Bui e Capitalia stelle del grande risiko bancario

Bui e Capitalia stelle del grande risiko bancario VICINA LA RESA DEI CONTI IN BNL VOCI DI UN'ALLEANZA TRA ANTONVENETA E BPL Bui e Capitalia stelle del grande risiko bancario Geronzi ha pronto il patto. Mps pensa all'aumento di capitale Federico Monga Lo dice la Borsa: le grandi manovre tra le banche sono ripartite. I titoli stanno risalendo a spron battuto. Grosse fette di capitale stanno passando di mano, attraverso alcuni crocevia caldi, come Bnl e Capitalia. I temi non mancano: il rinnovo del patto dell'istituto guidato da Cesare Geronzi, le sorti di Bnl e Montepaschi, sposi mancati, e lo snodo Antonveneta. Il terreno è stato preparato con cura. Nell'ultimo anno e mezzo si sono poste le basi per una nuova tornata di alleanze. Si è conclusa quasi del tutto la partita di Mediobanca del «dopo Maranghi». Si è chiuso un lungo giro di valzer di poltrone alle alte sfere. Gabriele Galateri superpresidente di Piazzetta Cuccia. Sono stati nominati tre nuovi amministratori delegati, Matteo Arpe in Capitalia, Nicastro in Unicredìt Banca e Piero Montani in Antonveneta, cinque nuovi direttori generali, Alberto Nagel e Renato Pagharo in Mediobanca, Emilio Tonini, al Posto di Vincenzo De Bustis, al Montepaschi, Mario Girotti in Bnl e infine Carmine Lamanda in Capitalia). Tra gli altri big non si intravedono, a breve, cambiamenti degni di nota. Banca Intesa prolungherà il mandato del cda fino al prossimo aprile, dopo l'assemblea. L'organo esecutivo del SanPaolo Imi scade la prossima primavera, mentre per Unicredit vale il detto «squadra che vince non si cambia». Da ultimo, ma solo in ordine di tempo, si è anche chiusa la partita Fondazioni. La Corte Costituzionale ha ridimensionato la riforma Tremonti. La Consulta ha stabilito che non si dovrà fare tabula rasa nelle stanze dei bottoni degli enti, a tutt'oggi ancora gli azionisti più forti nelle banche italiane. La maggior parte dei board andranno avanti così come sono. MONTEPASCHI. A Siena si sta lavorando pancia a terra al nuovo piano industriale. Da quel poco che trapela da Rocca Salimbeni le notizie d'interesse in ottica «risiko bancario», sarebbero due. Prima di tutto le strategie. Il Monte vuole ancora crescere. Ha provato con Bnl, ma non c'erano le condizioni. Ufficialmente il progetto è «nel congelatore». Più facile che si vada avanti seguendo la strategia che aveva portato alla Barn. Allora è sempre sul tavolo il dossier Antonveneta. Il grande socio privato Emilio Gnutti, pur smentendo trattative, ha lasciato la porta aperta con un «perché no? ». La scelta di crescere per vie esteme, e siamo alla seconda novità, comporta la necessità di trovare nuove risorse. Ecco che al Monte stanno pensando ad un aumento di capitale. I soci privati parrebbero i più disponibili. CAPITALIA II nuovo patto è pronto. Siamo ai dettagli tecnici. Forse già la prossima settimana, sicuramente entro una decina di giomi, sarà presentato al mercato. Cominciamo dai nuovi iscritti. Gli ultimi arrivati appartengono al ramo edilizia: il costruttore romano Alfio Marchini e il gruppo del cemento umbro Colacem con l'un per cento a testa. Più o meno la stessa quota sarà conferita da altri tre debuttanti: Pirelli, Toti e Colannino. Geronzi e Arpe si sono assicurati anche l'appoggio della Fondazione Manodori (3,l0Zo). Vogliono crescere la Fonsai di Ligresti e gli olandesi della AbnAmro. Scende, attomo al 2 per cento dal 6, la De Agostini nuova proprietaria della Toro. Dopo aver polemicamente disertato l'ultima assemblea si è sfilata la Fondazione Cassa di Roma del presidente Emmanuele Emanuele conilsuo7,190Zo. BNL. La grande partita si sta giocando attomo alla Banca Nazionale del Lavoro. Ci sono due schieramenti che si stanno muovendo, al coperto, in Borsa a suon di rastrellamenti e il titolo ha guadagnato ril,13li'o in cinque sedute. Le geometrie però sono chiare solo su un versante. Abete fa corpo unico con Diego Della Valle e i baschi del Bbva. Il raider degli ultimi tempi è Danilo Coppola, che ha già il 50Zo e vorrebbe salire al 10 ma è stato bloccato da Bankitaha. Non sono state gradite le mosse ostentate del costruttore romano. Negli ambienti finanziari ci sono forti sospetti che Coppola sia ora il grimaldello degli scontenti: Montepaschi, Popolare di Vicenza e Generali. I tre però hanno smentito di partecipare alle manovre sui mercati anche se ci sono stati contatti per capire le intenzioni di Coppola. Dalla partita, con un intervista ad hoc, si è tirato fuori Alessandro Profumo; «Bnl non ci interessa». In Borsa però molti si dicono convinti che se Bnl non concluderà qualche grande operazione entro il prossimo anno, la banca romana diventerebbe il vero e primario obiettivo del Gruppo Unicredit. ANTONVENETA A Piazza Affari si parla anche di una nuova-media alleanza tra Antonveneta e Banca Popolare di Lodi. Sarebbe la prima mossa di Montani. Sul fronte dei favorevoli ci sarebbe Emilio Gnutti che ha i piedi nelle due scarpe e anche le assicurazioni Generah starebbero studiando il dossier per dare una mano a Montani ed entrare in società con i suoi principali concorrenti europei di Allianz, presenti in Antonveneta attraverso Lloyd Adriatico. Potenti e piccoli soci però non vedrebbero bene l'operazione. LA SCOMMESSA DEI BANCARI Andamento di alcuni titoli dall'inizio dell'anno ad oggi ULTIMO PREZZO (in euro) VARIAZIONE DA 1/1/2003 (©ANTONVENETA 14.984 +0,03% +26,13% ) (© POPOLARE LODI 8,806 -2,08% -1,22% ) (CKAPITALIA 2,230 +4,84% +83,69% ) (©BNL 1,867 +11,13% +76,80% ) (©MONTEPASCHI 2,434 +0,37% +8,42% ) (©UNICREDIT 4,103 -0,07% +7,69% ; (©1NTESA 2,760 +2.37% +37,31% )

Luoghi citati: Generali, Roma, Siena, Vicenza