Un cecchino ceceno per uccidere Putin all'estero
Un cecchino ceceno per uccidere Putin all'estero I TERRORISTI CERCARONO DI COINVOLGERE IL MILIARDARIO IN ESILIO BEREZOVSKIJ Un cecchino ceceno per uccidere Putin all'estero Sventato a Londra il complotto di un ex maggiore del Kgb. Arrestati due russi LONDRA C'era un complotto per uccidere il presidente russo Vladimir Putin: un tiratore scelto avrebbe dovuto sparargli durante un viaggio all'estero. Lo stava organizzando un ex maggiore dei servizi segreti russi, che aveva cercato la complicità - e soprattutto il finanziamento - del miliardario russo plurinquisito Boris Berezovskij, che vive in esilio a Londra dall'ottobre del 2001. La notizia è uscita sul «Sunday Times» di ieri, insieme a quella dell'arresto, da parte della polizia britannica, di due uomini, che avrebbero cercato di contattare Berezovskij tramite Alexander Litvinenko, un altro ex dei servizi segreti russi. Secondo il «Sunday Times» sarebbe stato proprio Litvinenko ad avvertire il reparto antiterrorismo della polizia britannica, che nello scorso week end ha fermato i due. Lo stesso Berezovskij (un tempo pupillo dell'ex presidente Boris Eltsin) ha detto al «Sunday Times» di essere stato convocato venerdì dalla polizia, insieme a Litvinenko. Le autorità britanniche li avrebbero interrogati in particolare circa eventuali legami con i separatisti ceceni. Scotland Yard, senza confermare le indiscrezioni del «Sunday Times», ha comunque reso noto di aver fermato, domenica scorsa, ' due uomini di 36 e 40 anni. L'ex maggiore del Kgb e il suo comphee sarebbero stati interrogati per cinque giorni nel centro di alta sicurezza di Scotland Yard e avrebbero cercato di coinvolgere altri esuli russi a Londra nel complotto per far uccidere il presidente Putin da un tiratore scelto. Due giorni fa i due uomini sarebbero stati rilasciati alla condizione che rientrassero a Mosca. Scotland Yard è venuta a conoscenza del presunto complotto una decina di giorni or sono, dopo aver ricevuto un documento legale contenente le dichiara¬ zioni di Alexander Litvinenko, nel Regno Unito da tre anni, nelle quali affermava che un agente sotto copertura conosciuto come un killer lo aveva contattato e gli aveva esposto in diverse occasioni il progetto per uccidere Putin, dicendogli che era assolutamente necessario rovesciare il presidente russo e ucciderlo. 1 due arrestati erano arrivati a Londra da Mosca circa un mese fa, prendendo alloggio all'Hilton Metropole di Edgware Road. Uno - conosciuto come «maggiore P» aveva contattato Litvinenko per la «missione», sostenendo che uno dei responsabili della programmazione dei viaggi di Putin poteva fornire dettagh sui percorsi. L'esecuzione dell'attentato doveva essere affidata a ceceni con un fucile da cecchino ad alta precisione. Tra le motivazioni del complotto c'era quella che Putin stava «portando il Paese alla bancarotta e sta mettendo tutti in galera». Il fantomatico maggiore P avrebbe anche chiesto di poter incontrare Boris Berezovskij, il miliardario fuggito da Mjoca al centro di uno scontro giudiziario tra Russia e Gran Bretagna: i russi ne avevano chiesto l'estradizione in quanto accusato di avere sottratto ingenti quantità di denaro, ma il governo Blair gli ha concesso l'asilo politico. L'incontro doveva servire per garantire, attraverso Berezovskij, il finanziamento dell'intero progetto. A quel punto è scattato in Litvinenko il dubbio che si trattasse di un meccanismo destinato a incastrare il miliardario e l'ex agente. Così Litvinenko, assistito da due legali, ha inviato una lunga dichiarazione giurata alla Polizia mettendola al corrente dell'intera storia. Venerdì Scotland Yard ha voluto sentire il miliardario, il quale ha confermato che il motivo dell'interrogatorio era l'indagine su un complotto per uccidere Putin. [e. st.l Vladimir Putin come il presidente francese De Gaulle nello Sciacallo di Forsythe
Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Mosca, Regno Unito, Russia
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