Dopo il blackout scatta un'indagine europea Pressing Enel sulle quote

Dopo il blackout scatta un'indagine europea Pressing Enel sulle quote SCARONI E GNUDIA BRUXELLES APRONO LE GRANDI MANOVRE NEL SETTORE Dopo il blackout scatta un'indagine europea Pressing Enel sulle quote La società italiana vuol chiudere in fretta l'accordo per sbarcare in Francia e spera in una moratoria per superare il tetto del 50o7o della produzione Maria Maggiore BRUXELLES Sul black-out di domenica è in arrivo una indagine dei gestori di rete europei. Intanto le manovre tra i giganti dell'elettricità non si arrestano e spunta l'idea di una moratoria di qualche anno alla legge Bersani che blocca al 50^0 la capacità di produzione di energia di una sola società. Una mossa che potrebbe riaprire i giochi nel mercato italiano e diminuire l'eccessiva dipendenza dall'estero dell'Italia. Non è ancora una richiesta ufficiale, ma i vertici dell' Enel la stanno valutando attentamente per poter intraprendere nuovi investimenti su centrali italiane. E intanto l'amministratore delegato di Enel, Paolo Scaroni, che insieme al presidente Piero Gnudi ha incontrato ieri a Bruxelles il commissario alla concorrenza Mario Monti e il presidente della Uè Romano Prodi, fa sapere che i negoziati in corso con Edf stanno per concludersi. «La trattativa è piuttosto complessa - ha spiegato Scaroni - ma ho un sano ottimismo che si possa arrivare ad una conclusione in tempi ragionevoli. Diciamo in 3-5 mesi». Questo sodalizio innescherebbe un meccanismo di scatole cinesi, positivo alla lunga per l'apertura del mercato italiano a nuovi investimenti. Enel Spa entrerebbe nel mercato francese con una quota del 6-80Zo circa; in questo modo cadrebbero in Italia i presupposti del decreto «antiEdf» che blocca al 20Zo il diritto di voto della società francese in Italenergia, holding di controllo di Edison. Il principio del decreto approvato nel luglio 2001 è la reciprocità, per cui fin quando Edf nop darà spazio in Francia a nuovi concorrenti (aprendo il mercato francese) il monopolista francese dell'elettricità vedrà congelati i suoi assets in Italia. Ma se cade il presupposto della reciprocità, perché Enel entra nel mercato francese, il Parlamento itahano potrà in tempi brevi abolire il decreto anti-Edf e il colosso francese dell'elettricità potrà investire in Italia attraverso Edison. Scenari sempre più realistici, dopo l'annuncio di ieri di Scaroni, che allontanerebbero il ricorso ormai scontato - della Commissione Prodi alla Corte di giustizia europea contro il decreto antiEdf. In Francia, l'Enel non comprerà comunque centrali nucleari - con le quali il governo copre IW/o del fabbisogno - ma solo «droit de tirage» cioè l'energia prodotta da queste centrali da rivendere ai distributori. In Italia invece l'Enel, nella sua posizione di ex-monopolista, è l'unica impresa in grado di aumentare la sua capacità produttiva in poco tempo. Possiede i siti, in centrali esistenti ma non funzionanti e i mezzi finanziari. In 24 mesi, spiegano gli esperti, potrebbe far partire la produzione di circa 2000 megawatt, da utilizzare nel caso di un picco di domanda di energia. Ma bisogna vedere se vendere energia in surplus, quindi solo nei casi di picchi, converrebbe all'impresa. In questo senso l'avvio della borsa elettrica, che aprirà i battenti probabilmente il prossimo gennaio, potrebbe essere un incentivo a nuovi investimenti di Enel, interessata a sfruttare l'aumento dei prezzi nei momenti di maggiore domanda. Intanto sempre a Bruxelles i gestori delle reti europee hanno deciso di avviare un'inchiesta congiunta sul black out italiano. Riuniti dall'Etso (EuropeanAspo- ciation of Transmission System Operators) i responsabili italiani, francesi e elvetici hanno promesso un risultato delle indagini già per il prossimo incontro del 20 ottobre. «Una volta fatta la diagnosi, dell'accaduto tireremo le conclusioni del caso - ha precisa¬ to il responsabile della rete francese André Merlin - dopodiché, potremo adottare gli eventuali provvedimenti e decisioni. Senza dubbio ne uscirà rinforzata la necessità di una maggiore cooperazione e circolazione di informazioni tra i gestori». LA MAPPA DELL'ENE ITALIAN Edison Aem Edipower (Fìat, Edf, banche, Zalesky) Enipower (la società dell'Eni) Mirant Interpower (Acea, Electrabel, De Benedetti) Energia (De Benedetti, Verbund) Enel Produzione Nel 2005, l'avvìo dì tre nuove centrali garantirà 2.224 MW di potenza in più. Gli altri 15 impiantì nuovi approvati saranno pronti nel 2006