«Le Poste a Chieri non funzionano» di Antonella Perotti
«Le Poste a Chieri non funzionano» LA DIREZIONE DI FILIALE REPLICA: ACCUSE FALSE, GLI ORGANICI SONO SUFFICIENTI «Le Poste a Chieri non funzionano» Il sindacato: poco personale, consegne in ritardo Antonella Perotti CHIERI «Non c'è niente che funzioni. Le giacenze postali che si accumulano ci danno ragione». A lanciare l'sos dalle Poste di Chieri è Nino Scianna, della Slc-Cgil. I sindacati sono sul piede di guerra e puntano il dito anche sulla gestione degli uffici comunah: «Ma come? Le Poste qui a Chieri sono proprietarie di un palazzo chiuso da anni e affittano sempre sulla stessa piazza altri locali - spiega Scianna -. E' una gestione poco razionale degh immobili, senza contare che la divisione dei servizi tra le due sedi di corso Matteotti e piazza Cavour crea un aggravio di lavoro e non ottimizza le risorse». Il problema delle giacenze riguarda il settore delle stampe, cioè delle campagne pubblicitarie postali spedite attra¬ verso il servizio Posta-Target che dovrebbe garantire il recapito entro cinque giorni. Secondo i sindacati spesso non arrivano in tempo; i clienti scoprono la promozione in buca magari quando è già scaduta e il buono omaggio è diventato carta straccia. «Continuano a piovere lamentele per i ritardi di consegna delle stampe, così rischiamo di perdere i chenti. Ma il problema è a monte - sostiene Scianna -. Ci sono solo 20 postini rispetto alle 21 zone in cui è suddivisa la città che adesso si è accollata anche il servizio postale della frazione di Pessione». Oltre tutto una prima ristrutturazione c'era già stata con la riduzione da 22 a 21 delle aree di consegna, «mentre la popolazione nell'ultimo anno è cresciuta di 400 nuovi nuclei famigliari - aggiunge Scianna - e gh uffici sono passati da 1000 chihdi posta al giorno a 1200. C'è una carenza strutturale e di personale che provoca disservizi, non basta ricorrere continuamente agli straordinari. Ci vuole un piano serio di riqualificazione e chiediamo un tavolo di concertazione tra sindacati, azienda e Comune». La città di Chieri da qualche anno ha acquisito l'ex area Tabasso dove, secondo il progetto dell'amministrazione, dovrebbero essere concentrati gran parte dei servizi cittadini: dalla biblioteca civica alle Poste, ma per il momento la trattativa per il trasferimento degli uffici postali alla Tabasso è in fieri. «Se non ci muoviamo subito rischiamo di arrivare troppo tardi» è il commento di Scianna. Ben diversa la campana delle Poste Italiane. Antonio Sgroi, dell'ufficio Comunicazione della filiale di Chivasso da cui dipende Ghie- ri, spiega che le zone sono tutte coperte: «Non è vero che il servizio di consegna è insufficiente: ci sono 21 portalettere su 21 zone e l'organico viene ridisegnato in base alla densità della popolazione e al traffico postale. Invece il problema delle giacenze - limitato alle stampe (non quotidiane) siaben chiaro è stato provocato dalle agitazioni e dagli scioperi sindacali delle ultime settimane, non certo dall'insufficienza di personale». E la suddivisione del servizio postale su due sedi, secondo Sgroi è un falso problema: «Non creano disservizio, anzi permettono di servire meglio tutta la città». Sulla questione del trasferimento nell'area Tabasso, Sgroi è chiaro: «La trattativa è in corso, stiamo valutando i prò e i contro dell'operazione e le modalità. Le Poste non stanno certo a guardare». Piazza Cavour a Chieri ospita uno dei due uffici postali
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