Solo Igor I'italiano» ruba la scena al Grillo

Solo Igor I'italiano» ruba la scena al Grillo LE PAGELLE DI UNA STAGIONE Solo Igor I'italiano» ruba la scena al Grillo Ulirich ha nobilitato l'impresa di Armstrong al Tour, Popovych-sorpresa analisi ASTARLOA 10. Un campionato del mondo non si vince mai per caso. Lo spagnolo ha saputo dare il megho nel posto giusto al momento giusto. Onore a lui, è stato il più bravo, ha eclissato anche quel Freire che avrebbe voluto vincere il suo terzo titolo. Al massimo noi italiani possiamo consolarci ricordando che Igor Astarloa vive nel Bresciano, ha corso quest'ermo per una squadra itahana (la Saeco), insomma l'abbiamo allevato bene. Ma ci consolano davvero, queste considerazioni? BETTINI 9. E' stato protagonista di una straordinaria stagione cominciata in marzo vincendo la Milano-Sanremo e conclusa 7 mesi dopo da protagonista ai Mondiali, passando attraverso il successo finale nella classifica di Coppa del Mondo. Il peso del pronostico gh ha tolto forse un pizzico di quella fantasia e di quelle doti acrobatiche che gli hanno fatto avere il soprannome di «Grillo». PETACCHI 9. Rivelazione dello sprint mondiale, ha trionfato al Giro, al Tour e alla Vuelta, dimostrando una straordinaria continuità di rendimento. ARMSTRONG 8.5. Fa sempre il suo compito alla perfezione, meriterebbe anche il voto massimo, ma francamente più passa il tempo e meno riusciamo a digerire il fatto che il Tour sia l'unico suo obbiettivo. Nemmeno il Mondiale a due passi dal suo Paese è riuscito a tentarlo e a rimetterlo in gioco. ULLRICH 8,5. Il prepotente ritorno al vertice del tedesco ha fatto comodo anche ad Armstrong, perché la sua vittoria al Tour è apparsa così più preziosa, di fronte a un rivale di quel calibro. Ulirich ha lanciato la sfida anche in un paio di classiche di Coppa, andando vicino al successo. Non è andato a cercare il titolo mondiale della crono, ma la sua stagione è stata lunga e ruggente. ZABEL 7. Pensate a Cipollini e poi pensate all'esatto opposto. E' lui, Erik Zabel. Corre per sei mesi di seguito, arriva sempre al traguardo, eppure 0 suo sprint ancor oggi poderoso potrebbe consigliargli di puntare sulla qualità più che la quantità. Anche ieri ha giocato le sue carte con grande professionalità. POPOVYCH 7. E' il corridore più interessante delle nuove generazioni. Va forte su ogni percorso, compresa la prova a cronometro. E' anche generoso, fin troppo, al Giro ha voluto strafare e per un paio di secondi soltanto non ha tolto il secondo posto a Garzelh. Ai Mondiah non si è visto però, lo aspettavamo protagonista. SIMONI 7. Un Giro di grande respiro, un Tour che l'ha asfissiato. Recentemente Gilberto ha espresso il desiderio di affrontare il prossimo anno la corsa francese con ima squadra più attrezzata per giocare fino in fondo le sue carte e ha ragione, perché la prima picconata al suo Tour negativo la diede la crono- squadre. Ma anche la sua mentalità deve mighorare, per affrontare nel modo giusto una corsa senza respiro ben diversa dalla sfida in rosa di casa nostra. DI LUCA 6,5. E' un po' l'eterno incompiuto. Sempre atteso, mai puntuale, anche se vince ogni anno corse importanti. Ieri ha fatto bene il suo dovere, si è sacrificato per Bettini ricucendo le fila nel convulso finale. Chissà, se avesse potuto fare la sua corsa sarebbe stato con i primi? BASSO 6,5. Come le piante di grande fusto cresce molto lentamente, ma cresce. L'età (26 armi) è quella giusta, perché oggi non si diventa corridori importanti molto in fretta. NeUa corsa mondiale, insieme a Frigo, è stato forse il più attento e determinato per aiutare il team azzurro a lanciare Bettini verso il possibile successo. VAN PETEGEM 6. Un mese grandissimo, con la Roubaix e le Fiandre, poi l'anonimato, riscattato in parte dal buon Mondiale di ieri. CIPOLLINI 4. Si è visto la corsa iridata alla tivù, se poi l'ha vista, o non aveva di megho da fare (sfilate intendiamo, e affini). I suoi compagni di squadra, lo scorso anno decisivi per fargli vincere il titolo a Zolder, saranno stati contenti del fatto che non ha loro tenuto compagnia in Canada? PANTANI N. G. Non giudicabUe perché le vicende personah hanno soffocato il suo talento di corridore. Non riusciamo a risolvere un dubbio: se al Giro, tappa del Cuneese, non fosse stato coinvolto in una drammatica caduta per colpa di Garzelh avrebbe potuto lottare per il podio: e se fosse salito sul podio avrebbe trovato la forza di continuare, di fare il Tour, di tornare corridore? La risposta non c'è e non verrà più, perché ormai ci sono due probabilità su cento di rivedere Marco in bici. Petacchi è l'erede di Re Leone. Per Simoni delusione in Francia. Di Luca si conferma l'incompiuto, per Pantani è tempo d'addio Igor Astarloa vince a mani alzate sul traguardo di Hamilton A destra, Bettini ■ quarto allo sprint

Luoghi citati: Canada, Francia, Milano, Sanremo