Una «bocciata»... stupefacente
Una «bocciata»... stupefacente INDAGATO ATORINO UN GIOCATORE POSITIVO A UN FARMACO VIETATO Una «bocciata»... stupefacente Giorgio Ballano TORINO ASSOCIARE le bocce al doping è un po' come sospettare che l'ecstasy possa circolare in un convento di suore di clausura. Al massimo, nel comune sentire, si può temere che gli atleti di questo antico e popolare gioco siano a rischio di overdose di barbera, agnolotti e acciughe al verde sui tavolini della bocciofila di quartiere. Invece da ieri abbiamo il primo giocatore di bocce indagato per violazione della legge antidoping. E' un torinese di 46 anni, del quale viene taciuto il nome, risultato positivo alle analisi effettuate nel maggio scorso a Genova al termine di una gara del campionato italiano di «pétanque», una delle specialità della disciplina sportiva. Dalle analisi delle urine è risultato che l'atleta piemontese aveva assun¬ to atenololo, un principio attivo della famiglia dei «betabloccanti» inserito nelle liste di sostanze proibite dal Comitato olìmpico intemazionale. Il giocatore di pétanque è stato subito deferito alla Procura antidoping del Coni, poi come prevede la legge - è partita la segnalazione alla giustizia ordinaria. Sfortunatamente per l'anonimo atleta torinese, il fascicolo è arrivato sulla scrivania del procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, che sia pure un po' perplesso ha aperto un'inchiesta penale per violazione della legge 376 del 2000. Lo stesso reato che il magistrato subalpino contesta allo juventino Edgar Davids per la storia del nandrolone, al mezzofondista azzurro Andrea Longo, a un ignoto tennista torinese di serie B e persino ai proprietari di una cavalla da corsa, scoperta sotto effetto della cocaina al termine di una gara all'ippodromo di Vinovo. Ora la Procura svolgerà i soliti accertamenti, per appurare se il giocatore di bocce torinese abbia usato l'atenololo per migliorare le proprie prestazioni sportive oppure un farmaco dì cui non conosceva la composizione. Interpellato dalla Procura antidoping del Coni, l'atleta si è difeso spiegando di aver preso un prodotto a base dì atenololo come rimedio all'ipertensione arteriosa, patologìa dì cui soffre da qualche tempo. Con tutta probabilità il 46enne giocatóre di bocce è in assolta buona fede, ma la sua «innocenza» potrebbe non bastare a evitare la squalifica. Secondo i regolamenti, infatti, chi assume farmaci proibiti lo deve segnalare per tempo alla Federazione dì appartenenza. Non è sufficiente comunicarlo al momento dell'esame antidoping.
Persone citate: Andrea Longo, Edgar Davids, Giorgio Ballano, Raffaele Guariniello
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