«Non ci bastano le monovolume» di Marina Cassi

«Non ci bastano le monovolume» CONFERENZA STAMPA DOPO L'INCONTRO CON FIAT SULLA NUOVA PUNTO «Non ci bastano le monovolume» Fiom preoccupata per il futuro dello stabilimento di Mirafiori Marina Cassi La Fiom torinese non crede che la produzione di monovolume (e di auto di gamma alta) possa garantire la sopravvivenza di Mirafiori. Il giorno dopo l'incontro con la Fiat il segretario Giorgio Airaudo e Claudio Stacchini chiedono la riapertura urgente della trattativa. Spiegano: «Per salvare Mirafiori e i suoi 14 mila lavoratori serve una produzione giornaliera di 1.300-1.400 auto al giorno. Bisogna mantenere qui una quota della produzione della nuova Punto e portare qui una produzione di gamma media come la "new large" prevista ora a Cassino». Aggiungono: ((Lo scorso anno la Fiat ha venduto in Europa 40 mila monovolume su un milione e mezzo complessivi. Nel 2006 le previsioni dell'azienda parlano di 225 mila vetture vendute, con una quota del 15^0, ma è difficile da credere che in alcuni anni la percentuale di vendite possa lievitare così tanto». Ma la vera novità della Fiom è la richiesta di una ridefinizione delle produzioni nei vari stabilimenti. Dice Airaudo: «Il vero alter ego di Mirafiori non è Termini dove lavorano 1.200 persone, ma Melfi che finora non è stato toccato dalla ristrutturazione e che invece va coinvolto nei sacrifici per uscire dalla crisi». Aggiunge: «Non vorrei che tra tre anni a Mirafiori ci fosse la cassa integrazione e a Melfi, impianto che farà sicuramente la parte del leone nella produzione della Punto, nuove assunzioni dato che per saturare l'impianto servono mille persone oltre i 6 mila addetti attuali». Ieri intanto la Camera del Lavoro di Torino e la Fiom. egionale hanno lanciato un appello a Cisl e Uil e alle istituzioni locali «affinchè si riawii l'iniziativa di un'intera comunità per salvaguardare il settore auto, Mirafiori e tutta l'economia torinese». E ieri mattina c'è stata una fermata di 2 ore alle Carrozzerie di Mirafiori con corteo interno, secodo la Fiom, di alcune centinaia di lavoratori. Per la Fiat l'adesione è stata del 9IH). La grave preoccupazione della Fiom sul futuro di Mirafiori non è condivisa completamente dagli altri sindacati meccanici; Fim, Uilm e Fismic definiranno una posizione comune la prossima settimana mentre la Fim torinese richiede un tavolo di confronto sullo stabilimento torinese. Il segretario della Cisl Nanni Tosco ha ribadito che di confronto con l'azienda deve proseguire con l'obiettivo di consolidare nei prossimi tre anni i livelli occupazionali». E chiede «una vocazione produttiva dello sta¬ bilimento che assicuri una qualità e quantità di volumi produttivi adeguati». E proprio ieri il capogruppo dei deputati del Pdci alla Camera, Marco Rizzo, ha incontrato i lavoratori Fiat di Mirafiori sullo sciopero generale del 24 ottobre. «L'alter ego di Torino non è Termini Imerese Bisogna coinvolgere Melfi nei sacrifici» Ieri fermata spontanea nello stabilimento L'azienda: adesione del nove per cento La linea della catena di montaggio della Fiat Punto a Mirafiori

Persone citate: Airaudo, Claudio Stacchini, Giorgio Airaudo, Marco Rizzo, Nanni Tosco

Luoghi citati: Cassino, Europa, Melfi, Termini Imerese, Torino