Una donna kamikaze fa strage per il Kippur di Aldo Baquis

Una donna kamikaze fa strage per il Kippur LA SUICIDA AVEVA 29 ANNI ED ERA AVVOCATO, DUE SUOI FRATELLI SONO STATI UCCISI DAGLI ISRAELIANI. RIVENDICAZIONE DELLA JIHAD ISLAMICA Una donna kamikaze fa strage per il Kippur Diciannove morti e cento feriti a Haifa, 5 sono bambini Aldo Baquis TEL AVIV Una kamikaze palestinese giunta dalla Cisgiordania su ordine della Jihad islamica ha compiuto ieri un massacro in un affollato ristorante sul litorale di Haifa (almeno 19 avventori uccisi, fra i quali cinque bambini, e cento feriti), contribuendo a incendiare ulteriormente la situazione nella regione. In serata le autorità israeliane hanno avviato consultazioni per mettere a punto una rappresaglia. Ministri del Likud avevano chiesto l'espulsione del presidente Arafat dai Territori oppure questo è stato il consigho del ministro dell'Istruzione Limor Livnat - la sua «prigionia» nel comando generale di Ramallah, che dovrebbe essere sigillato con un'alta barriera. Dopo un'ora dal termine della riunione elicotteri israeliani hanno colpito con missili a Gaza la casa di un militante di Hamas e, sempre a Gaza, il campo profughi di Boureij. I soldati israeliani sono anche entrati nella città cisgiordana di Jenin e hanno imposto il coprifuoco. L'Olp ha rivolto un appello alla Comunità intemazionale, perché protegga Yasser Arafat da eventuali iniziative israeliane. E 30 pacifisti israeliani e stranieri si sono posizionati davanti all'ufficio dove il presidente palestinese è rinchiuso da un anni e mezzo, a Ramallah, con l'intenzione difungere da scudi mnani. Sia Arafat sia il premier incaricato Abu Ala hanno manifestato esecrazione per la strage, ma la loro condanna è stata accolta gelidamente dai dirigenti di Gerusalemme. La strage, avvenuta alla vigilia dello Yom Kippur, forse la festa religiosa più sacra, è stata rivendicata dalla Jihad islamica, secondo la quale è stata realizzata dalla ventinovenne Tayassir Jaidat, avvocato, originaria di Jenin, che ha voluto vendicare due suoi fratelli uccisi dall'esercito israeliano nei mesi scorsi. Espressioni di giubilo sono giunte anche da Hamas e dalla Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah). Queste organizzazioni hanno tenuto a sottolineare r«impotenza» di Israele di fronte alla bombe umane palestinesi malgrado la costruzione di una barriera fra lo Stato ebraico e la Cisgiordania, malgrado le intense perlustrazioni in corso da due settimane a Jenin, malgrado la chiusura dei valichi di transito con i Territori palestinesi e malgrado lo stato d'allerta che era comunque in vigore ieri in Israele. Erano le 14.15 quando le pattuglie della polizia hanno ricevuto via radio la sagnalazione della presenza in città di ima presunta kamikaze palestinese. Era una giornata di sole, la spiaggia era affollata, così pure i locali di ritrovo. La terrorista poteva essere dovunque. Le ricerche non sono nemmeno iniziate perché pochi istanti dopo sul litorale meridionale della città, nel ristorante Maxim, si è verificata una potente esplosione. Per gh abitanti di Haifa il locale è più di un semphee luogo di svago: è un celebre punto d'incontro fra avventori ebrei ed arabi (il proprietario è un arabo cristiano) e vede fra i suoi chenti fissi la squadra di calcio del Maccabi Haifa. Due dirigenti e l'allenatore Roni Levy sono rimasti feriti in modo superficiale. A quanto pare, la kamikaze non ha destato i sospetti della guardia armata che presidiava l'ingresso. Ha dunque fatto alcuni passi dentro il locale, ha individuato i tavoli più gremiti e ha attivato l'ordigno malgrado la presenza di numerosi bambini: cinque sono morti (uno aveva due mesi), sei sono rimasti feriti in modo grave. Per rendere più gravi e dolorose le ferite, l'ordigno era stato imbottito di viti, chiodi, bighe e bulloni. L'attentatrice non era pratica di Haifa, difficilmente poteva sapere dell'esistenza di quel ristorante. I servizi segreti israeliani cercano dunque coloro che l'hanno scelta. «Non bastava spargere sangue - ha commentato con amarezza il sindaco della città, Yona Yahav - volevano spezzare i legami che da decenni a Haifa uniscono gh ebrei e gh arabi». In Israele Haifa è vista infatti come una città esemplare per la coesistenza fra le due comunità. Il deputato israeliano Roman Bronfinan ha di- chiarate che l'unico modo per ottenere condizioni di sicurezza è mettere fine all'occupazione. Sempre ieri, in un episodio separato, Israele ha saldato un conto vecchio di un armo con uno spietato killer deUe Brigate dei martiri di al-Aqsa: Sirhan Sirhan, che era penetrato nel kibbntz di Metzer lasciandosi dietro cinque morti, fra i quah due bambini di cinque anni freddati nella stanza da letto mentre la madre cercava disperatamente di salvarli. Ieri Sirhan è stato sorpreso armato a Tulkarem da un'unità speciale israeliana e non ha avuto scampo. Nell'azione è rimasto purtroppo ucciso anche un bambino di 9 anni. Israele accoglie in modo gelido la condanna dell'attentato fatta da Arafat e da Abu Ala Sharon convoca una riunione d'emergenza e nella notte elicotteri attaccano il campo profughi di Gaza L'Olp chiede protezione internazionale per il presidente palestinese Scudi umani a Ramallah davanti alla sua residenza Nel ristorante c'era anche la squadra di calcio del Maccabi: tre dirigenti hanno riportato lesioni Un cliente del ristorante Maxim di Haifa con il volto grondante sangue dopo l'attentato La ventinovenne Tayassir Jaidat, avvocato, originaria diJenin: la donna si è fatta esplodere in un affollato ristorante sul litorale di Haifa Due suoi fratelli erano stati uccisi dall'esercito israeliano nei mesi scorsi