In campi i privati per l'incasso delle multe

In campi i privati per l'incasso delle multe DEVONO RECUPERARE I SOLDI DEI VERBALI MAI PAGATI. IL 20 0Zo DELLE CONTRAVVENZIONI RESTA NEL CASSETTO DEI DESTINATARI In campi i privati per l'incasso delle multe Giovanna Favro Vi siete scordati di pagare una contravvenzione? Oppure: sapete benissimo di averne pigliata una, e pure con torto marcio, ma state facendo gli indiani sperando che i vigili si siano persi il vostro verbale? E' in arrivo un nuovo sistema per costringervi a pagare: d'ora in poi sarà ima società privata di recupero crediti ad occuparsi di voi. Dovrà portare alle casse di Palazzo Civico un fiume di denaro arretrato: vecchie multe mai pagate, ma anche verbali più recenti, per i quali è scaduto il termine entro il quale era possibile mettere spontaneamente mano al portafoglio e togliersi ogni preoccupazione per il futuro. Da parte dell'amministrazione civica, a monte di tutto c'è una preoccupazione. Circa il 20 per cento delle contravvenzioni, alla fine di un complicato e costoso iter che dura molti anni, non viene pagato, e la percentuale degli irriducibili è in aumento: sono molte, se si tiene conto che ogni anno le sole contravvenzioni per sosta vietata superano il mezzo milione. Per inseguire chi tenta di sfuggire all'infinito, e comunque per accelerare l'incasso dei quattrini, il corpo di Polizia municipale ha indetto una gara d'appalto che si sta definendo in questi giorni. Tre ditte specializzate nel recupero dei cre¬ diti - due di Roma, una di Milano - hanno già presentato la loro offerta; la vincitrice si metterà dunque al lavoro assai presto. I vigili si sono impegnati a consegnarle verbali da incassare per almeno 40 milioni di euro nei prossimi tre anni. Due le tipologie di debitori riottosi nel mirino. «Innanzitutto, questa società dovrà rinfrescare la memoria a chi non presenta ricorso né paga la contravvenzione prima che diventi cartella esattoriale», spiega il vicecomandante che dirige il settore verbali. Marco Sgarbi. Si tratta di un tempo lungo: dal momento del verbale a quello in cui arriva la cartella delTUniriscossioni possono pas¬ sare anche cinque anni. «La ditta scriverà una, due, tre lettere di sollecito per ricordare il debito, spiegando che più il tempo passerà più lieviterà la cifra finale da pagare». Sarà la società a decidere quanto insistere: in astratto, potrà anche scrivere una raccomandata al giorno, se vorrà prendere il debitore per sfinimento e giungere con maggior facilità al risultato previsto. Per chi, nonostante tutto, farà orecchie da mercante, il verbale passerà poi, come avviene oggi, all'esattore - l'Uniriscossioni per Torino - per l'emissione della cartella. La legge prevede che, per chi non paga, a questo punto possa arrivare l'ufficiale giudiziario a pignorare i beni: da una quota dello stipendio al televisore. «Trascorsi tre anni, se l'esattore non riesce a venirne a capo, la contravvenzione tornerà nelle mani della società di recupero crediti». Che ripartirà alle calcagna di habitués della sosta vietata, amanti della guida spericolata e disinvolti del rosso agli incroci. Il mandato è d'insistere a questo punto come mastini, usando tutti gli strumenti di legge più severi. Naturalmente senza debordare. «Tra i requisiti delle società che hanno partecipato alla gara - dice ancora Sgarbi - abbiamo preteso ogni tipo di certificazione di qualità e di accreditamento, compresa la qualità etico-sociale».

Persone citate: Giovanna Favro, Marco Sgarbi

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino