Lipotesi: un errore del Grtn a Roma
Lipotesi: un errore del Grtn a Roma Lipotesi: un errore del Grtn a Roma La procura torinese interroga per 5 ore il presidente Bollino Nino Pietropinto TORINO Potrebbe esserci un errore umano, commesso alla centrale di Roma del gestore della rete nazionale, all'origine del blackout che tra il 27 e il 28 settembre ha lasciato l'Italia al buio. L'ipotesi è al vaghe del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello che ieri ha sentito per molte ore i vertici del Grtn, il gestore della rete. L'errore, che potrebbe aver agevolato in qualche modo l'interruzione dell'energia in tutta Italia, sarebbe stato commesso da un capoturno della sede romana. Si tratta dell'addetto che per primo ha ricevuto quella notte la cor; amicazione dalla Svizzera. Quel capoturno - secondo l'ipotesi al centro dell'attenzione del magistrato - avrebbe messo in movimento un procedimento complesso, che doveva condurre alla riduzione di portata dell'energia: manovra che sarebbe risultata alla fine insufficiente. Un comportamento che avrebbe finito per agevolare o comunque non attenuare gli effetti del blackout più clamoroso mai avvenuto in Italia. Per chiarire ogni particolare di quel giorno di buio, Guariniello e i suoi collaboratori hanno sentito per primo il gestore della rete Carlo Andrea Bollino, presidente del Grtn, contro cui nei giorni scorsi si sono scatenati in tanti: dai produttori di energia all'opposizione, ai sindacati, alle associazioni di consumatori, tutti decisi a chiedere le sue dimissioni. Un faccia a faccia lun¬ ghissimo, iniziato alle 9 e concluso verso le 15,30. Al gestore della rete, Guariniello, che indaga per disastro colposo contro ignoti, ha chiesto spiegazioni su tutto quello che è accaduto quel giorno. Come è scattato l'allarme, come hanno reagito e sono andate poi in tilt le stazioni di distribuzione di Venaus in Val di Susa e di Rondissone nella pianura piemontese, da cui transitano i kilowatt prodotti all'estero. Era prevedibile, dopo i guasti su due linee principali, un sovraccarico sulla terza diramazione, quella di Venaus? Le simulazioni programmate per i cab di energia avevano preso in considerazione anche un caso come quello che si è verificato quella notte? Sono state adottate tutte le misure previste per evenienze di questo genere? Il presidente Bollino ha spiegato, ha fornito una serie di chiarimenti che ora gli investigatori verificheranno. Nel pomeriggio è toccato poi all'amministratore delegato del Grtn, Luca D'Agnese, un tecnico della materia certamente più del presidente, che è un economista. Anche per lui, un colloquio lungo, fino a sera, che potrebbe essere ripreso nelle prossime settimane. Guariniello ha chiesto l'acquisizione di molto materiale: una montagna di carte. Vuole avere le idee chiare sulle procedure da seguire in simili occasioni, capire se tutti hanno rispettato le regole, messo in atto tutte le misure d'emergenza. Due anni fa, un episodio analogo non produsse le drammatiche conseguenze del 28 settembre: in quell'occasione la reazione del Grtn fu adeguata. A incuriosire gli ispettori del pm Guariniello è l'organizzazione complessiva del sistema: se l'ipotesi dell'errore umano sarà confermata dalle indagini, dovrebbe essere ridisegnato l'intero apparato di sicurezza che non può pesare sulle spalle di un singolo. Nelle prossime settimane toccherà anche air«ad» In discussione l'intero apparato della sicurezza
Persone citate: Bollino Nino, Carlo Andrea Bollino, Guariniello, Luca D'agnese, Raffaele Guariniello
Luoghi citati: Italia, Roma, Rondissone, Svizzera, Torino, Venaus
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