Dalì, tre case e un amore per inventare il mondo

Dalì, tre case e un amore per inventare il mondo DALLA SPAGNA A PALAZZO GRASSI LE GRANDIOSE CELEBRAZIONI PER I CENT'ANNI DI UN PROTAGONISTA DISCUSSO E ECCENTRICO Dalì, tre case e un amore per inventare il mondo Soltanto a Figueras e nelle altre residenze oggi divenute Fondazioni si può cogliere il genio di questo artista che scosse il Novecento Una meravigliosa galleria di estri e invenzioni dove tutto è teatro Fiorella Minervino FIGUERAS Ef ' impresa ardua stabilire qua' le delle tre case-creazioni che Dab inventò per se stesso e per la compagna deUa vita Gala nella sua terra, la Catalogna, sia la più suggestiva, coinvolgente e insieme sconvolgente. Sono tre diversi sogni realizzati in tempi diversi, ma legati ab'intera esistenza di colui che, rivisto con occhi sgombri dagb eccessi di stravaganza, spavalderia, autopromozione, appare un genio assoluto, con invenzioni e idee a getto continuo, dotato di cultura illimitata che si spingeva fino alla matematica e ab'ottica. Un uomo rinascimentale per cultura e curiosità, avido di doUari come lo «scomunicò» il «papa» Breton col nome Avida Dollars; ma avido soprattutto di immagini, esperienze, novità, rischi. Paradossalmente si può affermare che è quasi impossibile intendere sino a fondo chi fu Dab senza aver visitato i suoi luoghi. E' qui a «Figueres», come Garcìa Lorca chiamava la cittadina a 140 chilometri da BarceUona dove l'artista nacque nel 1904, è qui che Dab progettò il sogno-incubo del Teatro-Museo che reca il nome suo e quebo deUa mo^be. E' ima sorta di fortezza antica, nobibare, ab'estemo di color rosso. L'artista la volle ricolma d'ogni sua esperienza e simbolo, dal pane triangolare tipico dei vecchi contadini, con cui ricoprì le facciate, abe grandi uova suUa cima, simbolo deUa vita e deU'uomo nuovo che doveva nascere, np^cJjjs, d'una quantità di figure femminili, manichini dorati, che rapip^ij^ano,, .^eppndo coloro che lo conóbbero a fondo e ora curano la Fondazione (come Montse Aguer, graziosa signora che dirige il Centro Studi di Dab), le tracce deU'antico teatro preesi- stente e salutano il pubbbco che entra. Proprio qui, lunedi scorso, re Juan Carlos, Presidente onorario deUa Fondazione Gala-Salvador, con la figba infanta Cristina, patronessa, ha dato l'avvio al centenario per la nascita del maestro, con le manifestazioni previste ovunque, a partire dal convegno di ieri su Dab e la scienza. AU'intemo del Teatro-Museo, inaugurato nel 1974, il viaggio procede da opere giovanib e da ciò che egb predilesse, dall'Angelus di MiUet a Michelangelo, Raffaello, El Greco, Vermeer, Velàzquez, la scultura antica classica, Duchamp, Messonier, Gaudi, in qualche modo Picasso, Piranesi, Cellini, Luca Paciob, il kitsch d'ogni specie, gb specchi, i retàblos, altari. Madonne e Cristi più dolenti dalle cattedrab gotiche intomo. E ci sono i suoi simboli: l'occhio, i baffi, la locusta^ l'orologio molle, il pane, la stampella. Qui, fra sogni, tormenti, abucinazioni, compaiono dipinti come il mirabile Auforitratto molle con pancetta del 1941, le opere dedicata a Mae West, a Napoleone, e le mille versioni in omaggio a Gala, fra gioielb incantevoli da lui creati, mobib, oggetti di design, scritti, scenografie, foto, abiti per Dior, sceneggiature per film, da Chien Andalou di Bunuel a Io ti salverò di Hitchcock. Sopra ogni cosa si impone lo scenario voluto per il teatro, la propria CappeUa Sistina, come soleva chiamarla. Un enorme spazio con cupola geodesica che pare di diamante, circondata da sculture candide, alle pareti si rincorre di tutto un po', le colossali mani del Giudizio Universale di Michelangelo, allontanate e riawicinate da una tenda, un Titano, ritratti di Veneri, il celebre ritratto di Gala nuda. Sul fondo, il telone copia di Labirinto del 1941, poi un Mosé di Miche¬ langelo, mentre una vetrata svela il cortile estemo e il giardino dove si trova la sua famosa Cadillac con una scultura deUa regina Ester; in cima, sorretta da ima colonna di penumatici, la .barca gialla che usava Gaia, attorno aUa quale, alla morte di lei, Dali aggiunse le lacrime sotto forma di gocce blu come il mare. Sotto, al centro del Teatro, si scorge una lapide senza scritta. in corrispondenza con la sotterranea cripta dove è sepolto il corpo imbalsamato di «Salvador Dali Doménech, marchese di Pubol». Dab lasciò le sue case e le opere in eredità al Governo Spagnolo, ma è la Fondazione, presieduta da Ramon Boixadòs y Male, che amministra le tre dimore con speciale attenzione. Seconda tappa, sempre nella regione denominata Empordà, a Portlbgat. L'artista ha insinuato sopra un mare blu e rocce splendide un labirinto candido, dove creò i capolavori massimi ispirandosi a quelle rocce, alle penisole, alle isole, agli alberi scolpiti dal vento. Difficile immaginare un luogo più incantevole,labirintico come il suo spirito, per creare anche opere attualissime come un Cristo nel prato composto da un barca con enormi bracci di rami, tubi di gomma, mattoni. Non c'è angolo che non abbia ideato, compresaia-piscina1 a forma di sesso maschile, le poltrone con le scritte Gomme Pirelb e la splendida passeggiata tutta bianca chiamata «Via Lattea». Era solito affermare: «Ho bisogno di stare a Portlbgat, vedere i marinai, il colore degli ubvi e del pane, sentire il paesaggio con la sua devozione e pace interiore». Infine si raggiunge Pùbol, minuscolo villaggio dove si trova il castebo regalato a Gala nel 1969: il regno della Musa, che lui voleva visitare come un Troubadour, a cui creò un trono con sala e stemmi nobibari. E' a Pùbol, dove si era sposato di nascosto nel '58 e dove, alla morte di Gala nel 1982, la fece imbalsamare e costruì un cripta con due tombe, che Dab andò a vivere per due anni. Neir84 provocò un incendio casuale, e tomo a Figueras, dove trascorse gli ultimi anni fino air89, assai ritirato, in una camera semplice nella Casa Teatro, senza esigenze sostiene la Montse Aguer che lo conobbe. Leggeva giomab, libri di scienza e matematica. Le manifestazioni annunciate saranno l'occasione straortiinaria per riscoprire quésto grande del secolo passato, e visitare questi luoghi di sogno e d'incanto, partecipando di persona a tante meraviglie, sogni, incubi. Una delle tre case-museo Salvador Dal! ritratto con la moglie Gala, che egli sposò in gran segreto Sonno di Salvador Dali

Luoghi citati: Catalogna, El Greco, Spagna