Penalizzati basket, volley e calcetto di Domenico Latagliata

Penalizzati basket, volley e calcetto Penalizzati basket, volley e calcetto In attesa di Torino 2006 sempre più difficile organizzare grandi avvenimenti Domenico Latagliata Basket, pallavolo e calcio a cinque: tre sport che al Ruffini hanno vissuto, vinto e patito. Era la loro casa, il loro rifugio, la loro tana. Oggi, con il palazzetto chiuso, le tre discipline sono state costrette a emigrare. Sognano di tornare, nel frattempo si sono organizzate e non lesinano critiche alla macchina comunale per la gestione degh impianti. Il più critico è Mario Soriente, presidente della Noicom Torino che partecipa alla serie B Eccellenza dibasket femminile. «E' vergognoso - dice - che Torino olimpica non abbia una palestra pubbhca dove sia possiDile giocare a basket e pallavolo. Lo dico con amarezza: persino Napoh, con tutto il rispetto, ha una palestra con capienza di 4-500 posti in ogni circoscrizione. Qui invece ci si riempie la bocca con le Olimpiadi e nel frattempo si dimenticano società che fanno fatica a proseguire l'attività». Così, la Noicom si allena quasi sempre nell'impianto di via Balla («fatiscente: non c'è verso di far iniziare alcuni lavori di miglioria») e una volta la settimana nella casa Sisport di via Olivero: «Però si tratta di una struttura privata, con tutti i limiti del caso». Tradotto: costi elevati (quasi 250 euro per una serata) e disponibilità limitata. Ulteriore beffa: le biaricorosse avrebbero dovuto giocare le proprie partite casalinghe nell'impianto del Cus Torino di via Panetti, ma l'agibilità non è stata concessa a causa del mancato termine dei lavori nell'area spogliatoi. La ritardata apertura del Ruffini ha penalizzato e non poco anche gli appassionati di pallavolo: lo scorso anno Torino ha dovuto infatti rinunciare a ospitare la Nazionale italiana impegnata in (almeno) una partita di World League, mentre la Noicom Brebanca Cuneo - con il progetto Piemonte Volley che la voleva itinerante qua e là per la regione - si è «accontentata» per un paio di volte del Palastampa prima di rimandare a data da destinarsi il suo sbarco in riva al Po. Chieri, in compenso, ha raggiunto l'Ai femminile con le sue forze e per ora gioca a Collegno dove è stata accolta alla grande (sabato scorso, nonostante la concomitanza con Italia-Azerbaigian di calcio, c'erano più di mille spettatori paganti): da gen¬ naio l'amministrazione chierese le regalerà un nuovo palestrone da nulle posti in zona La Maddalena, quindi a giugno ci sarà l'appalto dei lavori per un nuovo centro polifunzionale che sorgerà in zona San Silvestro. Se il Ruffini riaprirà, la società presieduta da Nazzareno Rizzi potrebbe anche decidere di chiedervi ospitalità in occasione dei playoff scudetto della prossima primavera. Il calcio a cinque, che al Ruffini ha anche vinto uno scudetto sul finire degh Anni 90, è invece emigrato a Brandizzo dove il C5 Piemonte disputa la serie B. Mauro Prette, vice-presidente della società, mette però già le mani avanti: «Il Ruffini è sempre costato troppo e credo che la stessa cosa accadrà anche in futuro. Due anni fa, quando disputammo la finale di Coppa Italia, spendemmo un patrimonio per entrarvi. Piuttòsto, siamo dell'idea di costruirci un impianto di proprietà: per questo, stiamo cercando un'area che risponda alle nostre esigenze». Con tanti saluti al glorioso Ruffini.

Persone citate: Mario Soriente, Mauro Prette, Ruffini