La campagna di Russia una disfatta per l'Inter Striscione anti-Moratti

La campagna di Russia una disfatta per l'Inter Striscione anti-Moratti TRAVOLTA DALLA LOKOMOTIV, STAMANE ARRIVA ZACCHERONI La campagna di Russia una disfatta per l'Inter Striscione anti-Moratti Il presidente: «Esonerare Cuper, una scelta dettata dal buonsenso» Con Verdelli in panchina è cambiato poco: mancati gioco e cuore Giancarlo Laurenzi inviato a MOSCA Un naufragio del genere, la goleada russa seguita da spogliarelli dei giocatori sotto il nevischio, non è assimilabile al Titanio del calcio solo perché non compromette nulla, se non la consumata psiche di una squadra ormai pronta per farsi umiliare anche a Giochi senza Frontiere. L'Inter resta la del proprio girone di Coppa, ma regala alla Lokomotiv la prima vittoria della sua storia in Champions e la prima di una squadra russa contro un'italiana dopo la disgregazione dell'impero sovietico. Finisce tanto a poco (3 gol suhiti, 0 fatti) e nessuno può sentirsi meno responsahile di altri (male la mediana, statue di sale Cannavaro e Materazzi), tolto Recoba che semina assist (2 a Vieri, che nella seconda occasione colpisce la traversa a 3-0 acquisito) è cambia posizione come una trottola, cercando di svegliare i compagni. Quanto a Javier Zanetti, che aveva promesso grinta e impegno, li mette entrambi: ma faUisce il comodo gol dell' 1 -1. Moratti, bersaglio di un velenoso striscione nerazzurro sugli spalti («Finché c'è Moratti non c'è speranza»), a fine match concede solo una frase - «esonerare Cuper è stata una scelta dettata dal buonsenso» - poi si chiude nello spogliatoio coi suoi ragazzi, meditando su quanto limacciose siano le acque di stagione. Fallimentare il modulo a 3 punte scelto da Verdelli: Cruz e Vieri restano impalati in avanti, i terzini rivali spingono a turno trovando praterie. E' sulla sponda sinistra nerazzurra che piovono i petardi che fanno saltare il banco: Buznikin più Evseev accendono la miccia dopo 2' (finalizza Loskov), nella ripresa le altre due pugnalate nel giro di 6 minuti (nell'ultimo caso, ai soliti colpevoli si associa Toldo). Scattando dal modulo autogestito che partorì la rimonta di sabato a Brescia, il traghettatore Verdelli si è spinto oltre il suo molo di ponte tra passato e futuro, sfidando l'orsetto con tre-punte-tre sorrette da un centrocampo robusto nei nomi più che nelle buòne azioni. L'assalto preparato a tavolino si trasfonna presto in un boomerang, nessuno ha idea di cosa fare e in 2 minuti l'Inter rantola al tappeto: quattro palleggi della Lokomotiv per quattro pedoni (da Izmaylov a Buznikin, veloci sovrapposizione e cross di Evseev, agevole l'impatto vincente di Loskov) e la difesa nerazzurra si scioglie come fossimo all'Equatore anziché sotto una pioggia gelata. Lo Zanetti argentino si affannava a rincuorare i compagni storditi dal diretto al primo round, ma si avvertiva l'impreparazione alla serata: nessuna delle tre punte era interessata a coprire quando la palla era nei piedi del nemico (neppure facendo i turni: adesso io, dopo tu, poi lui) e il nemico sveltiva ogni possesso, sfiuttando le fasce sgombre di cani da guardia. Cordoba e Brechet diventavano bocconcini prelibati, presi in mezzo alla tenaglia, e la serata da Bagaglino di Cristiano Zanetti consentiva al genio di Loskov di passeggiare in serenità fuori dalla lampada. Di 3 attaccanti nerazzurri siffatti non si capiva il bisogno: ci si accorgeva di Cruz per qualche sponda e un paio di corner guadagnati e di Recoba, comunque il migliore, per il sinistro parato da Ovchinnikov al 10' ; quanto a Vieri, sbriciolava al 25' l'unica occasione del l0 tempo, lanciandola sui guantoni del portiere in uscita. Verdelli smontava il tridente in linea, riposizionando Recoba dietro le altre 2 punte e senza luccicare l'Inter sfiorava il pareggio: Javier Zanetti sradicava la palla dai piedi di Khokhlov, entrava solo in area ma tirava in curva (27'). Khokhlov cercava riscatto, seguendo le orme di Ashvetia, che seminava Cannavaro alla fine del tempo: da 2 metri il suo tocco moriva oltre la traversa. Dalla ripresa ci si aspettava la riscossa dell'Inter, invece pioveva la disfatta, n raddoppio della Lokomotiv era la fotocopia della prima rete: cross di Evseev, tutti guardano, Ashvetia insacca, correndo poi senza maglia nel tripudio generale. Che diventa delirio quando sulla punizione di Loskov dalla trequarti Khokhlov salta in testa ai granatieri nerazzurri, beffando Toldo lanciato nell'uscita al limite dell'area che nessuna urgenza aveva di effettuare. «asaffii (4-2-3-1) 3 Ovchinnikov 7; Evseev 7,5 (29' st Gurenko sv), Ignashevich 6,5, Sennikov 6,5, Lekcetho 6,5; Maminov 6, Khokhlov 6; Buznikin 7 (1 ' st Pashinin 6), Loskov 7, Izmaylov 6,5; Ashvetia 7. All.:Semln8 (4-3-3) o Toldo 5; Cordoba 5,5, Cannavaro 5, Materazzi 5 (15' st Emre sv), Brechet 5 (27' st Coco sv); J. Zanetti 5,5, Almeyda 5, C. Zanetti 5; Cruz 5 (16' st Martins sv), Vieri 5,5, Recoba 6,5. Ali.: Verdelli 5 Arbitro: Wack (Germania) 6 Reti: pt 2' Loskov; st 6' Ashvetia, 12' Khokhlov. Ammoniti: Brechet, C. Zanetti, Recoba, Cannavaro. Spettatori: 20.000. m o a , t 5 . i t i ' , Il presidente Massimo Moratti sconsolato assiste, sulle scale, alle fasi finali della disastrosa partita della sua squadra

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