Rossi: il gioco c'è ma subiamo troppo
Rossi: il gioco c'è ma subiamo troppo Rossi: il gioco c'è ma subiamo troppo Il presidente Romero: «Non voglio sentir parlare di crisi» dall'inviato a PESCARA Un punto nelle ultime tre partite, l'attacco che non segna su azione da 318', le prossime avversarie che vincono e segnano a raffica (3 gol il Cagliari, 4 TAtalanta capolista), la posizione in classifica non più compresa nella pur ampia zona-promozione. Il Toro che vince e convince sembra già roba vecchia e sepolta dalla pressante e poco allegra attualità. Invece è storia appena di pochi giorni fa. Che cos'è successo, nel frattempo, presidente Romero? «C'è che in due partite sulla carta favorevoli come quelle contro Salernitana e Pescara abbiamo intascato zero punti. Cosa fastidiosa, per carità. Ma andiamoci piano con i processi. Così come dopo le quattro vittorie consecutive non mi era sembrato il caso di esaltarsi troppo, adesso credo sia esagerato abbattersi dopo due ko». D'accordo, però, il Toro che deve tornare subito in A in 4 giorni ha perso contro una squadra che avrebbe dovuto giocare in CI e un'altra che dalla quarta serie ci è appena salita... «Vero: ho visto una squa- dra poco brillante. Lavoro per Rossi: c'è tutto il tempo per rialzarsi, per rimediare. L'importante è che l'ambiente trovi l'equilibrio giusto, fattore importantissimo in un campionato lungo e delicato come questo: vietato alzare troppo la cresta ma anche deprimersi). Vietato, dunque, pronunciare la parola «crisi», in casa granata. Ezio Rossi, anzi, nonostante la recidività della squadra, giura di essere molto meno preoccupato rispetto al dopo-Salemitana: «La squadra ha giocato, ha creato una rifica di buone occasioni, ha dato tutto. Purtroppo, però, alla fine dobbiamo soltanto recitare il mea culpa. Mi è sembrato di rivivere Bari: troppo ingenui in difesa, sciuponi in attacco dove però avete tutti visto che razza di prodezze ha compiuto Santarelli. Non posso essere preoccupato più di tanto: a furia di produrre opportunità, finiremo per segnare anche nob). I problemi, però, sono anche dietro: quando la difesa sbaglia, viene sempre castigata. «C'è da capire il perché - dice Rossi -. Non è la prima volta che accade. Prendiamo reti ingenue, subiamo troppo negli uno contro uno: sono disattenzioni da eliminare al più presto. Fortunatamente, questo è un campionato che dà subito l'occasione del riscatto». Lo dicevate anche dopo la Salernitana, e mercoledì arriva il Caghari di Zola che ha ben altro morale rispetto a voi. «Perdere, di sicuro, non fa bene. Però dobbiamo essere bravi a non spaventarci, continuare a crederci. Analizzare i problemi e trovare le soluzioni». Una, per il prossimo futuro, si chiama Balzaretti, ieri bravissimo vice-Castellini. «Sì, ho fatto belle cose soprattutto nel 1" tempo. Però, che dispiacere perdere così: è un ko decisamente ingiusto, cosi come lo erano stati quelli con Bari e Salernitana. Con tre pareggi, oggi saremmo secondi... Escludo che il nostro problema sia fisico: siamo preparati benissimo. Questa volta hanno pesato due false partenze: forse è mancata un po' di concentrazione». Certo è che ora sarà difficile per il Toro giocare tranquillo. Con due pesanti ko sul groppone e due big-match intemi dietro l'angolo da non fallire assolutamente. Contro Cagliari e Atalanta, Rossi recupera Fabbrini (pedina importante per provare a dare ossigeno e sostanza a un attacco anemico) ma non avrà Vergassola e Franco. Per l'uruguagio appena ritrovato lo stop potrebbe essere ben lungo: oggi il responso medico. [r. con.] Marco Ferrante, cinque reti all'attivo
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