Banche sempre sotto i riflettori tra acquisizioni, scalate e riassetti

Banche sempre sotto i riflettori tra acquisizioni, scalate e riassetti1 NOMI E Gli AFFARI Banche sempre sotto i riflettoriItra acquisizioni, scalate e riassett^ Valerla Sacchi L'ennesimo trionfo della Ferrari, che per U terzo anno consecutivo è stata incoronata campione del mondo, ha messo le ali ai piedi di Luca Corderò di Montezemolo che, attraverso il fondo «imprenditoriale» Charme, ha rilevato il 3007o di Poltrona Frau, storica griffe dell'arredamento guidata da Giuliano Mosconi, da armi fornitrice ufficiali di sedili a Ferrari e Maserati. Un'operazione che prelude alla creazione, sotto l'egida di Charme, di un vero e proprio polo del lusso. Non basta. Con una dichiarazione indiretta ma sufficientemente esplicita, il presidente della casa di Maranello si è autoiscritto alla marcia longa per la presidenza di Confindustria, dove a primavera scadrà Antonio D'Amato, nella quale, oltre a Guidalberto Gwdi, do- vrà vedersela con un secondo avversario assai determinato: Nicola Tognana, vicepresiden- te di viale dell'Astronomia. Tra i sostenitori, Montezemolo vanta giàun/an d'eccezione: il segreta- rio della Cgil Guglielmo Epifa- ni. Ora la parola passa ai tre «saggi», che a gennaio verranno scelti nella rosa degli ex presi- denti della Confederazione. Dopo incontri e trattative ser- rate tra Comune, Begione e istituzioni, il numero uno di Assolombarda, Michele Perini, conquista il vertice della Fiera di Milano, dove sarà affiancato (in qualità di vicario) dal presi- dente degli industriah monzesi Carlo Edoardo Valli, mentre Piergiacomo Ferrari, uomo di fiducia del sindaco Gabriele Albertini, conserva la carica di amministratore delegato. Be- sta, ma come semphee consiglio- re, Flavio Cattaneo, direttore generale della Bai ed ex presi- dente e amministratore delega- to della Fiera. Sempre a Milano, dopo aver resistito a lungo, ha dovuto rinunciare alla presidenza della Serravalle la presidentessa del- la Provincia Ombretta Colli, che verrà risarcita (così pare) con un sottosegretariato. In ci- ma alla lista dei possibih candi- dati al vertice della Serravalle c'è il i'imero imo dell'Unione industriali di Boma ed ex presi- dente di Autostrade, Giancarlo Elia Valori. A Venezia potrebbe entrare in fase di stallo il processo di privatizzazione della Save, la società che gestisce l'aeroporto cittadino. L'ai'torità portuale ve- neziana presieduta da Claudio Boniccicm ha infatti concesso una proroga di due settimane per presentare le offerte di ac quistodelsuo 1007odiSave, dopo l'improvvisa decisione di Cornu ne e Provincia di mettere pure loro in vendita un 1007o dei loro pacchetti(chesonodel 170Zo), ma nulla si sa delle intenzioni del quarto azionista pubblico: la Begione, cui sono legate da patti statutari, Scendendo verso il Centro Italia, troviamo a Firenze il gruppo guidato da Salvatore Orlando, leader europeo del rame, impegnato ad accorciare la catena di controllo attraverso la fusione tra Gim e Smi e a ridurre costi e debiti mediante un nuovo piano industriale che passa per la riorganizzazione delle unità produttive e allean ze intemazionali. Nelle Marche è invece la Merloni termosanita ri di Francesco Merloni, leader mondiale degli scaldaacqua, a puntare a una nuova espansione sui mercati intemazionali attraverso la conquista della Baxi, gruppo inglese sul quale si aprirà tra poco una gara intemazionale. A Boma, invece, si fa pressante la corsa alle azioni e (possibilmente) ai posti in consiglio delle due maggiori banche capitoline, Capitalia presieduta da Cesare Geronzi e Bnl presieduta da Luigi Abete. In Capitalia uno dei maggiori soci, la Abn presieduta da Rijkinan Groenink, è salito dal 6,580Zo al 90Zo balzando al primo posto. Salvatore Ligresti si è rafforzato superando il 30Zo attraverso Fondiaria-Sai, e ha fatto capolino con \' 10Zo Antonio Angelucci, padrone di residenze per anziani e di due quotidiani: il «Biformista» e «Libero». In Bnl, dopo il 50Zo di Danilo Coppola (mossa che sembra non piacere ad Abete, il quale si può consolare con il fatto che Standard&Poor's ha portato da negativo a stabile il giudizio sull'istituto), si intensificano le voci che vorrebbero il dossier Bnl sotto la lente di Carlo De Benedetti. A Padova, alla fine di una combattuta assemblea in Antonveneta, l'amministratore delegato Piero Montani ha portato a casa l'approvazione dell'aumento di capitale e il presidente Antonio Ceola, chiamato dal consiglio nel marzo 2002 dopo la scomparsa di Silvano Pontello, ha confermato l'intenzione di andarsene. Tra i nomi dei possibili successori «esterni» quello dell'ex presidente di UniCredit Lucio Bondelli e dell'ex capo di Bnl Davide Croff. Nulla, in assemblea, è stato detto sui prestiti ad amministratore e soci del gruppo, prestiti che, secondo Ceola, sarebbero tutti «in i^unis». Intanto, un amico delle fondazioni bancarie, il senatore di Forza Italia e presidente della commissione Lavori Pubblici Luigi Grillo, sta cercando di far «saltare» quella norma della legge finanziaria che dovrebbe trasformare la Cassa depositi e prestiti in Spa. Un'operaziore fortemente voluta dal ministro dell'Economia Giulio Tramonti, il quale ha già invitato le fondazioni a entrare nel capitale della Cassa. La Cina, la grande imputata messa sotto accusa dai paesi industrializzati per dumping, qualcosa di buono l'ha prodotto: ha fatto scendere in Europa il prezzo degli elettrodomestici, lavatrici e microonde in testa. A tutto vantaggio del borsellino dei poveri consumatori tartassati dall'inflazione. Ma sul mercato cinese puntano, viceversa, le carte le grandi case automobihstiche. Il direttore generale della Ford, Nick Scheele, ha annunciato che investirà un miliardo di dollari per portare la produzione in Cina a 150 mila vetture l'anno dalle attuali 20 mila, e raddoppierà in Thailandia con 500 milioni di dollari. Per non essere da meno, il direttore generale di Gm, Phil Mortaugh, ha confermato il potenziamento degli impianti nel Celeste Impero, dove avrebbe intenzione di produrre la linea Cadillac. Intanto, a Londra si intensifica la corsa di banche e assicurazioni a trasferire in Asia parte dei propri servizi finanziari. In quest'ottica Bill Dalton, responsabile delle attività britanniche di Hsbc, secondo gruppo bancario al mondo, ha annunciato che nei prossimi 4 anni l'istituto taglierà 4000 posti in Gran Bretagna. Ip ^Mk