I maori siamo noi, l'Italrugby affonda Tonga di Stefano Semeraro

I maori siamo noi, l'Italrugby affonda Tonga MONDIALI IN AUSTRALIA, WAKARUATRASCINA GLI AZZURRI CHE ORA SOGNANO LA GRANDE IMPRESA I maori siamo noi, l'Italrugby affonda Tonga Stefano Semeraro DOPO la marea nera, l'ondata azzurra. Battuta, ma non umiliata dai neozelandesi nel match d'apertura dei Mondiali australiani, l'Italia ovale ha vinto e convinto ieri nel match contro Tonga, che ora apre scenari ghiotti al Quindici guidato da John Kirwan. Era un match di quelli assolutamente da non perdere per mantenere vivo il piccolo grande sogno di raggiungere i quarti, e l'obiettivo è stato raggiunto con qualche patema, ma restando avanti nel punteggio dal primo minuto all'ultimo. Tutti protagonisti, un più in pagella per Rima Wakarua, l'w equiparato» di origine maori visto cantare l'Inno di Mameli con foga superiore a tutti gh azzurri del Trap. Ieri ha felicemente debuttato a fianco di Troncon come mediano di apertura (ed erede del grande Diego Dominguez, autoesiliatosi in polemica con Kirwan), con tre calci ha portato subito avanti gh azzurri per 9-0, poi i tongani si sono ripresi e hanno ridotto le distanze sul 9-7 con una meta trasformata di Payne, favorita peraltro da uno svarione di Parisse. Al decimo del secondo tempo una travolgente percussione di Manuel DaQan, l'aspirante tenore che ieri festeggiava il compleanno, ha portato i nostri av anti per 16 a 7. Una ingenuità difensiva ci à costata la seconda meta dei tongani, ma proprio lì è uscito il carattere degh azzimi, che prima si sono tolti d'impaccio grazie ad uno spunto di Checchinato, poi hanno dilagato grazie alle percussioni di De Rossi, alle folate di Mazzuccato e soprattutto alle due mete dell'altro Dallan, Denis, che insieme ai calci di Wakarua hanno fissato il punteggio finale sul 36 a 12. Un'Italia totalmente rivoluzionata rispetto a quella scesa in campo contro gh Ali Blacks, e che nonostante qualche fuorigioco e qualche disattenzione di troppo è piaciuta molto, soprattutto a coach Kirwan, criticato nei giorni scorsi per la sua decisione di utilizzare due formazioni diverse nei primi due match del girone. «Abbiamo avuto pazienza ed è arriva¬ to il nostro momento - ha sogghignato sornione Kirwan -. Tatticamente siamo stati ineccepibili e abbiamo placcato bene. E ci siamo divertiti». Fosse arrivata anche la quarta meta, l'Italia avrebbe potuto godere anche del punto di bonus, ma non lamentiamoci. Messo il primo mattoncino, l'Italia ora ha 4 punti contro i 5 di GaUes e Nuova Zelanda e può ragionevolmente sperare di battere il Canada - ancora a quota 0 nel match in programma il 21, per giocarsi l'accesso ai quarti contro il Galles nell'ultimo match della poule D, in programma il 25. Una sfida ovviamente difficile, ma non impossibile, visto che contro i «rossi» l'Italia ha già vinto nel corso dell'ultimo Sei Nazioni.