La ragazza-copertina è reginetta del tennis di Stefano Semeraro

La ragazza-copertina è reginetta del tennis LA FAVOLA DELLA SHARAP0VA, BELLA VINCITRICE A TOKYO La ragazza-copertina è reginetta del tennis Stefano Semeraro La prima cosa che ha detto in conferenza stampa è stata: «Spero che non mi farete più tutte quelle domande sulla Kournikova». Ambiziosa, un po' arrogante, di talento, Maria Sharapova arriva in fretta al punto: per vincere il suo primo titolo (bissato con quello di doppio), battendo ieri a Tokyo la ungherese Kapros (2-6 6-2 7-6), Maria ci ha messo 16 anni e 5 mesi. Uno sprint che non vale i record di precocità di una Capriati o di una Hingis, ma che spiega tutta la distanza che la separa dalla Signorina Anna K. Tutte e due russe, bionde e belle, bocconcini da marketing, ma con una differenza: la Kournikova fa soldi a palate ma un torneo non lo ha mai intascato, e sul campo da tennis appare ormai di rado; Maria a vincere c'è riuscita quasi subito, annettendosi anche un appuntamento di buon livello. Ha grinta, la baby dalle gambe da mannequin: in finale era sotto 5-2 neltie-break decisivo, ma non si è scoraggiata; «Ero sicura che ce l'avrei fatta». A Wimbledon, lo scorso luglio, l'avevano scoperta un pò tutti per via dei fragorosi e sexy miagolii che emette in campo («Non me ne accorgo, mi viene spontaneo», pinuppeggia lei, sbattendo le cighone), ma nell'ambiente era sotto osservazione da anni. Nata a Nyagan, in Siberia, da famiglia modestissima, a sei anni papà Uri, che non aveva né soldi, né lavoro, né un'automobi La 1 Benne russale, se l'era caricata in spalla e in Maria Sharapova fuga dall'ombra lunga di Chemobil l'aveva traslocata prima sulla Rimini del mar Nero, a Soci, poi in Florida. La bimba emigrante, proprio come la Kournikova, a tennis ci sapeva fare, se ne innamorarono tennisticamente prima Kaf elnikov, poi la Navratilova, poi Bollettieri e Robert Lansdorp, uno che sussurra ai campioni. Gli stregoni dell'IMG non tardarono a metterla sotto contratto: a 14 anni, altissima, bianca e flessuosa come una betulla. Maria la superba era già carne da copertina per Sport lÙustrated, Vanity Fair, Rolling Stone. In due anni si è allungata ancora, fino a raggiungere l'uno e ottanta, e ha sviluppato colpi veri, almeno da top-5 sostengono i sapienti. Lei punta a spodestare le Williams e le due belghe, ma non lo dice. Dice di amare Sherlock Holmes, lo yoga e Pippi Calzelunghe, eh non sopportare le attese al ristorante e la lontananza da mammà, di sapere che sapore ha la povertà. Non è un caso che Maria abbia strappato il record di precocità recente a un' altra rusky, Dinara Safìna, la sorella dell'ex numero uno Marat, che aveva vinto ranno scorso a 16 anni e tre mesi: il tennis femminile è ormai quasi colonizzato dalle cosacche. Per far giocare di più quelle come lei* la Wta medita di abolire le restrizioni imposte dopo il caso Capriati alle under 16, ma c'è chi pensando alla Hingis, una ex a 23 anni, e alle altre bruciate verdi, ammonisce: da stellina a stella cadente la strada è breve. La 1 Benne russa Maria Sharapova

Luoghi citati: Chemobil, Florida, Siberia, Tokyo, Wimbledon