Volley, comandano ì piemontesi di Roberto Condio

Volley, comandano ì piemontesi LE TRE SQUADRE REGINE DEL MERCATO CONFERMANO LA LORO FORZA NELL'AVVIO DELLA SERIE Al Volley, comandano ì piemontesi Cuneesi già soli, Novara e Chieri subito bene fra le donne Roberto Condio Nulla di cui stupirsi, tenuto conto del loro scoppiettante mercato, pieno di ingaggi di qualità. Fa comunque notizia vedere Cuneo comandare l'Ai maschile in qualità di unica imbattuta dopo 3 turni e, contemporaneamente, l'accoppiata Novara-Chieri cominciare l'Ai femminile con nette vittorie che ne sottolineano sùbito la sostanza e le legittime ambizioni. Nel volley, dunque, comanda il Piemonte. Per le donne è una novità assoluta anche perché è la prima volta che due formazioni piemontesi giocano assieme nel massimo campionato. Dopo due promozioni consecutive, Chieri ha raggiunto Novara reduce da due finali-scudetto perse nelle sue prime due stagioni nell'elite. Realtà emergenti, dunque, ma già solidissime. Nessuno ha potuto ignorarle nei pronostici che hanno preceduto il via di un'Al che quest'anno più che mai sarà compressa per lasciar spazio alla Nazionale e alla sua corsa verso Atene 2004. Asystel addirittura in pole position con Bergamo; Chieri subito dietro, più o meno alla pari con Perugia tricolore e Jesi. Ieri, in effetti, le 5 big hanno tutte vinto comodamente in un debutto inevitabilmente condizionato dalle assenze delle americane (arriveranno a qualificazione olimpica conquistata) e dai problemi di amalgama di squadre che soltanto 3-4 giorni fa hanno ritrovato le reduci dagli Europei. Chieri ha iniziato il suo esilio a Collegno (vi giocherà almeno fino a gennaio, in attesa del nuovo impianto) strapazzando un Modena che, senza Bown e Sykora, è davvero poca cosa. Torinesi comunque già convincenti a muro ( 16 punti) e in difesa oltreché pesanti in attacco con un tris in grado di far male a chiunque (Zetova-Leto-Soucy, 40 punti in totale), aspettando la miglior Turlea. Novara ha faticato un tantino di più contro Ravenna. Ha giocato senza Mello (un mese di stop che terminerà domenica per aver detto no alla convocazione estiva della Nazionale), ma oltre alle certezze Glinka (polacca neo campionessa d'Europa), Pirv e De Carne, ha scoperto di avere nella centrale romena Nucu (13 punti, 5 dei quali a muro) un'altra carta importante da giocare sul tavolo dello scudetto e della Champions League. Un nome nuovissimo lo aveva lanciato anche Cuneo nel 3-0 di sàbato: Stefano Moro, ventunenne promosso dalla Bl, ha debuttato senza tentennamenti da opposto, consentendo ad Anastasi di tamponare l'assenza di Antiga con lo spostamento all'ala di Wijsmans. La festa della Noicom è continuata ieri, grazie ai capitomboli di tutte le concorrenti per il primato: quelle attuali (Ferrara e Macerata, che erano a punteggio pieno) e quelle che prima o poi si sveglieranno ma che intanto continuano a perdere (Treviso e Trento). Tremenda la botta beccata dalla Lube a Padova. Veneti tonici e tosti (13 punti per Simeonov e Morsut), ma marchigiani davvero inguardabili soprattutto sulle ah (Nalbert e Bracci) e nel centrale azzurro Mastrangelo (3 miseri punticini). Grave quanto lo 0-3 della Lube è il 2-3 intemo che, contro Latina, ha significato per la Sisley il terzo ko in tre giornate. Avvio choc, per i tricolori. Troppo solo il gigante Dineikin (29 punti, 6 in meno dello scatenato opposto dell'Icom, Biribanti) in una squadra che dai 3 campioni d'Europa Vermiglio, Papi e Pei non ha ancora avuto quanto è lecito attendersi. Troppo altalenante, invece, il rendimento di Trento, anche quest'anno leonina in casa quanto timida in trasferta. E così, dopo il 3-0 rifilato otto giorni prima alla Sisley, l'Itas sempre priva di Bernardi e Hubner ha fatto flop a Parma, demohta dalle bordate di Omrcen (19 punti) e Castellano (14) e dalla perfetta regìa di Brogioni che però sta per perdere il posto visto che l'UniMade ha ormai siglato l'accordo con il disoccupato di lusso Meoni. A proposito di piemontesi protagonisti, a Parma il derby fra allenatori corregionali ha ribaltato la storia: l'allievo Berruto, torinese cresciuto nel mito del Cus vincitutto, ha battuto il maestro Prandi che quella straordinaria squadra aveva plasmato. Complimenti. Novara festeggia: da sinistra. He Qi, Pirv, De Carne e il libero Cardullo