Formula 1 all'ultimo respiro di Stefano Mancini

Formula 1 all'ultimo respiro IL GP DEL GIAPPONE CHIUDE LA STAGIONE, FA DISCUTERE IL GIRO LANCIATO CHE DECIDE LA POLE Formula 1 all'ultimo respiro Con le vecchie regole Schumi campione a Indy Stefano Mancini inviato a SUZUKA Due gocce di pioggia e un regolamento strano, una qualifica a handicap e un Gran Premio che decide un anno di lavoro. Mescolare gli ingredienti e lo spettacolo è servito. Non è più questione di meriti, di abilità, tecnologie, miliardi. Due gocce di pioggia bastano a sconvolgere l'efficienza della Formula I assieme ai suoi equilibri. Come i loro colleghi americani due settimane fa, i meteorologi giapponesi hanno falhto. Avevano previsto un sabato soleggiato, qualche nuvoletta, probabilità di pioggia pari al 10 per cento, margine di incertezza che probabilmente si tengono per prudenza anche i meteorologi delle zone sahariane, E invece, verso fine sessione, l'acqua ha scavato un solco tra il plotone dei fortunati che hanno girato su pista asciutta e i tre primi della classe del venerdì. Barrichello che ride, Schumi che arranca come un Kiesa qualsiasi, i tifosi giapponesi che si esaltano per le due Toyota in seconda fila (o soffrono per le difficoltà della BAR-Honda, a Suzuka si è giocato un derby tra i due colossi locali dell'auto). Nella sua casa londinese si sarà fregato le mani Max Mosley, presidente della Federazione dell'automobile e padre della rivoluzione di gennaio che ha cambiato il volto della FI. Meno meritocrazia, più imprevedibiUtà e incertezza. Se il titolo è stato assegnato soltanto alla sedicesima e ultima gara è anche per causa sua. Big Max ha voluto che le monoposto affrontassero due sessioni di qualifica scendendo in pista una alla volta e per un giro lanciato soltanto. Così gh sponsor dei team minori sono contenti, perché hanno pari visibilità rispetto a Ferrari S- C, un paio di minuti a vettura in mondovisione. Se il meteo è stabile, tutto fila liscio. Ma se cambia sul più bello, anche le Minardi hanno i loro momenti di splendore (il venerdì da leone di Verstappen a Magny-Cours) e gli Schumi possono affrontare qualifiche da incubo o il povero Jamo Trulli trovarsi in fondo al gruppo senza neppure avere la possibilità di tentare. Molto si è discusso di questo sistema. Fino all'anno scorso vigeva l'anarchia: un'ora il sabato tutti contro tutti. Nei primi dieci minuti non accadeva nulla, negli ultimi dieci, con la pista pulita e resa veloce dai residui di gomma rimasti sull'asfalto, si scatenava la bagarre e il pubblico assisteva a sorpassi e colpi di scena. Se il cielo minacciava pioggia i piloti cercavano la migbor prestazione all'inizio, se smetteva di piovere c'era la possibilità di rimediare in extremis. Ora è questio¬ ne di fortuna. «Quando ce l'hai, devi agguantarla con due mani è la filosofia di Barrichello -. Questa è la legge ed è uguale per tutti. Ogni tanto ti va bene, altre volte no. Inutile lamentarsi». Anche i punteggi hanno cambiato l'andamento del Mondiale. Schumi avrebbe festeggiato a Indianapolis con il vecchio siste¬ ma. Lui è arrivato sei volte primo (e mai secondo), Raikkonen sei volte secondo (con una sola vittoria), eppure hanno risolto la contesa soltanto all'ultimo appuntamento. Non solo. La Ferrari ha progettato la monoposto attuale prima che il nuovo regolamento venisse discusso. La F2003-GA è una vettura estrema ed innovativa, complessa da regolare. Per esprimere tutto il suo potenziale avrebbe bisogno di continui aggiustamenti che da questa stagione sono consentiti fino a un minuto prima delle qualificazioni. Schumacher ha avuto i suoi bei problemi nel trovare il compromesso che lo facesse andare forte sul giro singolo e in gara, decidendo in anticipo quanto carburante imbarcare. Tante volte il re della velocità ha dovuto posteggiare il sabato pomeriggio il suo bolide rosso nel «parco chiuso» accanto alle altre monoposto. E tante volte, voltandosi indietro, avrà rimuginato: «Ridatemi la mia macchina». COSI' AL VIA DIRETTA TV RAI1 e SKYsport2 ORE 7,30 Gran Premio dei Giappone, 16a ed ultima prova del Mondiale di Formula 1 (53 giri di 5,807 km, pari a km 307). Questo lo schieramento: 1aFILA: BARRICHELLO [FERRARI 2] 1'31"713 MONTOYA [WILLIAMS 3] 1 '32"412 2aFILA: DA MAHA [TOYOTA 21] 1'32"419 PANIS [TOYOTA 201 1'32"862 3aFlLA: ALONSO [RENAULT 8] 1,33"044 WEBBER [JAGUAR 14] 1'33"106 4a FILA: COULTHARD [MCLAREN 5] 1'33"137 RAIKKONEN [MCLAREN 6] 1'33"272 5aFILA: BUTTON [BAR 17] 1'33"474 6a FILA: HEIDFELD [SAUBER 9] 1'33"632 FRENTZEN [SAUBER 10] r33"896 7a FILA: SATO [BAR 16] 1'33"924 M, SCHUMACHER [FERRARI 1] 1'34"302 8a FILA: FIRMAN [JORDAN 12] 1'34"771 FISICHELIA [JORDAN 11] 1'34"912 9a FILA: VERSTAPPEN [MINARDI 19] 1'34"975 KIESA [MINARDI 18] 1'37"226 10a FILA: R, SCHUMACHER [WILLIAMS 4] st WILSON [JAGUAR 15] 1'33"558 TRULLI [RENAULT 7] st Mondiale piloti: M. Schumacher 92, Raikkonen 83, Montoya 82, R. Schumacher 58, Barrichello e Alonso 55, Coulthard 45, Trulli 29, Webber 17, Frenfcen 13, Fisichella e Button 12, Da Matta 8, Heidfeld, Panis e Villeneuve 6, Gene 4, Firman e Wilson 1. Mondiale costruttori: Ferrari 147, Wiiliams-Bmw 144, McLaren-Mercedes 128, Renault 84, Sauber-Petronas 19, Bar-Honda e Jaguar 18, Toyota 14, Jordan-Ford 13. Rubens Barrichello in pole: dopo il suo exploit, la pioggia ha penalizzato i piloti

Luoghi citati: Giappone, Indianapolis