«Non sono abituato a scappare»
«Non sono abituato a scappare» IL CONSULENTE DEL DIRIGENTE REGIONALE ARRESTATO NEGA OGNI RESPONSABILITÀ' NELL'INCHIESTA «Non sono abituato a scappare» Nocentini: troppa confusione sul mio ruolo intervista Lodovico Poietto IO sono qoi, e aspetto. Se arriverà la Guardia di Finanza per arrestarmi sarò qui. Del resto che posso dire? Se mi devono fennare lo facciano pure: non sono mai scappato di fronte a nulla e meno che mai,le assicuro, lo farò in questo momento». Parla pacato, al telefono cellulare, Diego Nocentini, 53 anni, il consulente dell'assessorato regionale alla Sanità, il cui nome è finito nel mare magnum dell'inchiesta di Guardia di Finanza e Procura che ha già portato dietro le sbarre Ciriaco Ferro, direttore generale arrestato la scorsa settimana. Ed è stata proprio l'amicizia tra i due a far sollevare dubbi, voci ed indiscrezioni. E Diego Nocentini adesso si difende: «Hanno detto e scritto cose sbagliatissime su di me. Sul ruolo che io avevo in assessorato. Hanno fatto confusione. Senza verificare la fondatezza delle cose». Ma, Nocentini, lei era o non era amico di Ferro, come adesso dicono i suoi detrattori? «Abbiamo lavorato insieme, qUesto è assolutamente fuori di ogni dubbio. Ci sono le carte che lo dimostrano, ho partecipato a commissioni, mi sono sempre esposto in prima persona quando dovevo fare delle cose. Su questo io non ho assolutamente nulla da obiettare. Per il resto, invece...». Per il resto? Cosa vuole dire? «Vuol dire che mi sento aggredito ingiustamente da tutto questo rumore dei media. Conti- nuo a svolgere il mio lavoro di sempre, sono libero di muovermi e fare le cose che ho sempre fatto. Contro di me, almeno formalmente, non è mai stata mossa la benché minima accusa. Il gran parlare ha in qualche modo messo in difficoltà anche le persone che mi sono più vicine, a cominciare dai miei familiari». Che cosa è accaduto di cosi grave? «Guardi, io ho una mamma anziana, che non può leggere il nome del figlio sul giornale. Ecco, queste cose volevo dire...». Ma con la Procura e con gli investigatori ha, oppure non ha, avuto qualche contatto? «Mai avuto contatti con nessuno. Sicuramente gli investigatori avranno fatto i loro accertamenti, le loro verifiche. Avranno già verificato tutto ciò che c'è da verificare. Cosa vuole che dica?». Di Ferro: che rapporti avevate? E lei lo conosceva sotto l'aspetto venuto fuori da questa lunga indagine? «Abbiamo lavorato insieme, l'ho già detto. Ma se uno conosce o lavora con una persona che finisce in galera, per una ragione qualsiasi, non è detto che anche lui debba essere coinvolto in questa vicenda. Su di me hanno detto cose pazzesche: che sarei stato l'elemosiniere, che avrei fatto questo e quello, che con Ferro avrei gestito una parte della sanità regionale. Ma sono tutte parole». E allora che cos'era, quale era il suo ruolo? «Io di tutta questa vicenda non voglio parlare, se non per esternare la mia amarezza. Mi sono consultato con il mio avvocato. E io no ho assolutamente nulla da dire o da spiegare. Io non voglio parlare...». Oggi è andato in assessorato? Che ambiente ha trovato nei suoi confronti? «Guardi, in assessorato non sono assolutamente andato. Ero in azienda. E chi mi conosce sa cosa penso, cosa ho fatto e come mi comporto. Senza farsi impressionare da tutte queste voci che sono circolate su di me nei giorni scorsi». E se arriva la Guardia di Finanza? «Se arriva arriva. Io sono qui...». «Con Ferro abbiamo lavorato insieme, ho partecipato a commissioni, mi sono sempre esposto in prima persona» «Contro di me, almeno formalmente, non è mai stata mossa la benché minima accusa» Diego Nocentini svolge da tempo l'attività di consulente all'assessorato regionale alla Sanità
Persone citate: Ciriaco Ferro, Di Ferro, Diego Nocentini, Lodovico Poietto, Nocentini
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