Fontana e Burri mettiamoli all'asta di Marco Vallora

Fontana e Burri mettiamoli all'asta ATORINO IN VETRINA LE OPERE D'ARTE CONTEMPORANEA CHE SARANNO BATTUTE A LONDRA DA CHRISTIE'S IL 21 OTTOBRE Fontana e Burri mettiamoli all'asta Marco Vallora TORINO LA vera novità è che Torino non è più «saltata» via dal circuito delle visite illustri alle pre-view d'aste ormai divenute considerevoli, come quelle che da quattro anni si tengono a Londra, con il titolo di Italian sales, e che hanno dimostrato come anche l'arte italiana dell'ultimo secolo «tiene» benissimo, sul difficile ed imprevedibile palcoscenico del gusto e della borsa contemporanea. Dunque non si dovrà più raggiungere solo Firenze o Milano, come sinora era stato, o addirittura New York, per vedere di sfuggita e in anticipo opere rare o poi destinate ad un rapido successo di records, in via di salpare per la Christie's di Londra. Dove anche quest'anno l'asta si terrà il 21 ottobre, nella storica sede di King Street. Ora, invece, grazie alla partnership di Christie's e di Unicredit Private Banking, anche i torinesi avranno modo di sfiorare queste opere ben nutrite di pedigree o di misteriosa provenienza privata. Per tutta la giornata di oggi, dalle 11 alle 20, nel prestigioso Salone d'Onore di Palazzo Perrone di San Martino, si potranno visitare le figure specchiate di Pistoletto, le muffe provocatorie di Burri, i giochi di Cattelan e Pascali, che sotto gli sguardi un po' perplessi delle sovrappone di Cignaroli o degli affreschi alla Van Leon, portano come una nota di sconcerto e quasi di provocazione, in queste fredde aule sabaude, che sinora avevano soltanto accolto manager e finanzieri. «Ma Torino si meritava di più, non soltanto per l'attività di istituzioni come la Gam o il Castello di Rivoli» spiega il «padrone di casa)) Luigi Guidobono CavalchiniGarofali, presidente di questa istituzione, che ha sensibilmente allargato il campo degli investimenti privati anche all'arte, con specialisti che consigliano, sollecitano, seguono i clienti. «Ma anche perché Torino è una città dai collezionisti noti o segreti ed è giusto mettere in contatto pure il pubblico degli appassionati con queste opere rare e bellìsime». Non tutto viene premostrato (ci sono, in catalogo, anche notevoli Santomaso, Vedova, Novelli, Kounellis, Paolini, Parmigiani e, novità abbastanza rivelatrice, fotografie di Basilico e Jodice dalla valutazione piuttosto sostenuta, da cinquemila a diecimila euro). L'occhio è comunque subito attratto dal pluri-miliardario Cavallo di Marino Marini, da uno straordinario Concptto Spaziale di Fontana, da imbianco lettone rimboc¬ cato di Gnoli e due superbi Manzoni (uno tempestoso e «burroso», nel doppio senso del termine, perchè annunzia i Cretti di Burri, l'altro di bianca sobrietà, con vistosa ammaccatura). Via anche ai giovani, come Pintaldi, la Todari e la Beecroft, in odore di moda. I patiti potranno poi divertirsi con Ù gioco delle quotazioni: per esempio scoprire che la stima d'una storica Via Fondazza di Morandi, 1947, vale meno dei Mille Fiumi di Boetti, 1975. Che un fantasioso Rotella, che ricorda le muffe di Burri è ancora lontano anni luce dalla valutazione d'un Sacco dello stesso, neanche poi così miracolato. E che lo Zorro 2000 di Cattelan, in cui egli fontaneggia con la scimitarra dell'ironia, prendendosi per Douglas Firbanks, viene stimato esattamente come una sognante Altalena con violette di Melotti, in cui persino il vile polistirene diventa una nobile, viaggiante materia alchemica. Piccolo miracolo di Marino Marini