Il concetto di arte di Marco Aime

Il concetto di arte ALLA DI UN CONTINENTE Il concetto di arte (SE Il concetUESTO evento farà parlare dell'Africa e in modo positivo, e questo è certamente un bene. Su come ne farà parlare, vale la pena di fare.qualche riflessione. Ricordo una piccola provocazione dello scrittore nigeriano Wole Soyinka, alcuni anni fa a Bergamo in occasione dell'inaugurazione di una mostra di maschere africane. Davanti a una bellissima maschera proveniente dal suo paese disse: «Per me, quella è un pezzo di legno». Divertito dallo sconcerto delle autorità presenti, spiegò il senso delle sue parole: «Indossata da una persona che danza sarebbe una maschera. Messa lì è un pezzo di legno». Mi sono venute in mente quelle parole scorrendo l'elenco dei capolavori africani che verranno esposti a Torino. Nessun dubbio sul fatto che si tratti di oggetti bellissimi, solo qualche perplessità sul fatto che il valore di questi oggetti sembra decretato dal fatto die provengono dai più prestigiosi musei del mondo. Su questo, forse, occorrerebbe riflettere, così come sul nostro concetto di arte, termine peraltro assente da moltissime lingue africane. Inserire maschere e sculture nello stesso circuito delle opere d'arte prodotte dall'Occidente nella sua storia, significa non tener conto dei presupposti che stanno alla base della creazione delle diverse opere. Esporre un oggetto che possiede una sua precisa funzione sociale in una determinata società, ed è per questo che è stato creato, allo stesso modo in cui esporremmo un Rembrandt, rischia di snaturare quell'oggetto, agli occhi di un Soyinka come a quello di im visitatore comune che finirà per osservarlo con gh stessi occhi con cui guarderebbe un dipinto rinascimentale. E siamo ancora noi ad attribuire valore a un oggetto piuttosto che a un altro per il fatto che proviene da un grande museo. Quanti di questi musei hanno un conservatore africano? E affiancare opere di artisti ocddentah che si sono ispirati alle forme africane non rischia di essere una sorta di | legittimazione subliminale al valore artisti- Pablo Picasso «Nudo di do o di arte a», dipinto ad olio, 1907 co di quegli oggetti: «E' bello, si è persino ispirato Picasso!». Se da un lato presentare queste opere in una sede prestigiosa ha sicuramente il merito di riconoscere agli artisti che le hanno create (pur non conoscendone i nomi) la stessa dignità che conferiamo ai nostri scultori e pittori, dall'altro il ripetersi più volte nei comunicati di espressioni come: «grandi regni», «civiltà» accompagnati dall'aggettivo «antico» fa pensare che ancora una volta siamo portati a valorizzare ciò che più si avvicina a noi. Il rischio è di ridurre la produzione di oggetti artistid africani all'arte di corte, operazione già fatta in passato per la nostra arte. Si tratta di un sottile etnocentrismo in cui è caduto anche il celebre storico dell'Africa Basii Davidson quando, per esaltare il valore della dviltà africana, prende a modello il regno Ashanti, cresduto e sviluppatosi, come molti degli altri «grandi regni», grazie al ruolo assunto nella triste epopea della tratta degli schiavi. Un'ultima osservazione. L'esposizione ha sede alla Gam, ma non d sono oggetti di arte contemporanea africana, che pure è quanto mai viva, n rapporto con l'Africa, purtroppo, non è mai paritario. E'ancora molto intriso di evoluzionismo ottocentesco sopravvissuto, a dispetto degli sforzi di molti studiosi, nelle menti dei più. Credo che nessun visitatore di una mostra di dipinti fiamminghi pensi consciamente o inconsciamente che quelle rappresentate siano le Fiandre di oggi. Se si espongono maschere e statue africane del passato, siamo demi che la reazione sia la stessa? Sarebbe stato bello d fossero anche opere di artisti contemporanei che dessero l'impressione che la tradizione continua, che non d tratta di un mondo defunto, che l'Africa ha ancora molto da dire. Sarebbe stato anche spiazzante per molte persone abituate ai cliché sull'Africa, e sarebbe stato un ottimo spunto di riflesdone. «Voltati e guarda le cose come sono ora» diceva Gramsd. Appunto, ora. Marco Aime Pablo Picasso «Nudo di donna», dipinto ad olio, 1907 Maschera di bufalo nigeriana del XIX secolo in legno policromo Saliera Sapi in avorio. Nel titolo Testa di Regina Madre XVI sec. Leopardo. Nella foto della pagina accanto un altare in bronzo

Persone citate: Pablo Picasso, Picasso, Rembrandt, Soyinka, Wole Soyinka

Luoghi citati: Africa, Africa Basii Davidson, Bergamo, Torino