Il derby frena il Milan Rivaldo fa la comparsa

Il derby frena il Milan Rivaldo fa la comparsa CHAMPIONS LEAGUE: DOPO GLI SQUILLI DI JUVE E INTER, UN PAREGGIO COMUNQUE PREZIOSO PER I ROSSONERI IN SPAGNA CONTRO IL CELTA VIGO Il derby frena il Milan Rivaldo fa la comparsa Ancelotti pensa ai nerazzurri e non rischia: all'inizio rinuncia a Inzaghi poi lo mette in campo insieme col brasiliano «recuperato» dopo l'addio durato poche ore. Finale al risparmio, Brocchi sostituisce Shevchenko Giancarlo Laurenzi inviato a VIGO Da come ha giocato e dall'aria impiegatizia con cui se n'è andato dal campo, il Milan ottiene quello che cercava. Un punto contro il Celta senza soffrire e senza ferire. Soprattutto: senza spendere. Ancelotti aveva garantito: il derby di domenica non condizionerà le menti, la Champions viene prima di tutto. Invece la squadra s'è mossa col freno a mano tirato e anche i cambi (Sheva dentro e poi fuori, Inzaghi risparmiato per un' ora) hanno viaggiato su queibinari. Il tecnico temeva lo stadio, ricordando quanto gli capitò con la Juve, e ha chiesto ai suoi playmaker di conservare palla ed evitare sventagliate. Pochi tiri, in compenso, di qua e di là. Del Milan non si ricorda un'occasione degna; il Celta ha buttato un paio di mozzarelle verso Dida nel primo tempo, mentre nel secondo, quando ha avuto la chance più. ghiotta, s'è materializzato Nesta a svegliare Mostovoi, pronto a sognare. Mezz'ora pure per Rivaldo ed è stata la conferma che la serata è trascorsa tranquilla. Ancelotti non s'è fidato: ima sola punta e, dietro, la banda dei piedi buoni. Troppi manici e poche ramazze, considerando l'assenza dell'aspirapolvere Gattuso: oltre a Rui Costa, Kaka e Pirlo, anche Serginho (sponda di Sheva) e Cafu, che il tecnico continua a considerare terzino anche nelle partite serie come quella di Champions. Il Celta ha scelto la strada amica; difesa alta (a 3, come nel 20 tempo dell'ultima partita di campionato contro il Villareal nel quale rimontò da 0-2 a 3-2), possesso palla e fiondate, che l'erba fradicia rendeva simili a saette e per questo più imprevedibili. L'iniziale rinuncia a Milosevic, unico sperone di peso, ha però svilito l'accerchiamento studiato per indispettire Nesta e Maldini. Con Lopez unico riferimento più Mostovoi e Jesuli incursori aggiunti, il Celta è sembrato un canotto contro gli scogli. Rimbalzando aU'indietro per un'ora, ha tranquillizzato il Milan che ruotava il campo senza trovare tapisroulant in cui far scorrere gli estemi. Rui Costa godeva di liber¬ tà fino alla trequarti, ma girava il collo con la rapidità di un dromedario e appena alzava lo sguardo trovava porte chiuse e Giovanella, un brasiliano biondo, a slacciargli gli scaipini. Shevchenko è stato costretto ad agitarsi sulla linea del fuorigioco, aspettando che la difesa avversaria perdesse la sincronia per approfittarne. La difesa del Celta, invece, perdeva solo un pedone, che sul finire del primo tempo Contreras s'infortunava lasciando il ruolo a Sergio. Quel ruolo di furbetto approfittatore è cucito sulle misure di Inzaghi, si sa, ma Superpippo entrava solo a ripresa iniziata, mostrando vivacità fuori luogo in una serata così. Sheva finiva 3 volte in fuorigioco in 40', lamentandosi con Serginho e Kaka che appiattivano ogni giocata, rendendo più elementari i recuperi nemici (Ancelotti avrebbe individuato proprio loro come pedoni da togliere nel!' ultima mezz'ora per inserire Inzaghi e Rivaldo). I l0 tempo è così trascorso alternando sbadigli a popcom e i ritmi dettati da Pirlo hanno contribuito a conciliare il sonno: si è rimasti svegli solo per seguire le generose avanzate del terzino mancino Juanfran, su cui Cafu ha arrancato fino ah'ammonizione. Aspettando Milosevic (entrato al 13' st al posto di Lopez, simile per effervescenza e inconcludenza all'omonimo della Lazio), Mostovoi aveva poche occasioni per non finire nella gabbia di Nesta. Due in tutto: al 45' saltava il rivale e il dribbling riuscito sorprendeva anche lui, che improvvisava un tiro centrale. Nesta si riscattava all'11' st, allungandosi disperatamente con lo stinco sul tiro del russo, solo a 10 metri da •Dida. Dopo un'ora di partita, il Celta ha capito che il mostro non era così brutto come l'avevano descritto e ha avanzato le truppe, immaginando l'impresa. Cafu ha continuato ad arrancare in un ruolo non suo e la mancanza di ripartenze credibili tia consentito agli spagnoli di riproporsi sterili ma insistenti, forti dell'ingresso (tardivo) della boa Milosevic. Anche Costacurta, gendanne dell' out mancino, ha cominciato a seccarsi delle punture di Angel e il Celta ha ottenuto definitivamente lo scopo: allargare il campo, alzando la velocità di crociera. Il tentativo di sfruttare la morbidezza degli avamposti rossoneri sulla fasce è però fallito e Ancelotti ha sigillato gli oblò rimpiazzando Sheva con Brocchi. E nessuno si è più mosso. (3-4-2-1) |Mfc Finto 6; Velasco 6,5, Contreras 6 (48' pt Sergio 6), Caceres 6,5; Ange! 6, Vagner6, Giovanella 6, Juanfran 6,5; Jesuli 6 (39' st Jandro sv), Mostovoi 6; G. Lopez 6 (13'stMilosevic6). All.:Carnero6. (4-3-2-1) Dida 6; Cafu 5,5, Nesta 6, Maldini 6, Costacurta 5,5; Kaka 5,5 (18' st Rivaldo 5), Pirlo 5,5, Ambrosini 5,5; Rui Costa 5,5, Serginho 5 (16' st Inzaghi 6); Shevchenko 5,5 (28'st Brocchi sv). AH.: Ancelotti 5,5. Arbitro: Riley 6. Ammoniti: Cafu, Ambrosini, Maldini, Vagner, Pirlo. Spettatori: 25 mila. Scontro tra brasiliani a centrocampo: Ricardo Kaka e Everton Giovanella si contendono il pallone di testa

Luoghi citati: Lazio, Spagna