Cassano, talento & sponsor

Cassano, talento & sponsor retroscena Giancarlo Laurenzi inviato a REGGIO CALABRIA IL 18 dicembre del 1999, Antonio Cassano aveva 17 anni. Il Bari, squadra della sua città, resisteva sull'I-1 di fronte all'Inter di Lippi e a lui non bastava. Decise di esagerare, uscendo dalla trincea, e ricamò un gol da cineteca a due minuti dalla fine: aggancio di tacco in corsa, dribbling a rientrare e destro nell'angolo di Peruzzi. La città diventò un unico petardo, Pascetti esternò la convinzione che aveva dentro da un po': «Tolto Maradona, nella mia vita bravi così ne ho visti pochi». Non solo Pascetti si sbilanciò, e intorno a Cassano gli operatori di mercato scatenarono un' asta selvaggia fino a convincere Sensi (un anno e mezzo dopo) che accostarlo a Totti equivaleva avere mezza Champions in tasca (era la stagione seguente lo scudetto). Il presidente della Roma arrivò così a spendere 60 miliardi per strapparlo alla concorrenza. Sono passati quasi 4 anni da quel sabato sera. Cassano è diventato titolare inamovibile nella Roma accanto a Totti ma non è ancora riuscito a dissipare i dubbi sulle effervescenze del carattere, causa principale del ritardo con cui marcia la sua consacrazione. In assenza di guide (nella vita prima che sul campo) Cassano si è mosso secondo istinto, pagando pedaggi salati alla sua innata vanità. Diventare leader dell'Under azzurra doveva essere il primo passo della naturale scalata verso il gotha: invece fu (ed è) un disastro, la severa dottrina del et Gentile non ha consentito di applicare sconti. Prima la panchina, poi l'esclusione da ogni convocazione: «Contano equilibrio e serenità, invece il ragazzo è nervoso e insofferente a ogni scelta». Rispetto agli altri coetanei, però. Cassano viaggia al piano di sopra e la nuova stagione lo ha mostrato improvvisamente più disciplinato e disponibile anche "ell'aspetto, agevolando gli interessi di Trapattoni che una volta lo ammonì: «I campioni non si riconoscono dai colpi di tacco ma da quello che combinano nella vita di tutti i giorni». Il merito del restyling è di Capello, che a differenza di Gentile non ha abbandonato il ragazzo dopo i primi screzi. «Il suo talento è fuori discussione, ora deve proseguire su questi binari». Il merito è anche di Totti che acconsentì a farsi riavvicinare dal barese (che prima di arrivare alla Roma aveva appeso il poster del Pupone in camera), dopo un'incomprensione (un litigio, quasi) seguito alla partecipazione a una trasmissione della Carrà. Cassano è a un passo dalla Nazionale e il suo silenzio (consigliato) è la testimonianza che qualcosa bolle in pentola e non è il caso di rovinare tutto. A Coverciano, prima di Italia-Galles (settembre scorso), Trapattoni spiegò che «preferisco Miccoli a Cassano perché devo basarmi sulla stagione passata. Miccoli ha giocato sempre 90 minuti. Cassano una tantum». La situazione si è rovesciata, ora: Cassano è titolare inamovibile, Miccoli è impantanato nel turn-over della Juventus. Trapattoni, che non è cieco, se n'è accorto. Si sente spesso con Capello e anche i suoi osservatori gli hanno confermato il cambio di rotta del romanista, divenuto affidabile. Il et, peraltro, è rimasto di stucco Cqdrpsapnr IL BIZZOSO GIOCATORE DELLA ROMA POTREBBE ESSERE CONVOCATO PER LE PROSSIME AMICHEVOLI Cassano, talento & sponsor In tanti lo vogliono in azzurro, Trap sta per dire sì quando un compagno di club di Cassano gli è andato a riferire una frase strafottente pronunciata dal barese nello spogliatoio giallorosso («un allenatore della Nazionale che non considera titolari fissi due fenomeni come me e Totti non capisce nulla di calcio») ed è probabilmente per questo che la convocazione di Cassano ha subito dei ritardi nella consegna a domicilio. Raggiunta la qualificazione, la Nazionale sosterrà adesso due amichevoli e se nel prossimo mese Cassano non deraglierà, la convocazione sarà automatica. Ci tiene Totti, ci tiene Trap, ci tiene la Puma, lo sponsor comune all' Italia e a Cassano. Partner tecnico della Nazionale con un contratto che scadrà nel 2006, la Puma sborsa alla Federcalcio 9,7 milioni di euro a stagione. E Cassano ha ottenuto proprio dalla Puma (di cui è diventato uno dei testimonial, firmando un accordo triennale) uno scarpino personalizzato (sarà bicolore, giallo e rosso) come accade nel mondo con pochissime star. Nella logica aziendale quel prodotto va diffuso: più si vede, meglio è. Considerando il valore dei prossimi test, una pressione sulla scelte del et non è ipòtesi peregrina. Anzi. Capello ha imbrigliato le sue «stravaganze» ma molto hanno contato anche i consigli degli uomini-immagine del marchio Puma Il debutto è stato rinviato per la «spiata» di un compagno giallorosso («Ha detto che il et della Nazionale non capisce di calcio») Corradi e Miccoli. Cassano soffierà il posto in azzurro al giocatore della Juve? Antonio Cassano. Le sue intemperanze gli hanno finora frenato la carriera

Luoghi citati: Coverciano, Galles, Italia, Reggio Calabria