Vita cerca l'Assoluto nel chiostro con Teresa d'Avila

Vita cerca l'Assoluto nel chiostro con Teresa d'Avila Vita cerca l'Assoluto nel chiostro con Teresa d'Avila Chiara Simonetti UNA curiosa biografia romanzata quella di santa Teresa d'Avila per mano di Vita Sackville West, l'aristocratica, eccentrica e impetuosa scrittrice inglese che ispirò a Virginia Woolf la stesura di Orlando, riproposta oggi da Mondadori che l'aveva già pubblicata nel 1946 nei «Quaderni della Medusa», in questa stessa traduzione, «unica autorizzata dall'inglese», di Maria Galloni. Ma cosa può aver spinto quest'inquieta viaggiatrice inglese, sposata al diplomatico Harold Nicolson, dal quale si distaccò senza però mai separarsi per inseguire complicati amori femminili, all'elaborazione di non una ma tre agiografie? (Quella di Giovanna d'Arco risale al 1936 e nel 1943, all'età di cinquant'anni, pubblica con successo LAquila e la colomba, una doppia biografia di Teresa D'Avila, - l'aquila - e di Teresa di Lisieux - la colomba - qui omessa). Barbara Lanati nell'introduzione ipotizza che Vita abbia inseguito negli scritti di sante (ma pur sempre donne) come Teresa «il disegno (...) della loro femminile attitudine alla passione intesa sempre come irrealizzabile e insieme irrefrenabile». E infatti nella vita dell'aquila di Avila c'è molto ardore, ci sono molte contraddizioni e dicerie, che alimentano il fascino che la carmelitana spagnola sapeva esercitare su coloro che l'hanno conosciuta, temuta, detestata, contrastata e amata. «Per lo studio delle Vite dei santi non occorre essere scienziati né possedere cognizioni particolari» incomin eia. '.v (Vv^o^AXrw^ Vit-.i con. il txkxto distaccato, tipicamente anglosassone, di chi si avvicina con atteggiamento laico alla questione. «(...) Se noi ammettiamo essere (...) lo scopo dell'umanità un'aspirazione verso la comprensione di un'Assoluto (...) dobbiamo riconoscere (...) che coloro i quali hanno ricercato (...) la vita dello spirito invece della vita della materia non ci offrono che una esemplificazione ingrandita di noi stessi in quegli slanci (...) rudimentah che le sollecitazioni del mondo visibile hanno (...) soffocate». Come ciascuno di noi, sembra Santa dire Sackville West, Teresa d'Avila era molte cose insieme: nata nel 1515 in una terra «dura, ascetica», dove nell'immaginazione della gente c'era solo posto per «l'onore e la cavalleria», da una famigha aristocratica (proprio come Vita: «la sua origine nobihare (... ) le consentiva di associarsi con un piede di parità con i più orgogUosi nomi di Spagna»), amava leggere ed era attirata dal martirio, era (anche se riesce difficile crederlo) di «un'umiltà esasperante», possedeva la «curiosità tipica dell'intellettuale», godeva delle chiacchiere mondane ma era vAnc.VvG Àot.Q.t.BL di «ccQxionalo spirito pratico e organizzativo. A sedici anni, fu chiusa in convento. «Diventò santa per combinazione»: d'altronde, era contraria al matrimonio: «quale altra alternativa le rimaneva»? Incominciarono le visioni: terribUi, inaudite. Poi la sua salute incominciò a cedere: svenimenti, attacchi cardiaci, febbri, «dolori al cervello». «La decisione per il chiostro fu affrettata (...) dallo stato malfermo della sua salute». Le visioni divennero più frequenti: «ma per quanto grande e sincero fosse il misticismo di Teresa, la sua fede non è elusiva e sconcertante come quella di alcuni santi. Eppure. Fondò dodici conventi riformati di monache Scalze «in polemica con il decadimento morale della Chiesa spagnola», in odore di eresia, fu interrogata (e assolta) dall'Inquisizione, amica di monarchi e principi, ha lasciato testi redatti durante le sue violentissime estasi, come il Castello interiore e II cammino della perfezione, in cui «Dio stesso (...) le aveva mostrato (...) il modo esatto col quale avrebbe dovuto fabbricare questa abitazione dell'anima (...) fino all'atrio centrale dove stava, gloriosamente assisa in trono, la Sorgente di Luce». Dopo la morte, il suo corpo fu ripetutamente trafugato, profanato e orribilmente mutilato da fedeli invidiosi e morbosi, nel tragico, mutile ma umano tentativo di carpirle quella Verità Inconoscibile che ha avuto il destino di incontrare. Una biografia romanzata scritta dalla Sackville West: «Diventò santa per combinazione», essendo (anche) contraria al matrimonio 'Av rl^ VitaSackvilleWest Teresa d'Avila traduzione Maria Gallone Mondadori, pp. 772, «76 O G R A F Santa Teresa d'Avila

Luoghi citati: L'aquila, Spagna