Schumacher, 1 punto per scrìvere la storia

Schumacher, 1 punto per scrìvere la storia DOMANI ALLE 7,30 L'ITALIA SI SVEGLIA PER TIFARE FERRARI Schumacher, 1 punto per scrìvere la storia Il campione tedesco in Giappone cerca il suo sesto titolo iridato Trulli sorprende, è in testa nelle prequalifiche. Terzo il ferrarista L'italiano della Renault: «Voglio la vittoria». McLaren in agguato Stefano Mancini inviato a SUZUKA AE'alba di domani, un pilota entrerà nella storia. Michael Schumacher ha prenotato due settimane fa a Indianapolis il sesto titolo mondiale, uno in più di Juan Manuel Fangio, cannibale di vittorie tra il 1951 e il '57. Kimi Raikkonen mantiene accesa una fiammella di speranza: se sarà così bravo da vincere il Gp del Giappone, sedicesima e ultima prova della stagione, e così fortunato (ma davvero tanto fortunato) che il suo rivale non riuscirà neppure a piazzarsi ottavo, allora diventerà il più giovane campione della Formula 1. Schumacher meglio di Fangio oppure Raikkonen più precoce di Emerson Fittipaldi, il brasiliano che festeggiò nel '72 a soli 25 anni. Il via verrà dato alle 7,30 ora itahana. Intorno alle 9 sarà già tutto finito. Il circuito di Suzuka è spettacolare per i suoi cambi di direzione improvvisi e per l'alternarsi di curve lente e veloci. Ai piloti piace perché esalta le loro doti, anche se ha poche vie di fuga ed è uno dei tracciati più pericolosi. Ieri nelle prequalifiche ha dominato Jamo Trulli, come già aveva fatto a Budapest e Indianapohs. Commento: «Sono contento, ma non me ne faccio nulla dei miei venerdì da leone. Voglio una vittoria. Sono persino disposto a perdonare tutti i giornali se lunedì non scriveranno una riga su di me e parleranno soltanto della Ferrari». Schumi, terzo, in itahano dice: «Giro buono per me». Raikkonen, quinto, non è più loquace: «La macchina è andata bene fin dall'inizio. Posso disputare un'ottima gara come a Indianapolis». Kimi viene dai ghiacci della Finlandia, da cui ha ereditato l'emotività e il soprannome di iceman. Schumi è nato nel cuore della Germania e con gli anni ha imparato a comunicare. Non sono due brillantoni, ma il tedesco ha accumulato esperienza; le 70 vittorie più le 55 pole position lo hanno costretto a 125 comparsate perle conferenze stampa, cui vanno aggiunte quelle per i secondi e terzi posti in qualifica, i podi, le conferenze del giovedì, circa 500 gettoni di presenza obbligatori davanti a taccuini e telecamere. Seguono le interviste facoltative, sicuramente migliaia. Non buca il video, ma regge la scena. Al confronto, il rivale scompare: una vittoria e due pole. Su dieci domande, cinque le elude, le altre le liquida con una, massimo due frasi. Coloro che lo seguono dai suoi esordi giurano che è assai mighorato. Ha tanto tempo per crescere, in senso umano e sportivo, perché compirà 24 anni il 17 ottobre (Schumi ne ha 34 suonati). Spera di regalarsi il Mondiale per il compleanno, altrimenti se ne andrà in vacanza tranquillo e penserà alla prossima stagione. Suo mentore è stato Peter Sauber, che nel 2000, dopo aver corteggiato invano Fisichella, si rivolse a Steve Robertson, manager di Button. La risposta fu: «Button Iho già promesso alla Williams, ma ho tr? le mani un finlandese che è ancora più forte». Un test al Mugello e Sauber intuì la stoffa del ragazzino. «Oltre a essere velocissimo - racconta il manager svizzero - mi colpì la sua furbizia: ogni dieci minuti si fermava per non sovraffaticare i muscoli del collo». Il contratto quinquennale venne firmato a inizio 2001. L'unico ostacolo fu convincere il presidente della Fia Max Mosley a concedere la superlicenza di guida in mancanza di requisiti minimi di esperienza (24 gare in Formula Renault, contro i campionati di Formula 3, Formula 3000 o Formula Cart degli altri esordienti del Circus). Schumacher mise una parola buona. L'anno dopo ci fu il trasferimento alla McLaren-Mercedes in cam¬ bio di 20 mihoni di dollari. Con un retroscena: ICimi vergò una lettera in inglese a Sauber, spiegando che alla McLaren avrebbe avuto la possibilità di diventare il più giovane campione del mondo. La scrittura era un po' infantile, ma il testo non conteneva errori, sebbene il giovane finlandese non avesse una cultura oxfordiana, segno che il testo era stato copiato. Sauber telefonò a herrHubbert, grande capo di Mercedes Motorsport, gli raccontò l'accaduto e gli lesse una Usta con la quotazione dei campioni del mondo, da Schumi in giù. Si fermò a 5 milioni: 5 mihoni per ogni anno di contratto che lui aveva con Raikkonen, s'intende, cioè venti in totale. Soldi comunque bene investiti, che permettono al team di Woking di presentarsi all'ultimo appuntamento ancora in lotta contro l'avversario più grande di sempre. GP GIAPPONE (Suzuka)