Milan, tre mazzate nerazzurri L'Inter è già in crisi

Milan, tre mazzate nerazzurri L'Inter è già in crisi NELL'AVVINCENTE POSTICIPO I ROSSONERI RAGGIUNGONO LA JUVE Milan, tre mazzate nerazzurri L'Inter è già in crisi Un colpo di biliardo di Inzaghi su punizione di Pirlo apre la goleada Raddoppio a inizio ripresa con zuccata di Kakà su azione di Gattuso Sheva completa la festa. E' solo un'illusione la prodezza di Martins Marco Ansaldo inviato a MILANO Quando Hector Cuper perderà la panchina dell'Inter, e di questo passo è storia di giorni o ore, non potrà riciclarsi neppure tra i molti maghi che ricevono nella zona di San Siro e di cui si leggono gli annunci sui giornali. Nella sua coraggiosa profezia, «vinceremo 2-0», è azzeccato soltanto lo scarto tra le rivali del derby. Sbagliato il vincitore, il Milan. Impreciso il punteggio, 3-1. E, quel che è peggio, svaccate le strategie di una partita che i tifosi interisti hanno seguito in piedi nei minuti finali, non sapendo se andarsene in anticipo per la troppa superiorità dei milanisti o aggrapparsi all'ultima speranza: gli scatti e le capriole di Martins. Ora tra le due milanesi ci sono cinque punti di differenza. Cuper è dietro, Ancelotti viaggia insieme alla Juve e si è rinfrancato con una vittoria lucida anche per le sue scelte, cominciando dalla fiducia concessa a Kakà. Il gol carambolato di Inzaghi che ha sbloccato la situazione è stata una botta di fortuna ma il Milan se l'era meritata. Più squadra, più gioco. L'Inter si era fermata ai primi 10' nei quali l'avevamo osservata, con stupore, passarsi la palla come le è riuscito qualche volta in Europa e quasi mai in campionato. Era interessante la disposizione dei nerazzurri. Nel difendere erano in cinque, con Cristiano Zanetti che arretrava tra gli stopper per argi¬ nare Kakà, e il centrocampo si disponeva su una linea di quattro uomini, compreso Kallon, che di tutte le punte è il più disponibile al sacrificio. Nell'attaccare, colpiva con l'azione di Van der Meyde a destra e le incursioni di Emrolo, l'ottavo nano. Pirlo buttava giù il turchetto all'8' e ne nasceva Tunica fiammata di Vieri in tutto il primo tempo e una delle due dell'intera partita: la punizione sfrecciava con la potente velocità di un Tir a due palmi dall'incrocio dei pali. Finiva lì, l'Inter «new age». Dida si rasserenava. Da quel momento ritrovavamo la Beneamata degli ùltimi due anni. Palla lunga e San Vieri a pensarci in tutto: solo che il Bobone si ingobbiva in giocate bolse e lo lavorava ai fianchi Nesta, non uno qualsiasi. Emre da dottore si faceva assistente, nel senso che lo vedevamo fermo a guardare cosa facevano gli altri. E Van der Meyde, dopo essere rimbalzato tra l'ala destra e quella sinistra, si accomodava intorno alla mezz' ora oltre la linea laterale, in direzione dello spoghatoio e non abbiamo capito se l'olandese stesse male o se Cuper fosse stato colto da un'idea meravigliosa: mettere Helveg per rafforzare il centrocampo in difficoltà. Il Milan diventava il padrone della partita, nonostante il ringhio di Gattuso su Kily suonasse talvolta come un vagito fuori tempo (ma che ripresa si sarebbe poi inventato il milanista). Nei rossoneri funzionavano le cose essenziah: il cuore della difesa impenetrabile, Pirlo che soffocava l'iniziativa di Emre e ridistribuiva il gioco, la circolazione della palla limpida e ariosa. Ancelotti, dopo aver pensionato Rivaldo, ha avviato la stessa pratica per Rui Costa, benché non abbia l'età ne gli anni di contributi, secondo quanto ha stabilito per tutti noi il presidente del Milan. Puntare su Kakà può sembrare uno schiaffo agli anziani ma questo ragazzo ha il calcio dentro. Non esagera, fa. E' l'uomo cui dare la palla dalle parti dell' area, attendendone l'assist o il tiro. Il Milan che aveva sfiorato il gol solo all'll' (tiro sporco di Inzaghi, parata in tuffo di Toldo sui piedi di Kakà), andava in vantaggio al 39' perchè Cristiano Zanetti per fermare il brasiliano lo atterrava al limite dell'area. Pirlo batteva forte, colpiva la zucca di Inzaghi come un omino della «goriziana» e la deviazione spiazzava Toldo, alla prima rete subita in campionato. L'Inter andava in buca per restarci. Rischiava il secondo gol prima dell'intervallo, con il diagonale di Shevchenko angolato e lo incassava 29" dopo il ritorno in campo. I difensori nerazzum trasformavano Gattuso in Gattusao, un brasiliano: ne lasciava fenni tre, soprattutto Cristiano Zanetti, e metteva la palla sulla testa di Kakà, per il suo primo gol in A. Il Milan scherzava come in allenamento, anche troppo. Doppia velocità, assoluto controllo della partita. L'ideale per Shevchenko, un gatto per i topi interisti: l'ucraino arrivava al gol con un incursione sul tocco di Cafu al 32' ma sarebbe stato possibile farlo prima, con tre o quattro azioni inconcluse per la troppa supponenza, un difetto cui il Milan indulge facilmente tanto da aver lasciato all'Inter, seppure morta, qualche occasione. Cordoba aveva colpito di te¬ sta la traversa sul 2-0. La gente interista si alzava per andarsene, disgustata. La bloccava sulle uscite il gol di Martins, che è ragazzino, quindi così inconsciente da sfidare Maldini e Nesta in due rimpalli e vincerli prima di infilare la porta con una sassata neh' angolo alto. Quando l'incoscienza svaniva e Martins, pochi minuti dopo, capiva di avere tra i piedi una palla più facile per il 3-2, dava a Dida la possibilità di parargliela. E finiva il derby. (4-4-2) Toldo 5,5; J. Zanetti 5,5, Adani 5, Cannavaro 5,5, Cordoba 5,5; Van der Meyde 5,5 (36' st Helveg 5), C. Zanetti 5,5, Emre 5, Kily 5,5 (22' st Brechet 6); Vieri 5, Kallon 5,5 (V st Martins 6,5). Ali.: Cuper 4. (4-3-1-2) Dida 6,5; Cafu 6, Nesta 7, Maldini 6,5, Pancaro 6 (22' st Costacurta 6); Gattuso 7, Pirlo 7, Seedorf 6,5 (30' st Ambrosini sv); Kakà 7,5; Inzaghi 6,5 (39' st Serginho sv), Shevchenko 7. Ali.: Ancelotti 8. Arbitro: De Santis 6. Reti: pt 39' Inzaghi; st 1' Kakà, 32' Shevchenko, 33'Martins. Ammoniti: Kakà, Kily, Nesta, Cannavaro, Cordoba. Spettatori: paganti 29906 per un incasso dl 859.851 (abbonati 45925, quota 833.811,29). Il brasiliano Ricardo Kakà protagonista nel derby al Meazza: migliore in campo e autore del secondo gol rossonero che ha messo alle corde l'Inter

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