«Il nuovo piano può davvero rilanciare la Fiat»

«Il nuovo piano può davvero rilanciare la Fiat» IL SEGRETARIO DELLA FIM: NOI DOBBIAMO ASSECONDARE IL RISANAMENTO «Il nuovo piano può davvero rilanciare la Fiat» Spagnolo: pur se restano grossi sacrifici adesso è possibile pensare in positivo intervista ROMA DESSO è possibile essere fiduciosi? «Io penso che per la Fiat oggi sia davvero possibile essere fiduciosi» risponde Cosmano Spagnolo, segretario della Firn, l'organizzazione dei metalmeccanici della Cisl. Cosa è cambiato oggi? «E' cai"biato completamente il quadro. Un anno fa noi eravamo preoccupati per la situazione complessiva del gruppo e per l'è ventualità dell'uscita dell'Italia da un importante settore come l'automobile. Oggi invece ci troviamo di fronte a im assetto profondamente trasformato». In che senso? «La proprietà è scesa direttamente in campo assumendo la presidenza con Umberto AgneUi. Avevamo sollecitato uno sforzo straordinario dell'azionista ed è avvenuta la ricapitalizzazione. Avevamo indicato per reperire risorse la vendita di alcuni gioielli e ciò è successo. Avevamo chiesto di non andare dritti verso la vendita alla General Motors e questa ipotesi si allontana, mentre è concreta invece l'integrazione industriale fra i due gruppi. Inoltre è stato nominate Morchie amministratore delegate con l'elaboracene di un nuovo piano». Questo piano per lei funziona? «Io credo che questo piane possa veramente rilanciare la Fiat. Certo con grossi sacrifici da parte nostra, di sicuro sul versante occupazionale. Ma il piano appare una vera base per il rilancio del gruppo». Perché? «Venti miliardi di euro di investimenti, dei quali dieci solo sul settore auto (vero punto critico del gruppo) e cinque in ricerca e sviluppo per diciassette nuovi modelli: sono una base solida per poter superare la crisi della Fiat Auto e quindi arrivare al miglioramento complessivo dei conti del gruppo». Queste le cifre e in concre¬ to secondo lei cosa sta accadendo? «NelTincontro avute a Torino giovedì 16 con la Fiat Auto ci è stato rappresentato un nette progresso della gestione operativa, anche se ovviamente i problemi ci sono ancora». La Firn si sente garantita dalle prospettive delineate! ((Essere preoccupati in una situazione del genere è inevitabile; pensare in positive è possibile. Dunque io mi sento più ottimista rispetto a soltanto pochi mesi fa». Lei si sente ottimista anche per la riorganizzazione del lavoro nei singoli stabilimenti? «Noi abbiamo acquisito un date importante. Ogni singolo stabilimento di Fiat Auto ha una sua specifica missione per contribuire a raggiungere gh obiettivi posti dal piano». Questo vede anche per Mirafiori? «Sì, vale anche per Mirafiori. Per questo impianto c'è la vocazione individuata (la produzione di vetture monovolume oltre al segmento alto di gamma dei marchi Alfa e Lancia): queste mi consente di dire che non siamo alla vigilia della chiusura di Mirafiori. Torino non è sacrificata; ani,: ottiene il potenziamento di tutte le funzioni centrali di ogni azienda a partire dalla progettazione e dalla ricerca». Nessun rimpianto dunque per la rinuncia alla produzione della Punto a Torino? «Occorre tener sempre presente il punto di partenza. Oggi la coperta, non c'è dubbio, è corta, ma in questa ipotesi c'è un equilibrio per tutti gli stabilimenti tranne che per Arese per il quale è necessario individuare soluzioni più adeguate. L'impegno del sindacato deve essere quello non di inseguire lo spostamento di vetture da imo stabilimento all'altro, ma quello di assecondare il risanamento in modo che la coperta diventi più grande e quindi ci siano più volumi per tutti». Crede che il mercato stia notando gli sforzi di cui anche lei parla? «Credo che il mercato stia notando, come noi, che prima si annunciavano nuovi modelli e ora questi si stanno lanciando a un ritmo fra l'altro anche sostenuto». E' sufficiente l'azione impostata? «Dicevo che le preoccupazioni vi sono, l'impegno deve essere forte, ma oggi finalmente possiamo essere più sereni» [r.ipp.]. MMHMWSSm Cosmano Spagnolo

Persone citate: Cosmano Spagnolo, Spagnolo, Umberto Agneui

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino