Rossi, una fuga quasi Mondiale di Enrico Biondi
Rossi, una fuga quasi Mondiale E ALLE 9,30 (ITALIA 1 ) LE MOTOGP IN MALESIA Rossi, una fuga quasi Mondiale Valentino re nelle prove parla solo della gara «Basta con il contratto, ora io devo vincere» Enrico Biondi Inviato a SEPANG Notizia ninnerò uno: «Da oggi a domenica non parlerò del contratto», annuncia Rossi. Notizia numero due: il suo manager, Gibo Badioli, arrivato dall'Italia, ha fatto sapere che la bozza è stata recapitata ai legali Honda. Non si prevedono risposte sino al Gp d'Australia, tra nove giorni, se non oltre. Del fatto che Valentino sia stato ieri il più veloce in pista, demolendo di 1"4 il record 2003 di Biaggi, sembra che non freghi a nessuno. Non ci siamo: per la prima volta l'aspetto extrasportivo ha la prevalenza su quanto avviene in pista. Non era mai successo nel Motomondiale, neppure negh anni in cui alla ribalta c'era un tipetto niente facile come Max Biaggi, i cui rinnovi erano sempre problematici. Ecco perchè Valentino ha tentato di riportare le cose nei giusti binari, mandando segnali distensivi alla Honda, lodando l'impegno profuso dai tecnici nel fornirgli una moto perfetta con la quale domani mattina (alle 9,30 ora itahana), subito dopo la conclusione del GP del Giappone di FI, spera di festeggiare il quinto titolo mondiale in un ideale abbraccio con Michael Schumacher e la Ferrari. Bravo Valentino, non male neppure la Honda gommata Bridgestone di Tamada (secondo), quella semiufficiale di Max Biaggi (30 a 626 millesimi) e la Ducati di Loris Capirossi che chiude la prima fila a 645. Tutti bravi, ma tutto mutile: i discorsi ritornano sempre sul futuro di Valentino. Per lui parlano Gibo Badioli e Davide Brivio manager director Yamaha. Il primo prova a depistare e accredita un riawicinamento alla Honda. Nessuno gli crede anche perchè lui aggiunge: «tra gentiluomini si possono sempre trovare Valentino Rossi soluzioni alternative». E chiude spiegando che le alternative alla Honda sono due. Non le elenca, ma si sa che in pole position c'è la Yamaha, in seconda battuta la Ducati, per conto dello sponsor tabaccaio. Da parte sua, Brivio cerca di sfuggire ai giornalisti ma, messo in un angolo, è costretto a rispondere. Scivola un paio di volte sui verbi (tipo «credo che sia utile averlo perchè porterà... anzi potrebbe portare idee nuove») e conferma l'interessamento della Casa nipponica nel caso in cui Valentino dovesse lasciare la Honda: «Abbiamo fatto sapere che a noi interessa». Biaggi e Capirossi pensano che quello di Valentino sia un bluff: «Non se ne va, ve lo assicuro - dice il romano -. Ma si è mai visto uno che molla la .noto mighore? Io e Capirossi non siamo tipi da prenderci 6 decimi a cuor leggero. Ci vuole altro. Ecco perchè non ci credo. Se lo facesse, si aprirebbero interessanti possibilità per me». «Dieci a uno che resta dov'è - dice Capirossi -. Un pilota intelligente non abbandona mai la strada mighore per l'incertezza. Che Valentino sia un tipo strano nessuno lo mette in dubbio, ma così mi sembra davvero esagerato». In pista, oggi si replica: alle prime luci dell'alba (in Italia) secondo roundperla 125 (in testa lo spagnolo Pedrosa con una Honda imprendibile davanti a Giansanti, Azuma e Dovizioso, in ritardo Peragini, solo 15") la 250 (le Apriha di Ehas, Poggiali e De Puniet, davanti alla Honda di Porto^" ein ritardo Rolfo, vittima di una scivolata) mentre la MotoGp vivrà sul duello tra italiani perchè Gihemau (7") non sembra in grado di recuperare: (Avete notato? Ha cambiato faccia in questi ultimi Gp - dice Valentino -. E' meno abituato di me alla bagarre». Parola di un pilota-cannibale. Valentino Rossi
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