Cinque attacchi aerei israeliani su Gaza: 9 morti

Cinque attacchi aerei israeliani su Gaza: 9 morti TRA GLI UCCISI ANCHE DUE MILITANTI DEL BRACCIO ARMATO DI HAMAS. DECINE I FERITI, MANCATO DI POCO UN DIRIGENTE DELLA JIHAD Cinque attacchi aerei israeliani su Gaza: 9 morti Sharon: la Road Map è l'unica via Aldo Baquis TEL AVIV Cinque raid israeliani sulla striscia di Gaza, nove morti, decine di ferite. E intanto il premier Ariel Sharon dichiarava in parlamento che il Tracciato di pace del Quartetto - insieme alla rimozione di Yasser Arafat dalla scena pohtica restano l'unica via da seguire per sbloccare le relazioni fra israeliani e palestinesi. Sharon ha parlato poche ore dopo che l'aviazione israeliana aveva condotto in rapida successione a Gaza tre raid contro obiettivi di Hamas e della Jihad islamica. Dopo il tramonto ce ne sarebbe stato un quarto, il più devastante: due missili lanciati da un elicottero contro due auto all'ingresso del campo profughi di Nusseirat, sei morti e decine di feriti. E nella notte ancora un quinto, sempre nella striscia di Gaza. Gh attacchi del mattino avevano provocato la morte di tre palestinesi (fra cui due membri delle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio annate di Hamas) e una ventina di feriti. Un dirigente della Jihad islamica, lo sceicco Abdallah Shami, è rimasto illeso nel bombardamenti che ha raso al suolo una casa vicina alla sua abitazione, nel rione Sajaya di Gazaha. Nell'edificio colpito, hanno detto fonti militari a Tel Aviv, Hamas produceva razzi Qassam e munizioni: gli abitanti del rione lo negano e ritengono più sempheemente che Israele abbia mancato di alcune decine di metri lo sceicco Shami. Due ore dopo un elicottero Apache ha centrato un furgoncino Peugeot che procedeva lentamente in una via centrale di Gaza, mentre le scuole stavano aprendo i cancelli. I razzi hanno incenerito i due passeggeri dell'automezzo in cui secondo alcune fonti - era stivato un ingente carico di esplosivi. Un uomo che si trovava nelle vicinanze è stato ucciso sul colpo, una decina di passanti sono rimasti feriti. Pochi minuti dopo, il terzo raid: lanciato contro un edifìcio che - secondo Israele - fungeva da magazzino per i combattenti di Hamas. Israele ha così reagito ai ripetuti lanci di razzi Qassam contro il proprio territorio, avvenuti domenica. Ma da Ramallah, il premier palestinese Abu Ala ha avuto parole di esecrazione per i nuovi attacchi israeliani, che allontanano - a suo parere - qualsiasi prospettiva di un cessate il fuoco a tempo illimitato. In serata alla Knesset Sharon ha ribadito una volta di più che la distensione con i palestinesi potrà avvenire solo una volta rimosso dalla scena pohtica «il maggiore ostacolo alla pace», cioè il presidente palestinese Yasser Arafat. In ossequio al Tracciato di pace, ha ribadito Sharon, Israele si attende che i palestinesi rendano inoffensivi i gruppi armati dell'Intifada. Dopo di che potrà riprendere il dialogo di pace che comunque sarà molto lungo. Nel frattempo la costruzione della barriera di separazione con la Cisgiordania sarà accelerata con l'obiettivo di concludere l'intera opera entro un anno. Il premier ha suscitato l'ira dell'opposizione di sinistra quando ha indirettamente attaccato gh ideatori di un ipotetico accordo di pace raggiunto nei giorni scorsi da «colombe» israeliane e palestinesi. «Peccato - ha detto - che ci siano persone al mondo, e anche in Israele, disposte ad aiutare i palestinesi a esimersi dalla lotta al terrorismo mediante la rappresentazione illusoria di un progetto alternativo, e ciò senza che i palestinesi abbiano preso la minima iniziativa per far cessare il terrorismo». La risposta del leader dell'opposizione laburista Shimon Peres è stata immediata: «Il diritto di cercare la pace è un diritto basilare. Il diritto di firmare un accordo formale resta prerogativa del governo». A Sharon - secondo Peres non basta più invocare «il monopolio delle trattative con i palestinesi. Adesso pretende anche il monopolio del pensiero». E nemmeno la rimozione di Arafat dalla scena pohtica ispira a Peres grande ottimismo. Peres chiede al ministro degli Interni: «Una volta che Arafat non ci fosse più, i palestinesi diverrebbero tutti buoni?» Agenti della sicurezza palestinese controllano uno dei veicoli colpiti durante i raid israeliani di ieri a Gaza