Parte dall'Orco la verifica sui lavori »ii» l'alluvione

Parte dall'Orco la verifica sui lavori »ii» l'alluvione PRIMO SOPRALLUOGO DELL'ASSESSORE REGIONALE ALLA PROTEZIONE CIVILE Parte dall'Orco la verifica sui lavori »ii» l'alluvione Mauro Revello CUORGNE' Tre anni dopo l'alluvione dell' ottobre 2000, che mise in ginocchio l'intero Piemonte e altre regioni del Nord Italia, è arrivato il momento dell'ennesimo sopralluogo sulle zone colpite. Questa volta, però, non più per vedere dove e come intervenire con le opere di ripristino e messa in sicurezza, ma per verificare se i soldi stanziati per la ricostruzione siano stati impiegati correttamente. Ieri mattina l'assessore regionale alla protezione civile, Caterina Ferrerò, e il viceprefetto Marita Bevilacqua hanno dato il via ad una serie di ispezioni che, fino a novem| bre, coinvolgeranno tutto il territorio subalpino. Per il primo appuntamento è stato scelto l'Alto Canavese, l'asta del torrente Orco che va da Noasca fino a Rivarolo. «La nostra giunta - spiega l'assessore Ferrerò - ha speso finora duemila miliardi di vecchie lire per gli interventi, del post-alluvione, comprese le opere che saranno programmate entro la fine dell' anno. E' doveroso verificare "sul campo" come è stato impiegato il denaro pubblico, incontrando gli amministratori locali e registrando la situazione complessiva del territorio». Nel calendario delle prossime ispezioni figura, per ora, soltanto la data del 22 ottobre, quando sarà il Nodo Idraulico di Ivrea l'oggetto del sopralluogo. «Ma stiamo organizzando analoghe visite nelle valle di Lanzo, Chisone e Susa, nel! area compresa fra San Mauro e Settimo Torinese e nelle altre province piemontesi». Al termine della mattinata di ieri, i volti erano sereni e soddisfatti. Lungo il tratto settentrionale del torrente Orco sono stati spesi oltre 60 milioni di euro, suddivisi in 414 interventi. «Tutti i cantieri sono stati chiusi o sono prossi¬ mi al termine dei lavori - dice ancora Caterina Ferrerò -. Restano solo alcuni piccoli interventi di completamento, mentre a Noasca c'è da risolvere una questione di competenze con l'Anas». E aggiunge: «Argini e difese sono stati realizzati, ora si dovrà rendere costante la manutenzione idraulica». Il sopralluogo è iniziato da Rivarolo, dal nuovo ponte che ha sostituito quello crollato nell'alluvione del '93. Da lì si è sahti fino a Locana (dove è ormai ultimato il vallo lungo 350 metri a protezione dell'abitato) e Noasca (con una sosta anche al ponte pedonale ricostruito grazie ai contributi raccolti da Specchio dei Tempi e Tg5). A Cuorgnè, infine, assessore e viceprefetto hanno incontrato i sindaci della zona. «Tutto ciò che si è fatto sinora - dice Marita Bevilacqua - non è soltanto ripristino dei danni, ma significa anche maggior sicurezza e un miglior sistema di protezione civile». Le visite programmate per assicurarsi che i soldi stanziati siano stati usati correttamente e vedere la qualità degli interventi L'assessore regionale alla protezione civile Caterina Ferrerò sul ponte pedonale di Noasca

Persone citate: Caterina Ferrerò, Marita Bevilacqua, Mauro Revello