Duelli di aerei-robot

Duelli di aerei-robotDuelli di aerei-robot EREI da caccia senza pilota, capaci di decollare, rifornirsi in volo, colpire il bersaglio con bombe intelligenti. E anche ingaggiare duelh aerei con velivoli avversari, per poi di tornare alla base. «Tuttoscienze» ne ha parlato nell'ottobre 1999. Allora questo programma, condotto negh Stati Uniti, sembrava futu¬ ristico. Oggi non più. I prototipi dell' aereo da combattimento robotizzato, per gh addetti ai lavori ^ "Ucav" (Umnanned Combat Ah Vehicle), realizzati da Boeing e da Northrop Grumman, hanno compiuto con pieno successo i primi voh di collaudo. Riuscendo persino ad atterrare su un fazzoletto di pista che riproduce le dimensioni del ponte di una portaerei. Ma dietro la corsa al vehvolo-robot ci sono anche i risultati ottenuti in Afghanistan e in Iraq da un piccolo velivolo ad elica guidato da trara il Predator; Ideato per la ~nco|mli3B8rnon per il combàt'tunéhtò, quésta sorta di grosso aeromodello è stato armato con un missile anticarro Hellfìre e mandato a colpire obiettivi selezionati. Utilizzato anche dalla Cia, è riuscito, in Afghanistan e nello Yemen, a seguire i movimenti di alcuni leader di Al Qaeda e a distruggere i veicoh sui quah viaggiavano. Sull'onda di questi risultati e del crescente impegno degh Stati Uniti, si stanno muovendo un po' tutti. Gh Ucav potrebbero essere un cambiamento radicale nella tecnologia militare e un enonne business per l'industria. Così, all'ultimo Salone Aeronautico di Le Bourget, la francese Dassault, quella dei Mirage, ha presentato una sua proposta di cacciabombardiere senza pilota. E lo stesso hanno fatto altri, compresa l'italiana Alenia. I velivoli-robot sono in rapida evoluzione. In origine c'erano i "drone": piccoli aerei radiocomandati, utihzzati come bersagli per le esercitazioni. Molto più evoluti, gh attuali Uàv (Unmanned Air Vehicle) sono capaci di svolgere missioni complesse, che vanno dall'osservazione del campo di battaglia alla sorveglianza tattica e strategica. E ancora, come ha dimostrato il Predator, di scoprire e attaccare un obiettivo. La loro famiglia comprende varie categorie. I "MicroUav" sono usati per la ricognizione a breve raggio e hanno un peso variabile tra i 100 grammi e i 10 chilogrammi. La tendenza in questo campo è realizzare velivoli miniaturizzati: sono allo studio grossi insetti meccanici, del peso di pochi grammi, che in futuro potranno permettere alle squadre di soldati di mandare spie invisibili in perlustrazione. Un aiuto prezioso, per esempio, in caso di combattimenti in ambiente urbano, con un nemico che può nascondersi dietro ogni angolo. Gh Uav tattici hanno maggiori dimensioni (il peso si aggira sui 500 chilogrammi) e sono utilizzati per missioni di ricognizione a bassa quota, della durata sino a un massimo di sei ore. Ancora più grandi i modelli a lunga autonomia, capaci di restare in volo per 24 ore, che trovano impiego in compiti di sorveglianza, ricognizione e spionaggio elettronico. Delle dimensioni di un aereo da turismo e spinti da motori a pistoni, turboelica o da un piccolo jet, possono operare in alcuni casi ad altissima quota, sino a 20 mila metri. Ma la nuova frontiera, oggi, è rappresentata dal velivolo da combattimento robotizzato, con caratteristiche molto simili a quelle di un cacciabombardiere pilotato. Gh Ucav allo studio negh Stati Uniti saranno "stealth" (cioè invisibili ai radar), potranno viaggiare alla velocità del suono, compiere rifornimenti in volo, riconoscere i bersagli designati, attaccarli e ritornare alla base da soli. Inoltre, avranno la possibilità di difendersi dall'eventuale attacco di caccia nemici. Il loro impiego principale sarà nelle cosiddette missioni "Sead", vale a dire di soppressione delle difese aeree nemiche nelle prime fasi di un conflitto, in modo da aprire la strada ai cacciabombardieri pilotati, e nell'attacco di obiettivi difesi dalla contraerea. L'X45A, reahzzato dalla divisione Phantom Works dèlia Boeing, ha compiuto il primo volo lo scorso anno e prefigura rX45C, rUcav che verrà