«Gli auguri dell' Italia all'apostolo della pace» di Paolo Passarini

«Gli auguri dell' Italia all'apostolo della pace» IL PRESIDENTE PER I VENTICINQUE ANNI DI PONTIFICATO «Gli auguri dell' Italia all'apostolo della pace» Il messaggio di Ciampi in tv, dal Vaticano telefonata di ringraziamento Paolo Passarini ROMA «...e a me si unisce mia moglie Franca». E' stato l'unico accenno di intimità che Carlo Azelio Ciampi si è concesso ieri nel rivolgere gli auguri per i suoi 25 anni di pontificato a un uomo che certamente considera un amico personale. Il riferimento, chiarissimo per tutti, era a quel!' incontro, uno dei primi tra i due uomini, al termine del quale la signora Franca, in una specie di affettuosa inversione dei ruoli, augurò al Papa: «Che Dio la benedica». Ma, nel messaggio di cinque minuti che il presidente della RepubbUca ha voluto pronunciare ieri sera a reti unificate per celebrare la «felice ricorrenza» del Giubileo di Giovanni Paolo II, letto con la solennità di chi non vuole tradire emozioni, c'era un tema politico dominante: la pace. Ciampi ne ha parlato tre volte, quando ha fatto riferimento alle «tre principali culture» del Mediterraneo, che devono imparare a convivere tra loro; quando ha ricordato le battaglie del Papa in difesa della dignità umana; e quando ha citato le «esortazioni» di Giovanni Paolo II per la pace vera e propria, quella l cVuì sventola auUe bandiere dell' » arcobaleno. Tireomina si è avuta quasi la sensazione che Ciampi volesse restituire al Papa quel Nobel per la pace negatogli dagli accademici di Oslo. Anzi, in un certo senso lo ha proprio fatto, quando, con le parole «l'Italia le è spiritualmente vicina», gli ha simbolicamente consegnato una specie di Nobel a nome del popolo italiano. Questo presidente della Repubblica ama evidentemente questo Papa. E' successo spesso anche in passato, tra altri presidenti e altri papi, ma non sempre, e raramente con tale intensità, talvolta anche in caso di presidenti democristiani. Qualcuno ha ricordato ieri la battuta con cui il democristiano Ciriaco De Mita salutò l'elezione di Ciampi: «Finalmente un cattolico al Quirinale»,, ■Non c'è stato comunque alcun accenno di sentimentalismo negli auguri di ieri sera. Ciampi ha introdotto la ricorrenza dell'anniversario definendola «un evento straordinario» e poi, di lì in avanti, si è rivolto direttamente al Papa, usando due volte l'invocativo «Santità». Quindi il presidente ha citato «lo sforzo al limite delle possibilità umane» sostenuto da Giovanni Paolo II per spingere i popoli e gh stati del mondo «a superare le divisioni del XX secolo e ad affrontare le sfide del XXI». E' stato il più trasparente accenno alle precarie condizioni di salute del Papa polacco e al coraggio con cui egli le sfida per portare a compimento la sua missione. Il presidente ha voluto di seguito enunciare quelli che ha presentato come gli adempimenti fondamentali dell'opera di Giovanni Paolo II, a cominciare dal suo «impegno per un effettivo miglioramento della condizione umana». Quando Ciampi ha parlato dello «sforzo» del Papa «affinchè la politica corrisponda ai valori fondamentali dell'etica», poteva anche suonare come il preoccupato presidente di un paese dove spesso questo non accade chiedesse il soccorso del festeggiato. L'accenno air«ammirevole perseveranza» con cui il Papa ha operato per ristabilire il dialogo tra culture spesso gravemente ostili tra loro è servito a Ciampi per sottolineare come «la pace sia la sola via da percorrere». «Ella -ha continuato Ciampi, toccando un tema che per lui ha molta importanza- ha creduto nell'integrazione europea (piando il nostro continente era diviso e ora sta assicurando il suo prezioso appoggio in un momento cruciale del suo avanzamento». Ciampi ha poi voluto sottolineare come in tutto il mondo persone di tutte le condizioni e età intendano quella che ha definito «la luminosità» della parola di questo Papa, lo seguano e lo amino. «Uomini e donne le credono e hanno fiducia in lei, nelle grandi metropoh come nei piccoli villaggi». Tutti comprendono «la sua voce sincera e appassionata».«Santità -ha voluto ripetere Ciampi - lei ha fatto della pace tra gli uomini il fine supremo del suo pontificato ed ha voluto farsene personalmente annunciatore in ogni parte del mondo». Quando il presidente ha concluso con le parole «l'Italia le è spiritualmente vicina, la sente vicina», ha ripreso un tema a cui aveva già accennato all'inizio del messaggio: «Questo evento straordinario tocca da vicino l'Italia, che convive felicemente e costruttivamente con la Chiesa cattolica». E così, ricongiungimenti storici a parte, è stato anche come volesse manifestare fierezza per il fatto che questo Papa polacco sia visto nel mondo come un grande capitale italiano. E ieri sera Giovanni Paolo II ha chiamato al telefono il presidente della Repubblica per ringraziarlo. Accenno alla «ammirevole perseveranza» nel ristabilire il dialogo tra le culture. «Ella ha creduto nella integrazione europea quando il nostro continente era diviso» «Uomini e donne le credono e hanno fiducia in lei, nelle grandi metropoli come nei piccoli villaggi» Il presidente Ciampi durante il discorso di auguri al Papa trasmesso in tv a reti unificate

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