Mauriziano nella bufera Il primario di Nef rologia indagato per tangenti

Mauriziano nella bufera Il primario di Nef rologia indagato per tangenti PERQUISITI LO STUDIO E ANCHE L'ABITAZIONE DEL PROFESSIONISTA Mauriziano nella bufera Il primario di Nef rologia indagato per tangenti Il dottor Ramello è accusato di aver preso illecitamente denaro dalla ditta che ha fornito i macchinari per la dialisi nel suo reparto Alberto Caino Tangenti mascherate da finanziamenti all'organizzazione di convegni scientifici. Se n'era già parlato nel corso dell'inchiesta sulla cardiochirurgia delle Molinettè. Adesso l'accusa ritoma per il primario di un'altra specialità (nefrologia) e di un diverso ospedale (Mauriziano). Ancora una volta non si fa riferimento a un accordo corruttivo ma a denaro preteso da fornitori di farmaci e materiale sanitario: concussione è il reato che il pm Paolo Toso contesta al dottor Adriano Ramello, vicepresidente nazionale dell'Associazione dei primari ospedalieri (Anpo), nonché presidente della Scuola Medica Ospedahera Piemontese (S.M.O.P.) e del Club dei 100. Toso è uno dei due magistrati che hanno condotto l'inchiesta su Di Summa e Poletti e anche in questa nuova indagine ha raccolto le dichiarazioni di almeno un fornitore di apparecchiature sanitarie definitosi costretto a pagare per poter lavorare. Il decreto di perquisizione consegnato ieri al dottor Ramella indica per nome e cognome il rappresentante di una società leader nel settore delle forniture per la dialisi. Dallo stesso atto giudiziario si risale allo scenario dell'accusa ipotizzata dal pm: la «triangolazione» delle tangenti attraverso la società di servizi Symposium di Ciriè che organizza i numerosi convegni e corsi di formazione di S.M.O.P. e Club dei 100. Dopo due mesi di indagini che non hanno trascurato il sito Internet della Scuola Medica Ospedahera Piemontese- si è arrivati alle perquisizioni di ieri che hanno interessato anche la sede della Symposium. Un'anonima «Punto» grigia - con a bordo quattro ispettori della polizia di Stato in servizio alla Procura della Repubblica - ha varcato di buon mattino il cancello del cortile interno del Mauriziano. Poco dopo gli investigatori sono stati notati ai piani alti dell'ospedale, dove si trova lo studio del dottor Ramello. L'avvocato Fabio Tavarelli, vicecommissario del Mauriziano, nonha negato: «C'è un'indagine in corso». Riguarda il dossier inviato mesi fa da lei e dal suo superiore Anna Maria D'Ascenzo alla majistratura sulla precedente gestione dell'ospedale? In quella circostanza lei parlò di associazione per élinquere. «Non posso dire di più». Si faperò in fretta a capire che gli ispe^ori si trovano al Mauriziano per un'inchiesta diversa da quella ferma» a modello 45 (atti relativialle dichiarazioni di....) in attesa Ielle ultime consulenze disposte dai pm Giancarlo Avenati Bassi ) Giuseppe Ferrando. Gli investgatori entrano nello studio del dofor Ramello e, dopo averto perquisito, ne escono a fine mattinata portando via un grande contenitore di plastica colmo di documenti del primario di nefrologia. L'operazione si ripete nella vicina abitazione del dottore, mentre alla società di servizi ci si preoccupa di acquisire la contabibtà dell'organizzazione dei convegni, con particolare riferimento ai finanziamenti di fornitori dell'ospedale. Ramello si rivolge all'avvocato Roberto Longhin che in serata anticipa la linea difensiva del primario: «Il mio cliente è sereno perché la sua attività professionale al Mauriziano è ben distinta dall'organizzazione di convegni scientifici. Ed è sin d'ora pronto a chiarire spontaneamente ogni cosa al magistrato». Il decreto di perquisizione consegnato al nefrologo indica un possibile rapporto di causa ed effetto fra appalti di nefrologia e tangenti. Il primario: «Mi stupisco che nell'atto si parli implicitamente di una nota azienda per il fatto che da tanti anni rifornisce di materiale per la dialisi il nostro ospedale». Di sicuro il pm non ha scoperto tutte le carte nella giornata di ieri che, almeno per una buona parte, ha trascorso ad interrogare «persone informate sui fatti». Non è escluso'che gli indagati siano di più o che ne compaiano di nuovi. Da un paio di giorni c'è ima certa fibrillazione negli ambienti sanitari torinesi: chi corre a cercarsi un avvocato, chi si interroga sugli eventuali sviluppi di quest'ultima inchiesta. Non a caso ieri sera è ripreso il tam tam di voci sul Consorzio Biogest (allevamento di maiali destinati alla produzione di valvole cardiache biologiche, 28 milioni di euro di finanziamenti previsti). E perché, oltre a Ramello, hanno lavorato al progetto tanto il dirigente regionale Ciriaco Ferro (in carcere per tangenti) quanto il professor Michele Di Summa (pure lui notoriamente nei guai per lo stesso motivo). Possono bastare queste coincidenze per rinnovare le polemiche? Il reparto di Nefrologia del dottor Ramello, recentemente inaugurato

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