Con Chanel sbarazzine in tweed di Antonella Amapane

Con Chanel sbarazzine in tweed CONTINUANO LE SFILATE DI PARIGI Con Chanel sbarazzine in tweed StiVafetti camperos e corsetti-scultura da Gaultier Antonella Amapane inviata a PARIGI Dai salotti ai saloon. Fra le seduzioni furbette e ammiccanti delle signorine in carriera - che scelgono i classici rivistati con ironia da Chanel - e le imbustate ragazzacce Far West di Jean Paul Gaultier. La moda va in due direzioni opposte. Se Lagerfeld sogna una mademoiselle in tweed, sbarazzina col tailleur rosa, i sandali bassi e la borsa cubo di Rubik; Gaultier gioca sul!' ambiguità della maschietta dalla fulva zazzera arruffata. In stivaletti camperos e camicioni strizzati con corsetti-scultura. Una, socialcorret, usa le classiche armi della femminilità per raggiungere lo scopo. L'altra, oltre gli schemi, ammalia perchè è più indecifrabile. Difficile da spogliare, prigioniera del busto in continua mutazione diventa giacca, minigonna, cintura - che farebbe inorridire Coco Chanel, pioniera nel liberare le donne dal giogo di quel cihcio. La donna di Gaultier ama sentirsi sigillata in metri e metri di lacci e lacciuoli «legami-legami» che arrivano addirittura a imprigionarle il corpo, formando tute di pelle. Le stringhe comprimono i fianchi con guaine di cuoio sagomato, pendono come strascici, si avvolgono intomo alla vita, chiudono sostegni para-sanitari per il collo. Tulle, trine, volant, grembiulini e reggicalze si sprecano per le sexy rodeo-girl che usano il fazzoletto, di solito annodato al collo, per velare naso e bocca. Ma tutto è tagliato magistralmente, senza mai ombra di volgarità. Gongola Jean Louis Dumas, in prima fila per vedere il suo nuovo «pupillo». Il numero uno della maison Hermes già si pregusta il successo che riscuoterà a marzo la collezione disegnata da Gaultier, arruolato da Hermes al posto di Martin Margela. In platea da Chanel prende appunti come una forsennata la top Stella Tennant - versione giornalista - che ha il compito di raccontare i defilé sulle pagine di «Vogue America». Le lavorazioni stavolta sono originalissime. Dal tweed ricamato, stramato e alleg- gerito si passa alla maglieria realiz zata al crochet come i copriletti antichi. Decolleté massicci e bico- lori, pochette trasparenti per riporre i ed o a forma di videocassetta, catenone colorate al collo e grappoli di perle sui fianchi, sono la giusta punteggiatura di tailleur macramè e due pezzi all'uncinetto. Giovane, declinata in tinte pastello, la collezione dalle linee smilze offre blazer-cardigan, sottane corte, chemisier sfrangiati dal sapore gitano e trench profilati da ciuffetti di passamaneria. Da mischiare fra loro a seconda delle occasioni, dell'umore... e dell'età. Intellettuale e impegnato,come sempre, il turco cipriota Hussein Chalayan manda sul podio short e salopette da lavoro che poco a poco si trasformano con inserti fantasia e allacciature sbottonate. Mentre gh abiti sono drappeggiati da giganteschi volant, sulle stampe spiccano palme, fiori, ma anche piccoli guerrieri ottomani e scorci metropolitani. Pensando a come ci vestiremo prossimamente per assistere alle Olimpiadi di Atene nel 2004, Y-3 (del tandem YamamotoAdidas) riscrive con pesi piuma un guardaroba sportwear. Rallegrato da una grafica che ricorda Vasarely e fantasie di eroi cyber-comic dipinte dell'artista giapponese Saeko Tsuemura. Salopette fantasia di Chalayan e Y-3 riscrive con pesi piuma il guardaroba sportwear Un abito firmato Chanel Afianco la donna secondo Gaultier

Luoghi citati: Atene, Parigi