Boarolo, chioccia dell'lscot protagonista nella serie B2

Boarolo, chioccia dell'lscot protagonista nella serie B2 BASKET: MENTRE LA XELION RICORDA COME UN INCUBO IL MATCH CON IL GEAS Boarolo, chioccia dell'lscot protagonista nella serie B2 L'eroe che non ti aspetti. Il punteggio che non ti aspetti. La domenica cestistica di Torino e provincia ha avuto due volti: quello sorridente di Oscar Boarolo, chioccia dell'lscot Torino che partecipa alla serie B2 maschile, e quello triste della Xelion Ivrea, neo-promossa neU'A2 femminile e protagonista di una prestazione assolutamente deficitaria al tiro (16 su 65) sul campo del Geas Sesto San Giovanni dal quale è tornata logicamente sconfitta. Boarolo, trentasette anni suonati, ha trascinato l'Iscot al terzo successo in quattro partite, bilancio assolutamente imprevisto e per questo accolto con ancora maggior soddisfazione. Per gradire: 25 punti, 5 su 7 da tre, rimbalzi, difesa ed esperienza a chili messa a disposizione dei più giovani compagni, alcuni dei quah alle prime esperienze in un campionato difficile come la B2. «E' solo l'inizio, guardiamo avanti», dice lui, nome hollywoodiano e una carriera spesa qua e là per l'Italia. Ha toccato con mano anche la serie A, Boarolo. E che serie A: nel 1986 faceva infatti parte della rosa che, nella semifinale scudetto, si arrese all'Olimpia Milano poi laureatasi campione d'Italia. Suo allenatore era Dido Guerrieri, suoi compagni May, Bantom, Morandotti e compagnia. «Tutta gente che mi ha insegnato cosa significhi essere un vero professionista - ricorda lui -. Arrivavo dai campionati minori, trovarmi immerso in quelle atmosfere piene di tensione è stato insieme difficile e indimenticabile». L'anno successivo, partito Guerrieri e smembrata la squadra, la chimica non si ripetè e Boarolo scelse infine di andare per la propria strada. Tra le altre tappe, Aosta, Vigevano, Casalpusterlengo e infine Novara, in serie C2. «Negh ultimi due anni mi sono autoretrocesso per problemi di lavoro - rivela - e mentalmente avevo "staccato" con il basket di un certo livello. Poi, trasferitomi a Torino, ho chiesto aU'Auxihum (appena ripescata in B2, ndr) la possibilità di potenni allenare con il gruppo: piano piano mi sono reso conto che la squadra cresceva e che il mio contributo avrebbe potuto essere importante». La società gli ha fatto un'offerta più che altro simbolica, lui l'ha accettata e si è messo a sgobbare al fianco di ragazzini mediamente più giovani di 13-15 anni: «Ci davano tutti per spacciati ancor prima di cominciare, stiamo dimostrando che entusiasmo e umiltà possono ridurre il gap tecnico che in teoria ci separa da molte altre squadre». Tassone, tecnico di questo piccolo miracolo di inizio autunno, respira e vola basso: «Siamo a 4- 6 da tre squadre che non hanno ancora vinto e, per noi che vogha¬ mo evitare l'ultimo posto che significa retrocessione, è un gran Del risultato. A questo punto credo che grosse angosce di classifica non ci assaliranno almeno fino a Natale». Angosciata no, un po' delusa sì lo è invece la Xelion Ivrea: a Milano, contro il Geas che lotta per la promozione, la squadra di Brasolm non ha mai visto il canestro. «Non ricordo una mia squadra senior che abbia segnato solo 31 punti in 40 minuti - ammette l'allenatore Brasolin -, ma resto ottimista. All'inizio dell'ultimo quarto eravamo ancora in partita e comunque giocavamo contro una squadra di livello nettamente superiore alla nostra che, non dimentichiamolo, ha come unico obiettivo quello di arrivare penultima e di salvarsi». Preoccupato? «No, pur se dobbiamo migliorare nella capacità di limitare i danni quando ci accorgiamo di attraversare un momento negativo». Il calendario non dà una mano alle biancorosse: sabato sera, al «Cena (ore 20,30), arriverà il Bolzano, altra squadra di primafascia. [d.lat.] Oscar Boarolo, 37 anni, guardia-ala