I ricercatori di Telethon diventano professori

I ricercatori di Telethon diventano professori UNA NUOVA STRATEGIA PER FERMARE LA FUGA DEI CERVELLI I ricercatori di Telethon diventano professori Accordo con l'università di Modena e Reggio Emilia. Susanna Agnelli: scelta rivoluzionaria Raffaella Quaquaro MODENA «In Italia c'è l'abitudine di dire che il successo di un ricercatore italiano che vince il Nobel dopo aver compiuto la carriera in America è un grande successo italiano. Ma nessuno penserebbe mai che la Ferrari è un successo tedesco perchè Schumacher Iha portata alla vittoria. Un grande successo sarà quando gli studiosi italiani saranno nella condizione di compiere i loro studi da Nobel in Italia». Un obbiettivo alnbizioso quello dichiarato da Susanna Agnelli, presidente di Telethon, l'associazione che raccoghe fondi da destinare alla ricerca scientifica. Ieri Telethon e l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia hanno siglato un accordo che vuole essere un primo passo concreto in questa direzione. Un accordo che prevede l'inserimento di ricercatori dell'Istituto Telethon Dulbecco nei ruoli di docenza dell'ateneo dopo un periodo di studio e ricer- ca. «E' un progetto rivoluzionario - ha spiegato Susanna Agnelli - perchè i ricercatori dell'Istituto Telethon Dulbecco vengono immessi per cinque ^nni nelle università, con lo stipendio pagato dalla nostra associazione». Il ricercatore che al termine del primo periodo avrà anche conseguito l'idoneità a professore universitario potrà essere chiamato dall'Università di Modena e Reggio Emilia a far parte del propno corpo docente, e il sala- rio rimarrà a carico di Telethon per i primi cinque anni di docenza. Un modo, in sostanza, per frenare la cosiddetta «fuga di cervelli», creando nelle università italiane quelle condizioni che, di fatto, oggi i ricercatori sono costretti a cercare all' estero. L'Istituto Telethon Dulbecco ha 21 ricercatori, selezionati con criteri di altissima professionalità e competenza scientifica. In virtù dell'accordo siglato ieri con l'Università di Modena e Reggio Emilia (che si spera di replicare presto con altri atenei italiani) verranno collocati nei dipartimenti universitari e negli enti, che di volta in volta offrono le migliori risorse e le maggiori garanzie per lo svolgimento del loro progetto di ricerca. Pur nella diversa collocazione che viene per loro individuata, l'obbiettivo rimane comune: lo studio delle malattie genetiche. «Il protocollo d'intesa sottoscritto da Telethon e dall'Univer- sita di Modena e Reggio Emilia - spiega il Rettore dell' Università emiliana, Gian Carlo Pellacani - attua due interessi convergenti: consente all'Istituto Telethon Dulbecco di stabihzzare un proprio ricercatore nella comunità scientifica del nostro Paese, e all'Università di avvalersi prima e di assumere poi un ricercatore di riconosciuta eccellenza nell'ampio settore della biomedicina». Gli studiosi dell'Istituto Telethon Dulbecco sono tutti brillan- ti ricercatori rientrati in Italia grazie all'impegno di Telethon, che vi ha investito speranze e risorse: ora potranno dare nuovo slancio alla ricerca genetica nelle università italiane. Telethon, presente in Italia dal 1990, raccoglie e gestisce fondi da destinare aDa ricerca scientifica per curare le oltre 6 mila malattie genetiche conosciute; ha già finanziato più di 1300 progetti e dato vita a due grandi laboratori a Napoli (Tigem) e Milano (Tiget), con una spesa complessiva di oltre 160 milioni di euro. Grazie alle risorse ottenute attraverso la maratona televisiva sulle reti Rai, è stato possibile finanziare il lavoro di 1400 ricercatori: il risultato di 12 anni di attività sono più di 110 scoperte scientifiche di livello mondiale e le prime, significative vittorie nella lotta alle malattie genetiche. Quest'anno l'appuntamento con l'evento televisivo di 36 ore in onda sulle reti Rai è per il 12 e 13 dicembre. Susanna Agnelli, presidente di Telethon, associazione che raccoglie fondi per la ricerca scientifica

Persone citate: Gian Carlo Pellacani, Schumacher Iha, Susanna Agnelli