Gli operai: l'Algat non deve sparire

Gli operai: l'Algat non deve sparire LA CRISI OCCUPAZIONALE NEL TORINESE STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ' DRAMMATICA. A SAN CARLO E CHIVASSO E' EMERGENZA li i ll Gli operai: l'Algat non deve sparire Tensione alla Maggiora, arrivano carabinieri e ufficiale giudiziario Dopo l'improvvisa chiusura della cartiera Reno De Medici di Ciriè adesso sono in assemblea permanente anche i 294 dipendenti dell'Algat di San Carlo Canavese. In più di mezzo secolo di storia la ditta di strada Corio, specializzata nella produzione di componentistica per auto e motorini per frigoriferi non aveva mai attraversato una crisi occupazionale così profonda. Nello stabilimento non gira più un solo macchinario. «Abbiamo deciso di incrociare le braccia perché non ci sono prospettive, operai e impiegati devono ancora percepire parte dello stipendio di agosto - spiega Vladimiro Foghetta, sindacalista della Fim-Cisl -. Così non si va più avanti, non c'è più ossigeno». Lo scorso luglio i vertici dell'azienda avevano siglato un accordo che prevedeva la cassa integrazione straordinaria per una sessantina di addetti. «Ma oggi temiamo che quella prospettiva non sia più attuale, che esistano problemi di liquidità molto gravi - am- mette ancora Foglietta -. Eppure le commesse ci sono, si potrebbe riprendere la produzione. Noi non molleremo, non voghamo che l'Algat faccia la fine della cartiera». Lunedì prossimo i sindacati incontreranno i dirigenti dell'azienda all'Unione Industriale. Tutti si augurano che venga presenta¬ to un piano di rilancio serio che garantisca un futuro occupazionale ai 300 operai quasi tutti residenti nel Ciriacese. Ieri intomo alle 10 ci sono anche stati momenti di tensione nel reparto stampaggio carrozzeria della Maggiora di Chivasso, all'interno dell'ex area Lancia adesso P.I.CHL, occupa¬ to dai lavoratori dalla serata di lunedì scorso perché l'azienda è stata messa in liquidazione. Il caos è scoppiato quando sono arrivati una ventina di carabinieri della Compagnia di Chivasso insieme all'ufficiale giudiziario e ai legali della Maggiora. L'ordine era chiaro: portare via i diversi stampi, ormai fermi da due giorni, utilizzati per stampare per conto della ditta Fontana, parti di carrozzeria per la Renault: l'azienda francese si vede così costretta a fermare parte delle linee di produzione a causa della mancanza di scorte. Dopo una lunga trattativa con i sindacati, il provvedimento è stato rimandato nell'attesa dell'incontro decisivo che si terrà oggi alle 12,30 in Regione, presenti azienda e sindacati: un confronto che sarà sicuramente decisivo per il futuro dell'azienda. Alla Maggiora sono in ballo 280 posti di lavoro tra Chivasso e Moncalieri con un debito accumulato negli ultimi tre anni che ammonta a 50 milioni di euro. Continua il blocco delle merci all'ingresso della «Maggiora» a Chivasso

Persone citate: Foglietta, Reno De Medici, Vladimiro Foghetta

Luoghi citati: Chivasso, Ciriè, Moncalieri