Il maori Wakarua eroe della favola azzurra

Il maori Wakarua eroe della favola azzurra Al MONDIALI DI RUGBY L'ITALIA BATTE ANCHE IL CANADA E SABATO SI GIOCHERÀ I QUARTI CONTRO IL GALLES Il maori Wakarua eroe della favola azzurra Stefano Semeraro Racconta Mazzantini, il vice di capitan Troncon, che alla vigilia di Jtaba-Canada, Carlo Checchinato, il veterano del gruppo, seduto negli spogbatoi aveva tracciato il solco: «Frega niente di quello che è successo né di quello che succederà - dixit il terza linea -. Ci frega solo del Canada, battere il Canada ed entrare nella storia. Perché: primo, mai si sono vinte due partite in un'edizione dei Mondiali. Secondo, se si batte il Canada, poi c'è il Gabes, e se si batte il Galles, si va nei quarti. E questa è storia». La storia che non si scrive sui libri di testo, ma che si traman¬ da di spogbatoio ir. spogbatoio, da allenatore ad allievo, e alla fine cuce insieme la tradizione di uno sport. Missione compiuta: piantati a Canberra dentro un'umida, piovosa, scivolosa serata australiana, gli azzurri hanno giocato male, a tratti mabssimo. Ma hanno vinto, battendo 19-14 i «canucks», e ora possono immaginarsi un capitolo da leggenda, sabato prossimo contro il Galles. Un GaUes che fra l'altro contro Tonga è sembrato imbastito, incerto, insomma alla nostra portata (nell'ultimo Sei Nazioni vincemmo noi). «Non credevo potessimo gio- care così male - ha detto spianando un sorrisone ispido coach Kirwan dopo il match -. Però abbiamo difeso alla grande, avanzando e placcando. Una vittoria del coraggio, deUa determinazione. E ora contro il Galles la pressione sarà tutta sui nostri avversari». Nonostante la polemica evidente - ma contenuta - fra la nostra stella Mauro Bergamasco, finito ieri in tribuna, e il «sergente» neozelandese Kirwan, ex Ab Black che non ama essere contraddetto («Non esistono stelle nel rugby»), siamo dunque a un passo dai quarti di finale dei Mondiab Ovab, cioè dal recinto deUe prime otto nazioni del mondo. E se poi ci dovesse toccare la scogliera bianca deU'Ingbilterra - sempre più favorita nei sondaggi deb'ambiente - frega niente, come direbbe Checchinato. Anche ieri nel ruolo del salvadanaio ha recitato il nostro mediano di apertura Rima Wakarua, il maori di Brescia, che con i suoi calci piazzati ha portato 14 punti a casa Itaba. De Rossi ha impressionato con le sue sobte percussioni, Parisse ci ha dato l'unica meta e ne ha sfiorata un'altra. Ma nel conto vanno messi anche i tanti errori in possesso di paUa (e chissà, con Bergamasco...) e alcune desolanti gaffe difensive, come queba di Canale che ci è costata la meta che dopo il massimo vantaggio azzurro ha rimesso in corsa i canadesi al 30' deUa ripresa, condannandoci a dieci minuti finali da brivido. Ora la vera preoccupazione di Kirwan sono gb infortuni: Troncon è dovuto uscire per una contrattura dorso-lombare; Bortolami si è lussato una clavicola; Persico ha una ferita al naso; Masi accusa una contusione alla cresta ibaca; Mirco Bergamasco, che ha preso una botta abo zigomo sinistro, verrà sottoposto a una tac. Gb altri azzurri, invece, appena dopo la partita si sono tuffati in piscina per una sessione defatigante e poi hanno festeggiato i 22 anni del pilone Castrogiovanni. In attesa di celebrare qualcosa di veramente grande sabato prossimo. Il neozelandese di Brescia ha segnato 14 dell 9 punti della Nazionale Il citi Kirwan: «Brutta gara ma grande cuore» La festa azzurra per la vittoria sul Canada ai Mondiali di Canberra La squadra deve molto se non tutto al maori Wakarua