I pacchi bomba riaccendono lo scontro polìtico

I pacchi bomba riaccendono lo scontro polìtico INASCOLTATI GLI APPELLl^CQlVjjE QUELLO DI CASINI, ALLA DISTENSIONE I pacchi bomba riaccendono lo scontro polìtico Lega e An accusano la sinistra. Diliberto: le destre rendono torbido il clima restroscena aria Teresa Meli ROMA COME all'epoca dell'assassinio di Marco Biagi. Anche allora una parte della maggioranza insinuò che i toni della polemica portata avanti dai sindacati e dall'opposizione avesse costituito terreno fertile per il terrorismo. E, dall'altra parte della barricata, ci fu chi replicò evocando la strategia della tensione. Stesso copione per i pacchi bomba di ieri. Copione, purtroppo, quasi scontato, visti i rapporti tra Casa delle Libertà e centrosinistra e il clima in questi giorni di contrapposizione accesa. Cadono quindi nel vuoto, uno dopo l'altro, gli appelli al senso di responsabilità che dovrebbe accomunare tutte le forze politiche in questo momento lanciati dai vertici istituzionah. I primi, nella maggioranza di govemo, a puntare l'indice contro le organizzazioni sindacali e i partiti del centrosinistra sono gli uomini della Lega. I quali, com'è loro costume, non amano perifrasi o allusioni, ma vanno dritti verso il bersaglio. Il capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Alessandro Ce, lancia le sue accuse in aula. «L'opposizione - dice il presidente dei deputati leghisti - non deve farsi protagonista di posizioni che richiamano un clima da guerra civile». Dai banchi del centrosinistra volano insulti e proteste, tanto che Pier Ferdinando Casini, preoccupato per la piega che stanno prendendo gh eventi, toglie la parola a Ce, il quale esce dall'aula imbufalito. Si cambia palazzo, ma non il tono della polemica. Al Senato, è sempre un leghista, Roberto Calderoli a lanciare un nuovo atto d'accusa. Questa volta, nel mirino, ci sono le oi^ganizzazioni sindacali. «Complimenti - afferma il vice presidente del Senato - a quei sindacati die anche in questa occasione contribuiscono a creare quel clima di indisponibilità al dialogo tra le parti, ideale perché certi episodi possano accadere». Eppure proprio il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Marcello Pera, in aula, aveva indirizzato un appello a entrambi gli schieramenti per riportare la dialettica pohtica del bipolarismo nei regolari binari. Vi sono parole che pesano. Come le pietre. Ma nel clima che si è venuto creando, in questo scontro dove sono state messe al bando anche le regole minime del galateo pohtico, le parole rotolano giù come se niente fosse, e vengono scaghate ora contro una parte, ora contro l'altra. Così la replica del leader del Pdci Olivie- ro Diliberto alle durissime accuse di una parte della maggioranza non si discostai, per toni e metodo, dalle dichiarazioni dei suoi avversari politici. Il segretario dei comunisti italiani respinge le insinuazioni di chi vorrebbe «individuare in tutti quelli che si oppongono alla controriforma delle pensioni i responsabili» di questi episodi, e dice: «Questi due anni di govemo ci hanno insegnato che le destre sono maestre nel rendere torbido il clima del Paese». Una frase che evoca il fantasma degh anni bui delle stragi. Una frase a cui rephca il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, che accusa anche i Ds per aver «riesumato» un annamentario polemico che «nel passato ha costituito uno dei retroterra culturali delle posizioni eversive». Poi l'esponente di Fi attacca il presidente del Copaco, Enzo Bianco, della Margherita, perché ha dichiarato che ad alimentare le tensioni possono contribuire pure gesti come quello di Berlusconi che ha parlato di pensioni a reti unificate. La polemica ormai ha preso il via. Francesco Cossiga tenta di ridimensionare quanto è accaduto: «Certo - afferma l'ex Presidente della Repubbhca - è estremamente grave ma non è l'omicidio di Marco Biagi». Cossiga cerca di rimanere ai fatti, ma nella contesa pohtica in atto tra maggioranza e opposizione i fatti non hanno più importanza. E allora vai con il senatore di An, Pino Mulas, che arriva addirittura a sostenere che il terrorismo trova «coperture e connivenze» nei partiti di centrosinistra e nei sindacati. E un altro senatore di Alleanza nazionale, Enzo Fragalà,.sostiene che «l'uso della forza sindacale a fini politici e la delegittimazione dell'avversario sono il combustibile che alimenta, seppur involontariamente, la mai sopita spinta eversiva». Per un Fragalà che pronuncia queste frasi, nell'altro schieramento c'è un Paolo Cento che sostiene che i pacchi bomba avevano come unico scopo quello di «togliere la parola» ai protagonisti delle mobilitazioni di domani a Roma, ossia sindacati e «no giocai». O c'è un Marco Rizzo, capogruppo dei Comunisti italiani a Montecitorio, che insiste sulla stessa coincidenza temporale individuata dal coUega dei Verdi, e osserva: «E' singolare che questi episodi avvengano dopo die i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale contro le pensioni». Ma dall'Ulivo si leva anche la voce del sindaco di Roma, Walter Veltroni, che esorta alla calma e alla responsabilità perché c'è - spiega l'esponente Ds - chi vuole riaccendere la tensione in un momento dehcato della vita del Paese. Cè se la prende con il presidente della Camera perché gli ha tolto la parola Calderoli: complimenti al sindacato Veltroni: nessuno spazio a chi semina violenza ESIDENZA Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu

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