Autobomba a Baghdad, la folla inneggia a Saddam di Paolo Mastrolilli

Autobomba a Baghdad, la folla inneggia a Saddam MUORE L'ATTENTATORE, DECINE DI FERITI. PARIGI, MOSCA E BERLINO PRESENTANO SEI EMENDAMENTI ALLA NUOVA RISOLUZIONE ONU Autobomba a Baghdad, la folla inneggia a Saddam Un kamikaze contro l'ambasciata di Ankara Paolo Mastrolilli NEW YORK Le violenze sul terreno e le discussioni all'Onu continuano a dominare la scena della crisi irachena. Ieri un'altra autobomba è scoppiata a Baghdad, davanti all'ambasciata turca, mentre Francia, Russia e Germania hanno annunciato una serie di emendamenti alla nuova risoluzione che gli Stati Uniti vorrebbero votare già oggi. Il nuovo attentato ha ucciso il kamikaze, e secondo le testimonianze locali almeno un'altra persona. Ma i mihtari americani hanno contato solo una vittima e una decina di feriti, tra cui tre impiegati della rappresentanza diplomatica. Anche in questo caso, le barriere protettive di cemento alzate davanti a tutti gli obiettivi più probabili sono servite a limitare gli effetti. Dopo l'esplosione, nella zona sono cominciate manifestazioni a favore di Saddam. La nuova polizia locale ha sparato in aria per disperderle e ha arrestato i leader. L'attacco è avvenuto appena due giorni dopo quello di domenica, contro un albergo che ospitava inviati di Washington e membri del governo provvisorio locale.,, Aveva lo scopo di colpire l'ambasciata di un Paese che ha annunciato l'intenzione di inviare truppe al fianco delle forze di occupazione, nonostante le riserve ripetute ieri dal leader curdo Massoud Barzani. Ankara ha condannato l'attentato, assimilandolo a quello contro la sede dell'Onu, e ha detto che gli alleati degli Stati Uniti e l'intera comunità intemazionale dovreb- bero mobilitarsi per portare ordine in questa situazione caotica. Il portavoce della Casa Bianca, McClellan, ha cercato qualcosa di positivo nell'assalto, ripetendo che dimostra la disperazione con cui la minoranza dei terroristi sta cercando di opporsi ai progressi in Iraq. Altri disordini, però, sono avvenuti anche nella zona centrale del Paese, dove si sono scontrare fazioni sciite rivali provocando diverse vittime. Gli sciiti sono la maggioranza degli iracheni, e finora non si sono opposti alla presenza americana. Ma negli ultimi tempi il gruppo che fa capo all'imam al Sadr ha iniziato ad usare la violenza. Proprio questa fazione avrebbe scatenato le violenze a Karbala, quando i suoi membri armati hanno cercato di occupare la moschea dell'imam ai-Hussein, scontrandosi con gli uomini dell'ayatollah al Sistani, favorevole all'occupazione. In una conferenza stampa al Sadr ha detto che la sua milizia non collabora con le forze Usa e non le attacca, ma ha aggiunto che chiunque le appoggia non è un musulmano. , Nelle ultime 24 ore altri tre soldati americani sono morti, per quelli che il Pentagono ha definito incidenti. Due hanno perso la vita in uno scontro automobilistico a Baghdad, mentre il terzo è stato ritrovato lungo il fiume Eufrate a Nord della capitale. Gli americani, poi, hanno annunciato l'arresto di Aso Hawleri, uno dei capi della formazione terroristica Ansar al Islam accusata di legami con Al Qaeda. Per calmare le tensioni, gli Stati Uniti vogliono che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu approvi già oggi la risoluzione per creare una forza multinazionale. L'ultima versione dà al governo provvisorio fino al 15 dicembre per indicare il calendario della nuova Costituzione e delle elezioni con cui scegliere l'esecutivo permanente. «Noi - ha detto Richard Grenell, portavoce della missione Usa al Palazzo di Vetro - abbiamo chiesto ai Paesi membri di tenersi pronti a votare alle tre di mercoledì pomeriggio». Ma il segretario generale Kofi Annan ha espresso ancora dei dubbi: «Ovviamente la risoluzione attuale non rappresenta un grande cambiamento nel pensiero della coalizione. Ho già detto che la resistenza è destinata a crescere finché durerà l'occupazione. Comunque sono grato del fatto che abbiano tenuto conto di alcune mie preoccupazioni». Annan, come la Francia, la Russia e la Germania, voleva adottare il modello afghano, e quindi nominare subito un governo in attesa della nuova Costituzione e delle elezioni. Su questo Washington non ha ceduto, ma Parigi, Mosca e Berlino sono tornate a coalizzarsi per presentare sei emendamenti che hanno lo scopo di accelerare il passaggio dei poteri. A questo punto gli Stati Uniti dovrebbero avere i nove voti necessari a far passare la risoluzione, ma le possibili astensioni di Francia, Russia, Germania e Cina lancerebbero un segnale di divisione e debolezza. Soldati americani ispezionano quello che resta dell'auto fatta esplodere ieri dava n basciata turca a Baghdad

Persone citate: Annan, Aso Hawleri, Barzani, Kofi Annan, Massoud, Richard Grenell, Sadr, Sistani