - in cui centinaia di mighaia di fedeli musulmani affluiscono a Gerusalemme, quando viene loro consentito - lo ha indotto a verificare la dislocazione della polizia nella deheatissima Spianata, che in passato è stata teatro anche di scontri craenti. Ad esempio nel settembre 2000, in seguito ad un visita sul luogo (sacro anche agh ebrei, perché nello stesso perimetro sorgeva il Tempio di Gerusalemme) di Ariel Sharon. La presenza di Hanegbi è dunque risultata sgradita al Waqf, l'ente per la protezione dei beni islamici in Palestina. Il Muftì di Gerusalemme, sceicco Akrama Safari, l'ha definita una «provocazione» per i fedeli musulmani e l'ha interpretata come «un attacco» di Israele alla moschea di Al-Aqsa. L'incidente più grave della giornata si è verificato comunque a Hebron, una città cisgiordana dove sono ricorrenti gh incidenti fra la popolazione palestinese (120 mila abitanti) e un manipolo di alcune centinaia di coloni ebrei. In pieno giomo un palestinese armato di Kalashnikov ha sparato da breve distanza una raffica contro tre coloni, che sono rimasti feriti. La reazione dei soldati di guai-dia è stata fulminea e il palestinese è stato colpito a morte. In serata Hamas ha rivendicato la paternità di questo agguato e ne ha promessi di nuovi. Il vicepremier Olmert «Continueremo a costruirlo per la sicurezza dei nostri cittadini» Per le Nazioni Unite la barriera potrebbe pregiudicare anche l'esito di futuri negoziati di pace AL PALAZZO DI VETRO L'Assemblea generale dell'Onu Riaffermando il principio della inammissibilità dell'acquisizione di territorio attraverso la forza Riaffermando la sua visione di una regione dove due Stati - Israele e Palestina - vivano fianco a fianco entro confini sicure e riconosciuti Condannando gli atti di violenza, terrorismo e distruzione I...] 1. Chiede a Israele di sospendere e revocare la costruzione della barriera nei Territori palestinesi occupati, compresa la zona dentro e intorno Gerusalemme Est, barriera che non rispetta la Linea dell'Armistizio del 1949 ed è in contrasto con le leggi internazionali 2. Invita entrambe le parti ad adempiere ai loro obblighi secondo la Road Map: invita l'Autorità palestinese a intraprendere sforzi visibili per arrestare le persone e smantellare i gruppi che conducono o che progettano attacchi violenti; invita il governo di Israele ad astenersi da azioni che erodano la fiducia, incluse deportazioni, attacchi contro i civili e omicidi mirati 3. Chiede al segretario generale di riferire periodicamente sull'attuazione di questa risoluzione :- ■: Bambini palestinesi giocano sotto il muro costruito presso il villaggio di Maf ha

Persone citate: Ariel Sharon, Dany Gillerman, Ehud Olmert, Hanegbi, Olmert, Sharon Israele, Zahi Hanegbi