Cappotti rigorosi e pellicce pazze di Antonella Torra

Cappotti rigorosi e pellicce pazze BIANCO E NERO TRIONFANO SEGUITI DA UNA TAVOLOZZA DI SFUMATURE ARDITE Cappotti rigorosi e pellicce pazze Antonella Torra Il più classico dei contrasti vince ancora nella moda di questo autunno-inverno, rivelandosi più chic che mai. E presentando cappotti e pellicce che spesso scelgono la sinfonia dei tasti «ebony and ivory». Raffinata e perfetta come l'alternarsi del giorno e della notte simboleggiato dalle due cromie. Tanti i richiami e le citazioni: dal massimahsmo degli Anni '80 ai motivi e ai materiah che hanno fatto epoca. Il nero, però, rimane immortale e spadroneggia più fulgido che mai, tingendo pastrani e cappottini. Se Rossella Tarabini per Anna Molinari accorcia bui paltò a metà coscia e U intercala a giacconi di lapin e visone, da portare come fossero cardigan; la sofisticata Mila Schon pensa ad una versione femminile di Corto Maltese. Con impeccabili soprabiti inchiostro composti da fettucce, adatti a signore di ogni età. Evergreen, pure i piumini bordati di ruches in lana tricot o foderati di cachemire - creati da Ermanno Scervino. Nero, ma non solo. L'inverno promette un'esplosione di colore. Rosa shocking per il trench stretto in vita, verde acido per il cappottino al ginocchio stile Anni Sessanta. E ancora arancio vitaminico, giallo canarino, azzurro cielo, blu cobalto e viola magnetico per impermeabih di vernice che invadono l'intera silhouette, capa- ci di coniugare romanticismo e dinamismo (come quelli di Alberta Ferretti). Il tutto con verve anticonformista. Così, il cappotto classicissimo di lana e cachemire, di Samsonite, nasconde un interno di nylon che con ima sola mossa diventa una mantella anti¬ pioggia. Mentre il parka multiuso e multitermico si sdoppia e cede la fodera staccabile di pile che diventa ima coperta. Dalla tecnologia Pirelli arriva il piumino gommato P. Zero, sciancrato in vita. In una sintesi di femminilità e funzionalità, con proporzioni ad hoc per la guida di auto o scooter. La pelliccia dal canto suo, diventa sempre più ardita. Si parte da quelle sottovuoto di Fendi e si arriva ai modelli scenografici di CavaUi che mutua cappe di volpe e piume gonfie come meringhe. Giuliana Teso invece, rende simi¬ le al tessuto le pelli con nuove tecniche di lavorazione. Continua il lavoro di ricerca pure nell'atelier di Simonetta Ravizza. Dove si recupera tutto il glamour degli Anni Settanta, quello che piaceva tanto a Verushka e a Jerry Hall, ai tempi testimonial della griffe. Ec¬ co quindi la pelliccia democratica che accosta lavorazioni di pregio a materiah poveri. E la zip toma ad accorciare e allungare con un solo gesto le versioni più svelte. Come un divertente «fai-da-te». Per la sera, vincono stole e cappe in persiano traforato pizzo, intar¬ siato e tricottato, tinte di black e rosso, come quelle create da Rita Togno accanto a paltò di visone rasato geranio e cobalto. Sono invece di Tivioli i modelli di sapore etno, coloratissimi e trattati in modo da rendere sportive anche le pelli più costose. ^m^' »1* ^ ROBERTO CAVALLI

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