«Nessuno scontro di civiltà fra Islam e Occidente» di Francesca Paci

«Nessuno scontro di civiltà fra Islam e Occidente» LO SCRITTORE FRANCO-MAROCCHINO HA INCONTRATO GLI STUDENTI DEL LICEO CLASSICO «ALFIERI» «Nessuno scontro di civiltà fra Islam e Occidente» Tahar Ben Jelloun: si parla di guerra perché i media snobbano i moderati musulmani Francesca Paci La guerra delle civiltà? «Una creazione dei media che snobbano le voci dell'Islam moderato». Il voto agli immigrati? «Astuta iniziativa della destra it0 liana che la sinistra farebbe bene a sostenere». Il velo proibito a Parigi alle studentesse musulmane? «La scuola è laica e deve porre un freno all'invadenza rebgiosa nella vita pubblica». Tahar Ben Jelloun è a Torino per presentare il nuovo libro, «Amori stregati» (Bompiani). Prima della serata al centro di cultura araba Dar-al-Hikma, lo scrittore franco-marocchino incontra gli studenti del liceo Alfieri. Una platea rumorosa ma tutt'altro che distratta: il pamphlet «Il razzismo spiegato a mia figlia» ha fatto breccia tra i coetanei dell'adolescente Ben Jelloun, che ripetono al padre le domande della fanciulla. L'attuabtà, prima di tutto. Riusciranno gli stranieri a partecipare alle elezioni? «La proposta di Alleanza Nazionale è molto intelligente, a prescindere dalle ragioni che la spingono. Un politico che tentasse lo stesso in Francia sarebbe condannato al fallimento: lì la maggior parte della gente è contraria. La vostra sinistra farebbe bene ad appoggiare questa battaglia, pena l'alienazione delle preferenze degli extracomunitari». L'Italia è razzista? «Tra i migranti l'Itaba passa per essere più tollerante di Francia, Germania, Belgio, dove le persone affermano palesemente il proprio razzismo». Eppure, Osama bin Laden ci ha inserito nella lista dei nemici da colpire e l'arresto di due integralisti islamici, domenica sera, conferma che il paese funge da base di reclutamento per il terrorismo. «Quanto ad Al-Qaeda, l'Italia paga l'appoggio del governo alla pobtica dell'amministrazio¬ ne Bush nella campagna irachena. Per il resto, il paese manda all'estero un'immagine lassista di sé: l'attività illegale si sente più coperta qui che altrove». Gli studenti si affollano al microfono, tutti vogliono partecipare al dibattito sull'Islam che occupa le prime pagine dei quotidiani. «Cosa pensa del velo indossato dalle donne musulmane?», chiede una brunetta con i jeans calati sui fianchi fino a lasciar occhieggiare l'elestico azzurro degli slip. Thar Ben Jelloun spiega: «Il foulard utibzzato da alcune studentesse arabe in Francia non è solo un attributo del vestito, ma un simbolo religioso. Se la scuola laica non lo vieta, domani dovrà accettare il rifiuto della scienza darwiniana e il boicottaggio della tuta da ginnastica rea di fasciare troppo il corpo femminile. Ritengo giusto frenare il dilagare della religione negli spazi pubbbei». Perché il Corano viene associato ai fondamentalisti? «Perché urlano'più forte degli altri e i media non hanno orecchie che per loro». Tradizione e modernità sono in conflitto? «L'urto tra le due spinte è forte e necessita tempo per essere assorbito. La povertà di molti paesi regge difficilmente il confronto con la modernità». E' razzista volere giustizia di un torto se chi l'ha commesso è un extracomunitario? «La vendetta, come il male, è un impulso negativo che non ha nazionalità», I ragazzi incalzano e lo scrittore si conferma gran affabulatore, la fiction intrisa di realtà è suo territorio. «Non si può scrivere al di fuori della politica?», azzarda un aspirante poeta, forse interessato all'ermetismo. «Forse sì, io però non faccio letteratura d'evasione. La pobtica che entra nei miei libri non guarda i partiti ma l'interpretazione della vita». Tahar Ben Jelloun, lo scrittore franco-marocchino, in una foto di repertorio: ieri ha incontrato gli studenti dell'Alfieri

Persone citate: Alfieri, Ben Jelloun, Bush, Osama Bin Laden, Tahar Ben Jelloun

Luoghi citati: Belgio, Francia, Germania, Italia, Parigi, Torino