Dal centrosinistra soddisfazione e qualche sospetto di Maria Grazia Bruzzone

Dal centrosinistra soddisfazione e qualche sospetto Dal centrosinistra soddisfazione e qualche sospetto La Quercia: «Una cosa giusta, ma non sia il pretesto per far modificare le scadenze elettorali» Maria Grazia Bruzzone ROMA Sorpresa e soddisfazione, ma anche scetticismo e sospetti. E una domanda: cosa ne pensa Bossi? Il centrosinistra accoglie la sortita di Gianfranco Fini sul voto agli immigrati con varietà di accenti, «felice» nel complesso nel vedere una parte significativa del centrodestra accodarsi ad antiche proposte uliviste, e però assai poco convinto di un seguito concreto della cosa. A prendere sul serio le dichiarazioni di intend del leader di An sono soprattutto Ds e Maigherita, che cercano di «stanare» il vicepremier, mentre l'ala estrema di Prc e Verdi boccia comunque l'idea, giudicandola «una polpetta avvelenata». «Si è aperto un caso di civiltà in Italia. Finalmente anche un partito come An, con il vicepresidente del Consiglio, riconosce un diritto per il quale ci battiamo da tempo», è il commento del capogruppo della Quercia alla Camera Luciano Violante. «Una posizione che prende atto di un dato obiettivo», osserva il segretario Piero Fassino. «Se il Fini che ha riconosciuto addirit¬ tura l'ui-genza di estendere il voto agli immigrati è lo stesso che siede a palazzo Chigi come vicepremier, non possiamo che chiedergli di dar seguito alle sue convinzioni con un'iniziativa di legge», incita quasi incredulo il prodiano Arturo Parisi. Il ds Antonello Cabras, sospettoso, mette le mani avanti: «Questo non può essere un pretesto per modificare le scadenze elettorali già stabihte dalla legge». In altre parole : «Il voto delle amministrative è a primavera e non si tocca». Dubbi, ma di altro genere, quelli di Pierluigi Castagnetti, che pure apprezza il fatto die ((finalmente anche loro si sono accorti che gli immigrati non sono solo braccia da lavoro». Il capogruppo a Montecitorio della Margherita teme infatti che la cosa ((possa essere strumentalizzata per un regolamento di conti all'interno della Casa delle libertà». Enrico Boselli lo dice ancora più chiaramente: «La proposta di Fini è, sul terreno dei valori, un'aperta e sonora sfida a Bossi)). Già, Bossi. Domande e ironie su cosa ne pensa il Senatùr padano si intrecciano fin dalle prime battute. Pino Pisic- chio, Udeur, si augura un provvedimento bipartisan: «sarebbe un bel passo avanti per questo bipolarismo singhiozzante e rissoso. Una sola domanda al vicepremier», aggiunge: «Ne ha parlato con Bossi?». «Che ne pensano Bossi, Speroni, Boighezio, Castelli? chiede a sua volta il senatore Gianfranco Pagliarulo (Pdci)-1 migranti voteranno anche a Treviso o a Cassano Magnano, il paese di Bossi, o la guardia padana cingerà la Padania di filo spinato?». I chiamati in causa non tardano a chiarire il loro pensiero, che è esattamente quello che tutti si aspettano. Risposte che inducono Carla Mazzuca ad essere ancora più esplicita ipotizzando «una fuga in avanti dì Fini per provocare la Lega». L'esponente dell'Ùdeur peraltro sostiene che in Italia le leggi già prevedono, attraverso l'accoglimento del diritto di cittadinanza il diritto di voto: «Basterebbe rendere più scorrevoli tali procedure». Di idea diversa i Ds, che fra l'altro stanno raccogliendo firme per far votare i 2.395 000 immigrati regolari presenti in Italia, secondo i dati Caritas (in un mese ne abbiamo già raccolte 100.000, annunciano dal Botteghino, l'obiettivo è 1 milione). Fabio Mussi esorta a «calendarizzare subito» la proposta di legge Turco Violante. La stessa richiesta che fa l'ex ministro del Welfare ulivista Livia Turco, affinché Fini dimostri «che la sua non è soltanto ima boutade». Ma nel centrosinistra c'è anche chi, come Ramon Mantovani, non dimentica che quella proposta, presentata sotto il governo dell'Ulivo, allora non diventò legge. «Fini è più democratico della Turco che la sua proposta non l'ha mai portata veramente avanti)), sibila nel Transatlantico l'esponente di Rifondazione. I più critici verso la proposta di Fini sono Prc e Verdi.aUn po' di carota insieme a tanto bastone», la giudica il capogruppo di Prc Marco Rizzo, osservando che la legge varata dalla destra ((toghe agli immigrati molti diritti». Osservazioni simili quelle del verde Paolo Cento: ((Da una parte si criminalizzano i clandestini, dall'altra li si vuole mettere gli uni contro gli altri in base al permesso di soggiorno ricevuto». Dunque, (ama polpetta avvelenata che gli immigrati non possono mangiare». Cento: «Vogliono mettere i clandestini contro i "regolari". Questa è una polpetta avvelenata»

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