Biaggi castiga tutti Rossi, festa rinviata

Biaggi castiga tutti Rossi, festa rinviata IL PILOTA ROMANO RITROVA LA GRINTA DI UN TEMPO E VINCE A MOTEGI Biaggi castiga tutti Rossi, festa rinviata Valentino sbaglia, finisce nella sabbia ma recupera dal 90 al 20 posto Con 58 punti di vantaggio su Gibernau (ieri solo 40) può conquistare il quinto titolo iridato della sua carriera domenica prossima in Malesia Enrico Biondi L'ultimo capitolo di quella polemica infinita che vede schierati da una parte Valentino Rossi e dall'altra la Honda, cioè la Casa che gli fornisce la moto con cui il pesarese vince gare e titoli iridati da tre anni, è andata in scena ieri sul circuito di Mot jgi, Giappone Meridionale, sede del Gran Premio del Pacifico, terz'ultima tappa del Mondiale. Valentino aveva detto a chiare lettere durante il weekend che non gli sarebbe proprio piaciuto «festeggiare il titolo in Giappone». Ebbene, è stato di parola. Non che l'abbia fatto apposta a non vincere ieri, sia chiaro. Però non si è arrabbiato più di tanto nel vedere che, sul podio più alto, ci è finito un altro suo acerrimo nemico. Max Biaggi, finalmente tornato «Corsaro», capace di imporre un ritmo impossibile alla gara, di scavare \ua.losso tra se e gli eltrì, e di vincere a modo suo, «alla Biag¬ gi»: per manifesta superiorità. Lui, Valentino, si è accontentato di arrivare secondo. Non senza aver fatto prima il Fenomeno, per la gioia del pubblico giapponese che paga il bighetto e quindi è giusto che si diverta. Al secondo giro, il pesarese che stava cercando di non perdere contatto con Biaggi già al comando, ha commesso uno dei suoi tanti errori quest'anno: è finito «lungo» in una stretta curva a destra. E' andato nella sabbia, eie rimasto un bel po' e quando è tornato in pista si è trovato in nona posizione. A questo punto ha cominciato a divertirsi. Un sorpasso dietro l'altro, derapate, impennate, guida al limite. Tutto il bagaglio, insomma, della sua grande classe. Li ha passati tutti, Valentino. Tutti meno uno, SuperMax, ormai imprendibile. E ha centrato l'obiettivo minimo: restare davanti a Gibernau (finito 5', davanti a un ottimo Melandri e a un anonimo Capiros¬ si, 8") poi promosso 4" dopo la squalifica del giapponese Tamada giudicato, un po' troppo precipitosamente, colpevole di «guida irresponsabile» per aver danneggiato lo spagnolo all'ultimo giro. Allo spagnolo. Vale ha rifilato altre 7 lunghezze di distacco, portando a 58 i punti di vantaggio in classifica a 3 gare dal termine, con 75 punti ancora da assegnare. I conti sono presto fatti: a Rossi, per confermarsi campione del mondo, basterà domenica prossima a Sepang arrivare comunque davanti a Gibernau o, nella peggiore delle ipotesi, non cedergh più di 7 punti. Solo un catachsma gli negherebbe il titolo in Malesia, U 5" della carriera, il terzo consecutivo con la Honda che lo fa dannare, gli impone clausole nei contratti che lui non condivide e che, in questo weekend, ha dato le «mappature» (tracce elettroniche per ottimizzare ii rendimento dei propulsori) a tutti i team, mettendo il campione in carica di fatto alla pari degh altri. E poco importa, al dottor Rossi, che a vincere sia stato Biaggi, cioè un altro di quei piloti che, se messo in condizione di vincere (come ieri) non si lascia sfuggire l'occasione. Bia^giha vinto a Motegi il suo primo,' vero Gran Premio della stagione perchè quello di Donington in luglio fu un successo a tavolino per la penalizzazione inflitta proprio a Valentino, il vincitore, per sorpasso in regime di bandiere gialle. Max ieri ha ringraziato tutti: la Honda, il suo team, ha dedicato la vittoria al povero Daijiro Kato, morto a Suzuka in aprile. Si è accreditato come pilota di riferimento qualora Rossi dovesse emigrare alla Yamaha. Una bella operazione di marketing die potrebbe dare i suoi frutti a giorni, quando Valentino dovrà dare ri- sposte precise sul suo futuro. A pensar male si fa peccato, dice sempre il senatore Andreotti, ma a volte ci si azzecca. E non vorremmo vedere nelle ultime tre gare «strani giochi» tecnologici dei giapponesi intorno alle moto di Gibernau e Valentino. L'elettronica, in questo senso, ha fatto passi da gigante: può «spingere» o ritardare un trionfo. Ma non è solo la classe MotoGp a dover dare risposte in tempi brevi. Nella 250 il torinese Rolfo, piazzandosi ieri secondo davanti a Poggiali (vittoria di Elias) in virtù di ima magnifica gara tutta cuore e grinta, è a soli 18 punti di distacco dal sammarinese. Giochi ancora aperti anche in 125 dove il leader Pedrosa ha chiuso ieri solo 6" per un guasto alla sua Honda (vittoria dello spagnolo Barbera su Stoner e Dovizioso) dopo aver a lungo dominato. Il suo vantaggio su Perugini è sceso a 38 punti: tanti, ma non abbastanza per vivere di renditar " Le novità elettroniche fanno volare SuperMax che dedica il successo a Kato, il giapponese morto a Suzuka in aprile Giochi riaperti in 250 Vince lo spagnolo Elias Rolfo brucia Poggiali e guadagna punti preziosi Aprilia 1a anche in 125 Biaggi e Rossi, come sempre, si ignorano anche sul podio: neppure lo champagne riesce a unirli

Luoghi citati: Aprilia, Giappone, Malesia, Motegi