Un progetto inseguito dal 1976 di Gianni Bisio

Un progetto inseguito dal 1976 Un progetto inseguito dal 1976 Così salverebbe dal collasso la circonvallazione esistente Gianni Bisio Quando, nel novembre del 1969, l'allora presidente del Consigho, Mariano Rumor, poneva la prima pietra della tangenziale Sud, aperta al traffico tra il 1971 e il 1972, poco prima della Nord, completata tra il 1975 e il 1976, già si parlava di tangenziale Est. Cioè di chiudere il semianello costruito intomo alla città superando l'ostacolo della collina. Non se ne fece nulla, sia per mancanza di fondi, motivo che costrinse anche ad accorciare la Nord passando a Sud di Rivoli, sia perché rimase irrisolto quello che oggi l'assessore provinciale Franco Campia chiama equivoco di fondo: si voleva toghere i flussi di traffico estemi alla città, tenendo quindi l'anello lontano, o alleggerire anche il traffico cittadino, con un anello a ridosso? Alla domanda nessuno diede una risposta. Un primo progetto, originale e suggestivo, fu realizzato nel 1973 dal prof. Peretti, del Pohtecnico: la collina veniva attraversata da varie gallerie con uscite sulla città neUe piccole valli collinari. Una sensibilità ambientale minore di quella di oggi non avrebbe creato ostacoli, ma la campagna contro le opere faraoniche fermò il progetto. A riparlare di tangenziale Est ci riprovò negh Anni 80 la Satap, con l'obiettivo di unire la TorinoPiacenza alla Torino-Milano. Il suo presidente di allora, Elio Borgogno, commissionò il progetto, anche come risposta polemica all'Ativa, che aveva costruito la tangenziale Sud, che la Satap considerava naturale prosecuzio¬ ne della Torino-Piacenza. Ed è su questo schema, un anello lontano, che pare ora andare avanti il piano di cui ha parlato ieri il viceministro Martinat. Ma in questi anni anche la Provincia, madre della tangenziale Nord e Sud avendo creato l'Ativa il 2 agosto del 1954, ha voluto entrare nel gioco. E sta realizzando, a rate, un tracciato, non ancora di carattere autostradale ma simile alle circonvallazioni di La Loggia e Carignano, per unire la Torino-Ivrea, presso Volpiano, alla Torino-Savona, vicino a Villastellone. Si è già lavorato sulla tangenziale di Chieri, ci si appresta a farlo a Pessione, mentre l'Agenzia regionale per le strade, l'Ares, entrerebbe nel gioco con un ponte sul Po tra San Mauro e Gassino per coUegarsi con la variante Settimo-Chivas- so. Anche l'Alta velocità TorinoMilano sta predisponendo l'attraversamento. Importante sarebbe ora non sovrapporre lavori e progetti e non abbandonare l'idea di realizzare al più presto la quarta corsia della esistente tangenziale, almeno nei tratti oggi più sovraccarichi, dal Drosso a corso Regina e da corso Regina a Bruere. Qui si aniva ai 60-64 mila veicoli/giorno tra corso Allamano e corso Francia e ai 65-69 mila tra corso Francia e Bruere. In sostanza la futuribile Est potrebbe salvare dal collasso sicuro la Sud e la Nord, mentre appare sempre più impercorribile la soluzione di corso Marche. Anche perché aggiungerebbe un altro cantiere urbano a tutti quelli (Metrò, Passante, Linea 4) che stanno già mettendo in ginocchio il traffico cittadino.

Persone citate: Elio Borgogno, Franco Campia, Gassino, Mariano Rumor, Martinat, Passante, Peretti, Pessione

Luoghi citati: Chieri, La Loggia, Milano, Piacenza, Rivoli, San Mauro, Savona, Villastellone, Volpiano