L'appello di Ciampi «Roma e Bruxelles devono fare di più»

L'appello di Ciampi «Roma e Bruxelles devono fare di più» IL PRESIDENTE IN VISITA A BUCAREST L'appello di Ciampi «Roma e Bruxelles devono fare di più» La strada suggerita è quella dell'applicazione del Trattato di Schengen secondo cui quelli dell'Italia sono i confini di tutto il Continente e si devono promuovere accordi con i Paesi da cui partono i clandestini Amedeo La Mattina inviato a BUCAREST «E' una cosa veramente sconvolgente... L'Italia e l'Europa devono fare di più». Per un momento Carlo Azeglio Ciampi sospende la frase, mentre pensa ai barconi carichi di cadaveri che approdano a Lampedusa e alle drammatiche vicende umane che si verificano in queste ore nel canale di Sicilia. Non si può girare le spalle agli «innocenti che muoiono, dopo avere attraversato i deserti e poi, una volta arrivati sul mare, nel mare trovano la morte». Una realtà sconvolgente per il presidente dela Repubblica, un esodo bibblico 'che si porta dietro tanta una sofferenza e che non può essere risolto semplicemente con misure repressive alle frontiere né tantomeno può essere affrontata in solitudine dall' Italia. Solo una più intensa collaborazione con i Paesi di provenienza è in grado di risolvere alla radice il fenomeno. Quello di Ciampi è più che un appello. E' un monito al nostro governo, ma soprattutto all'Europa che non deve considerare ciò che accade a Lampedusa un fatto italiano. Occorre un intervento determinato dell'Unione europea. «Non dimentichiamo - sottolinea infatti il capo dello Stato qui a Bucarest - che c'è il Trattato di Schengen e questo vincola tutti ad un impegno comune». Un impegno, per evitare «questo drammatico dispendio di vite umane innocenti», ad intervenire nei Paesi d'origine dell'emigrazione, dove le condizioni economiche e politiche rendono impossibile una vita civile e decente. Quelle persone che arrivano dalla Somalia - questo è in sostanza il suo messaggio fuggono dalla guerra e dalla morte per fame. Per cui accoglierli è un dovere morale, ma non è la carità umana a poter risolvere il problema. Servono, appunto, interventi in loco. E la Romania, dove il presidente delle Repubblica si trova in visita di Stato, è un esempio emblematico- rui la ricetta suggerita comincia a produrre i suoi effetti positivi. Si è infatti sviluppata, fa notare Ciampi, «una collaborazione inedita ed esemplare» tra imprese italiane e rumene, con la delocalizzazione produttiva di migliaia di piccole, medie e grandi imprese. Un altro esempio è l'Albania, con la quale sono state strette intese bilaterali che hanno consentito di fissare quote di immigrati regolari e di partecipare al controllo dei porti di imbarco dei clandestini. Qui da parte del capo dello Stato c'è un richiamo all'esperienza dei governi dell'Ulivo di cui era un autorevole ministro: «Direi che l'esperienza che facemmo in Adriatico ci conforta nel credere che si possono trovare soluzioni valide». Insomma, per il presidente, Roma e Bruxelles possono fare di più, seguendo la «strada chiara e definita che già è stata intrapresa», quella dell' immigrazione «regolata e regolare che non dia luogo ai fenomeni di clandestinità che sono comprensibili dal lato umano, perchè si tratta di persone ridotte alla disperazione». Tuttavia la strada è l'intervento dell'Europa (in questo senso il capo dello Stato è in sintonia con Romano Prodi), è l'applicazione del Trattato di Schengen, secondo cui quelli dell'Italia sono i confini di tutta l'Europa, sono tutte le iniziative volte a promuovere la collaborazione con i Paesi poveri. Argomenti, questi, affrontati anche nel colloquio a Palazzo Cotroceni con il presidente lon Iliescu. I rapporti italo-rumeni hanno consentito la nascita di oltre 13 mila imprese miste, localizzate in gran parte nel distretto industriale di Timisoara. Qui in pochi anni hanno trovato lavoro mezzo milione di rumeni. Di questo si parlerà oggi a Bucarest nel Forum economico italo-rumeno che verrà aperto dal presidente Ciampi. In questi anni la Romania, che è il primo partener conìmerciale" dell'Italia, sta facendo grandi sforzi per arrivare all'appuntamento •^ojal'Uajone europea. L'ingrgsSo è-pTtevisto per il 2007"e, come ha sottolineato Ciampi, l'Italia lo sostiene con determinazione. E per il presidente della Repubblica il referendum votato domenica per la nuova Costituzione «è un passo importante in questa direzione». «Si deve mettere fine a questo drammatico dispendio di vite umane innocenti. Si tratta ' di persone ridotte alla disperazione» Il capo dello Stato ha citato gli esempi di collaborazione con l'Albania e la Romania A Bucarest il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, rende omaggio al Milite Ignoto

Persone citate: Amedeo La Mattina, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Iliescu, Romano Prodi