proposto all'Aeronautica e alla Marina americana. Compatto e dall' architettura complessa per sfuggire ai radar, avrà costi operativi hiferiori del 50-75 per cento rispetto a un cacciabombardiere pilotato. Un singolo operatore a terra potrà controllare contemporaneamente quattro velivoli, ciascuno dei quah sarà capace di portare a termine la sua missione anche in caso di interruzione dei contatti. Non è tutto. Secondo la Boeing, l'Ucav potrà restare imballato nel suo contenitore, senza bisogno di manutenzione, per almeno 10 anni. Pronto a decollare in un tempo massimo di un'ora o poco riù. Un vantaggio considerevoe, rispetto a un aereo convenzionale, che "deve volare" per consentire a piloti di addestrarsi e che richiede pertanto continue revisioni. Il rivale del cacciabombardiere senza pilota della Boeing si chiama X47 "Pegasus" ed è reahzzato da un altro colosso aerospaziale: Northrop Grumman. Le caratteristiche sono simili, vale a dire velocità prossima a quella del suono, invisibilità ai radar e nella versione definitiva - X47B - un carico bellico di oltre due tonnellate. L'autonomia sarà di 2400 chilometri. Anche rX47 ha già volato ed è stato utilizzato per provare il sistema di navigazione Shipboard Relative Gps, che si avvale di segnali inviati da satelliti e dalle navi per consenthe atterraggi di precisione sulle portaerei. Grazie ad esso, il Pegasus ha compiuto con successo appontaggi simulati alla base di China Lake, nel deserto della California. I primi Ucav dovrebbero entrare in servizio con l'Air Force a partire dal 2008. Tra vent'anni una quota consistente dei jet da combattimento dell'Aeronautica degh Stati Uniti potrebbe essere senza pilota. Ma questo è solo l'inizio di una rivoluzione che toccherà profondamente la tecnologia militare. La Darpa l'agenzia di ricerca avanzata del Dipartimento della Difesa Usa sta lavorando insieme con Boeing e con Northrop Grumman al programma Ucar (Umnanned Combat Armed Rotorcraft) per dotare l'esercito di elicotteri-robot. Entro la fine dell'armo, poi, sono attesi i primi test di un carro annate senza uomini a bordo. Le guerre del futuro, dunque, verranno combattute da macchine. Speriamo, ma forse è solo un'illusione, con meno spargimento di sangue. Intanto i velivoli senza pilota suscitano interesse anche per le possibili applicazioni civili. Gh Uav sono ideah per il pattugliamento deUe coste, mentre vehvoh capaci di orbitare per lunghi periodi ad altissima quota potrebbero essere un'alternativa ai satelliti artificiali per compiti che vanno dallo studio della Terra e dell'atmosfera al monitoraggio ambientale, dalla protezione civile alle telecomunicazioni. Per il loro impiego, tuttavia, c'è un ostacolo. Le attuali regole non consentono a vehvoh senza pilota di operare al di fuori di particolari zone, vietate agli aerei con uomini a bordo. Prima di rimuovere questi limiti, bisognerà verificare la compatibilità dei robot volanti con la sicurezza della navigazione aerea. E per questo ci vorrà ancora tempo. VELIVOLI ENZA PILOTA, GIÀ' UTILIZZATI N AFGHANISTAN IN IRAQ, POTREBBERO CAMBIARE L MODO DI FARE LA GUERRA E COSTITUIRE UN GRANDE BUSINESS PER L'INDUSTRIA. GLI STATI UNITI HANNO PER PRIMI STUDIATO QUESTE MACCHINE VOLANTI: ORA CI LAVORANO ANCHE LA FRANCIA E L'ITALIA. LE DIMENSIONI SONO MOLTO VARIE: SI VA DA CACCIA VERI È PROPRI A MODELLI CHE MISURANO QUALCHE METRO FINO A OGGETTI VOLANTI POCO PIÙ' GRANDI DI UN INSETTO, CON COMPITI DI SORVEGLIANZA IN CASO DI MANIFESTAZIONI E SOMMOSSE. ANCORA'APERTI I PROBLEMI DI COMPATIBILITA" CON L'AVIAZIONE CIVILE I VELIVOLI SENZA PILOTA, GIÀ' UTILIZZATI IN AFGHANISTAN E IN IRAQ, POTREBBERO CAMBIARE IL MODO DI FARE LA GUERRA E COSTITUIRE UN GRANDE BUSINESS PER L'INDUSTRIA. GLI STATI UNITI HANNO PER PRIMI STUDIATO QUESTE MACCHINE VOLANTI: ORA CI LAVORANO ANCHE LA FRANCIA E L'ITALIA. LE DIMENSIONI SONO MOLTO VARIE: l&fck, Un modello degli aerei senza pilota che incominciano a sostituire sui campi di battaglia i classici «caccia». Ce ne sono di ogni dimensione

Persone citate: Bourget, China Lake, Dassault, Phantom